S’impiglia nel rovo del silenzio il volo
guizza si dibatte nella rete
indi cede all’ala del pensiero
come Zefiro lo mena altrove
su quell’antica faglia
nell’andito segreto
che slarga l’orizzonte
e ricomincia senza fine il viaggio
sul trentottesimo parallelo
dagli antichi gradini
del Persephoneion di Locri Epizephyrii
all’Ellade sovrana
come la Torre di Leandro
l’antico faro di Istanbul
irradia tutto l’Occidente.
Marisa Pelle, calabrese di origine, è nata ad Ardore (R.C.). Ordinaria di Lettere classiche nelle scuole superiori, ha insegnato per un trentennio al Liceo classico “G. La Farina” di Messina. Ha pubblicato le seguenti sillogi di poesie: Fiore di cactus (Messina 1987), Scagliosi silenzi (Messina 1991), Fatamorgana (Messina 1996), Sulla cifra del tempo (Messina 2004), Sul crinale del giorno (Nardò 2008) che hanno riscosso il consenso dei critici e sono risultate finaliste in occasione di varie rassegne letterarie.
Sue poesie, edite e inedite, sono presenti in diverse antologie e in alcune riviste letterarie. È inserita, in particolare, nell’antologia a cura di Carmelo Aliberti Poeti siciliani del secondo Novecento (2003), nella Letteratura italiana - Poesia e narrativa dal secondo Novecento ad oggi a cura di Lia Bronzi - vol. II (Studio critico e testi) (2007-2008) e nell’antologia internazionale Poeti della nuova frontiera “Segnali 2008-2009” a cura di Paolo Borruto.
Sue poesie, edite e inedite, sono presenti in diverse antologie e in alcune riviste letterarie. È inserita, in particolare, nell’antologia a cura di Carmelo Aliberti Poeti siciliani del secondo Novecento (2003), nella Letteratura italiana - Poesia e narrativa dal secondo Novecento ad oggi a cura di Lia Bronzi - vol. II (Studio critico e testi) (2007-2008) e nell’antologia internazionale Poeti della nuova frontiera “Segnali 2008-2009” a cura di Paolo Borruto.
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