Quindici racconti, quindici storie inedite che spaziano dal romantico al noir, quindici bozzetti letterari che confermano ed esaltano, una volta di più, le qualità narrative di una delle scrittrici più capaci della nuova letteratura cilena. Alejandra Costamagna affronta il tema del distacco, della mancanza di comunicazione, del tradimento, che minano – e, qualche volta, addirittura compromettono – le relazioni umane più importanti, quelle tra genitori e figli, tra mariti e mogli, tra fratelli, amanti e fidanzati. Una galleria di personaggi vari che riservano pulsioni imprevedibili, messe a nudo dalla sensibilità introspettiva dell’autrice.
Filo conduttore delle vicende narrate è lo sfondo, costante e discreto, di certe notti cittadine. Il buio della città nasconde e amplifica tensioni e affanni, in taluni casi si limita a sviscerarli, in altri li fa esplodere in tutta la loro crudezza, fino all’epilogo
più tragico, più inaspettato.
Alejandra Costamagna è nata a Santiago del Cile nel 1970. Ha pubblicato il suo primo romanzo, En voz baja, nel 1996, ricevendo l’elogio unanime della critica. Due anni dopo è apparso Ciudadano en retiro (trad. it. Café Royal, Besa editrice, 2001), cui hanno fatto seguito Cansado ya del sol (2002), Últimos fuegos (racconti, 2005), Dile que no estoy (2007).
Suoi racconti sono stati pubblicati in diverse antologie. Come giornalista, ha lavorato ai quotidiani La Nación e El Mercurio e collabora con diverse riviste.
Filo conduttore delle vicende narrate è lo sfondo, costante e discreto, di certe notti cittadine. Il buio della città nasconde e amplifica tensioni e affanni, in taluni casi si limita a sviscerarli, in altri li fa esplodere in tutta la loro crudezza, fino all’epilogo
più tragico, più inaspettato.
Alejandra Costamagna è nata a Santiago del Cile nel 1970. Ha pubblicato il suo primo romanzo, En voz baja, nel 1996, ricevendo l’elogio unanime della critica. Due anni dopo è apparso Ciudadano en retiro (trad. it. Café Royal, Besa editrice, 2001), cui hanno fatto seguito Cansado ya del sol (2002), Últimos fuegos (racconti, 2005), Dile que no estoy (2007).
Suoi racconti sono stati pubblicati in diverse antologie. Come giornalista, ha lavorato ai quotidiani La Nación e El Mercurio e collabora con diverse riviste.
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