lunedì 20 marzo 2017

Rialzarsi dalle macerie. Intervento di Paola Scialpi



Tutto il mondo è stato testimone della tragedia che ha colpito Amatrice e tutti i paesi coinvolti dal terribile sisma che dal 24 agosto non ha lasciato scampo distruggendo tutto, rendendo degli splendidi paesini un ammasso di macerie. Le perdite anche in vite umane sono state enormi e molte persone hanno perso tutto ciò che avevano costruito con una vita di sacrifici. Ferite che lasciano il segno e naturalmente non parliamo delle perdite di vite umane, che creano ferite nell'animo che non si cicatrizzeranno mai. Parliamo delle perdita di beni materiali: case, esercizi pubblici, terreni, stalle, fabbriche con conseguenti perdite di lavoro. Poi il mondo gira lo sguardo da un'altra parte e dimentica. Ma tutti noi dovremmo prendere come esempio il modo di reagire di queste popolazioni probabilmente abituate a rimboccarsi le maniche e a guardare avanti. Potremmo dire che altro ci sarebbe da fare. Chi non ha subito questa tragedia dovrebbe chiedersi perchè il benessere ci fa dimenticare cosa significa il "bicchiere mezzo pieno". Ci lamentiamo sempre di qualsiasi cosa, lo stipendio che è poco, e che non basta mai senza pensare a chi non ce l'ha proprio. Ci lamentiamo che la spesa costa troppo senza pensare a chi rovista nei cassonetti per poter mangiare, ci lamentiamo che qualche ruga sta lievemente danneggiando il nostro volto senza pensare che molte donne, non si guardano allo specchio perchè non ce l'hanno e poi perchè dormono per strada. Dovremmo insegnare ai ragazzi che crescono a non attaccarsi morbosamente alle cose materiali e curare molto di più l'anima che nei giovanissimi sembra sia andata a farsi un giro. Rialzarsi dalle macerie vuol dire sentire alto il valore della vita, viverlo come un dono del cielo e se un giorno tutto ciò che possediamo viene portato via, il dono della vita ci consentirà di riemergere e lottare nuovamente con la convinzione che nulla è eterno tranne la fede profonda nella vita.

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