Un giovane rampollo sfaccendato, un gazzettiere e futuro grande romanziere, la figlia di un ufficiale inglese di stanza in Portogallo in un’epoca conturbata di invasioni e guerre civili sono i protagonisti di questa storia. Ma è un triangolo amoroso atipico quello che Fanny Owen racconta, fatto più di parole e fiumi d’inchiostro, amicizie incallite e amori frustrati, passioni che rasentano il morboso.
Misurandosi con un episodio reale della vita dello scrittore Camilo Castelo Branco (1825-1890), Agustina Bessa-Luís, con la sua scrittura aforistica e straordinariamente indelebile, scolpisce alcune delle figure più memorabili di tutta la sua ricchissima produzione narrativa.
Da questo romanzo, il regista Manoel de Oliveira trasse il capolavoro Francisca (1981), segnando l’inizio di una delle più proficue collaborazioni nella storia del rapporto fra cinema e letteratura.
Nata nel 1922 presso Amarante, nella regione del fiume Douro, Agustina Bessa-Luìs si è imposta sin dagli anni ’50 all’attenzione di pubblico e critica con un’incessante attività letteraria, decisamente eccezionale per qualità e alacrità (ben oltre cinquanta titoli fino a oggi). I suoi libri, tradotti in tutto il mondo, le sono valsi, fra l’altro, i prestigiosi premi Unione Latina (1997) e Camões (2004).
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