mercoledì 30 ottobre 2013

Kyani Puglia a cura di Daniela Martire

Kyani Puglia a cura di Daniela Martire

"Nigredo" libro dell'anno per questo 2013 per l'editore I libri di Emil



Nigredo, di Stefano Delacroix è il romanzo della collana Composizioni ( I libri di Emil) che ha maggiormente attirato l'attenzione di lettori e critica nel corso del 2013.

“Si respira, nell'aria, l'aspro odore della Rivoluzione. Lungo le buie strade di Poitiers, nella Francia centrale, il lusso ostentato sovrasta la miseria delle genti del popolo. Occhi iniettati di sangue, assetati di potere, amanti del piacere delle carni, della gloria”. (Valeria Mingolla – Nuovo Quotidiano di Puglia)

“L’autore offre forbite descrizioni storiche al lettore che si intrecciano con una trama interessante, tetra e misteriosa come gli intrugli e le pozioni magiche che si trova a preparare Vincent perchè vuole diventare un guaritore o come molti del suo quartiere parigino lo definiscono l’esorcista. Vuole fare il mestiere del padre, a differenza del padre però guadagnare soldi ingannando poveri bisognosi d’aiuto e senza speranze con preparazioni di medicine naturali. Insomma un ciarlatano dei nostri tempi: guaritore di se stesso più che del male, se pur si professi come Bernardo di Chiaravalle un abile guaritore. Si susseguono episodi tipici di un romanzo noir e storico con riferimenti senza dubbio coinvolgenti e attualizzabili nel nostro presente. È singolare ed è apprezzabile la scrittura di Delacroix colta e mai superficiale nel raccontare il districato destino di Vincent. Bellissimi i riferimenti a Voltaire, Diderot, Montesquieu - i grandi illuministi del 700 francesi e a Rousseau che cita spesso richiamando il concetto di iniquità più che di giustizia e uguaglianza. Eh si è un imperativo che incombe in “Nigredo”: è l’iniquità della vita e della morte, della povertà che alberga nei quartieri parigini e nelle morti disumanizzanti di vittime colpite da malattie dalle quali non si può sfuggire neanche con preparati di erbe e intrugli che sembravano avvelenassero corpi già martoriati.” (Alessandra Peluso – Affari Italiani)


Grande successo di critica e di pubblico per il nuovo libro di Stefano Delacroix dal titolo “Nigredo”edito da I Libri di Emil.

Il libro - Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”
L’autore - Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.

Info
I libri di Emil

martedì 29 ottobre 2013

RADICAL CHIC DI MINO DE SANTIS NELLA NUOVA COMPILATION REALIZZATA DA PUGLIA SOUNDS E XL DI REPUBBLICA



In uscita giovedì 31 ottobre in allegato a XL di Repubblica - Il brano “Radical Chic” di Mino De Santis, tratto dal suo recentissimo album “Muddhriche”, edito da Ululati, etichetta discografica di Lupo Editore, è stato selezionato per la nuova compilation realizzata da Puglia Sounds e XL di Repubblica, che sarà in edicola giovedì 31 ottobre in allegato gratuito al numero di novembre 2013 della rivista musicale. La compilation, distribuita in tutte le edicole italiane, contiene 17 brani selezionati da Luca Valtorta, direttore di XL, tratti da dischi di artisti pugliesi pubblicati negli ultimi 12 mesi. La scelta di “Radical Chic” non è casuale, infatti, il brano si caratterizza per un testo dai tratti ironici e pungenti, nel quale il cantautore salentino non esita a mettere alla berlina un certo intellettualismo sterile, che a volte caratterizza una certa sinistra. Emerge così una critica, senza mezzi termini, a quanti “uomini e donne liberi dal bisogno, con le spalle sempre coperte da papà”,  “gente distinta e raffinata/figli di una sinistra acculturata/che mangia, parla, beve, scrive e fa opinione ma aspetta il popolo per la rivoluzione” disquisendo per ore “sui mali della terra, sulla miseria, sulla povertà”, come della “Palestina, la vivisezione, e poi il buddismo la contro religione. L’islam, la pace, i clandestini”, ed immancabile “poi la buona cucina”. “Radical Chic” è un esempio, dunque, di come il songwriting di Mino De Santis, partendo dalle radici della cultura salentina, si sia aperto verso un immaginario poetico e critico orientato verso temi di rilevanza sociale e politica.

Muddhriche, il disco

“Chi si nutrirà di queste muddhriche, che lascio qui? Non sono gli avanzi, non sono gli scarti della vita, queste note. Sono il dono di chi mi ha cresciuto, mi ha allevato, mi ha librato nell’aria. “T’aggiu crisciutu cu lu pane e senza pane, muddhrica muddrica. Ti ho tirato su con tutto lo zelo possibile”. Risuona ancora nelle mie orecchie. Perché queste sono le briciole, ma sono anche il mio nutrimento, sono ciò che mi ha insegnato ad accontentarmi e godere delle cose piccole e belle. Come gli uccelli, che vivono un’esistenza intera appagati dai manuzzuli, così ho imparato a far tesoro di quello che la storia mi ha voluto regalare. Ci hanno lasciato le briciole, dice qualcuno, ma noi, uomini del sud, tanimu lu coriu tostu e de le muddhriche nde facimu pane”. Mino De Santis

Ogni qual volta si ascolta Mino De Santis, si hanno ben chiare le sue radici, la sua storia, le origini musicali e i suoi ascolti al juke box. La voce e l'ironia amara di De Andrè, ma anche l'impegno di Stefano Rosso o la compostezza di Paolo Conte. Ma per non abbandonarsi a facili semplificazioni, bisogna fermarsi un attimo e rimettere play.
Mino De Santis è a tutti gli effetti un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.
Anche in questo terzo album "Muddhriche" prodotto dall'etichetta Ululati (Lupo Editore) si raccolgono piccoli momenti di vita quotidiana, come fossero proprio molliche minute ed essenziali, messe insieme per farne pane e nutrimento. Ci sono le "macchiette", i personaggi del paese: "Lu prete" scaltro e smaliziato o la "La bizoca e la svergognata", apparentemente diverse ma "le stesse e l'hanno sempre saputo".
C'è la bellezza e la malinconia degli "Anni" passati tra casa, chiesa e sogni di libertà ma anche il sud amaro dei "Pezzenti"(feat. Nando Popu / Sud Sound System), quegli immigrati trattati come animali tra "patruni e capurali", senza diritti o assistenza, pagati venti euro alla giornata me definiti lo stesso invasori.
E tra mandolino e fisarmonica, si continua a raccontare di quei "Radical chic", quelli bravi a dare definizioni, che hanno così poco da dire ma tanto da parlare.
A poco a poco le "Muddhriche" compongono il quadro di un uomo che, come ben rappresentato dalla copertina del disco, dall'alto, osserva, riconosce, cerca di individuare quelle briciole, le piccole cose che continuano a dargli godimento. È un carnevale di personaggi e situazioni, dove si respira a pieni polmoni l'aria scanzonata di un bonaccio che ama quello che compone perché è il suo modo di continuare a credere al sogno di anarchia.

Tracklist
1.Anni - 2. Fiche cu le mendule - 3. Radical chic - 4. Sutta ‘na chianta te chiapperu - 5. Lu preute - 6. Porta verde - 7. La pizzoca e la sbergugnata - 8. Ieu fazzu gezz - 9. Certi culi - 10. Pezzenti (feat. Nandu Popu) 11.Arbulu te ulie (bonus track)

Mino De Santis, note biografiche
Mino De Santis - La poesia di Fabrizio De Andrè, il ritmo di Paolo Conte, l’ironia “eretica” di Giorgio Gaber, il racconto disincantato di Stefano Rosso, una passione per la big band alla Renzo Arbore. Tutto questo in un solo cantautore: Mino De Santis. Molti di voi si  stanno chiedendo certo chi sia mai costui. I programmi televisivi non lo ospitano e le radio commerciali nazionali non  trasmettono le sue canzoni eppure stiamo parlando di un artista di valore eccezionale. Quando si racconta la biografia di un artista spesso si comincia dicendo “da giovane fece il minatore”, come Tom Jones, oppure “ha lavorato in fabbrica”, per Mino De Santis bisogna usare ancora il presente indicativo e dire: quando non fa concerti fa l’imbianchino oppure il contadino, accettando un po’ tutti i lavori che ha sempre fatto per vivere. Mino non è un ragazzino, è un quarantenne che ha sempre scritto canzoni principalmente per se stesso, per i suoi amici, per quel irrefrenabile bisogno di “raccontare la vita” che ogni vero artista sente bruciare dentro. Solo 3 anni fa  fa ha prodotto il suo primo cd “scarcagnizzu”, venduto solo attraverso i suoi concerti, passato di mano in mano mentre le sue canzoni era possibile ascoltarle su you tube.  A distanza di un anno  nel 2012 esce l'album "Caminante"  accompagnato dal videoclip di 8 minuti ( quasi un corto) "Lu ccumpagnamentu" diretto dal Regista Gianni De Blasi. A luglio 2013 esce "Muddriche" ed è la seconda produzione della nuova etichetta "Ululati" di Lupo editore, anche in questo caso è stato prodotto un videoclip con la partecipazione di Alessandro Haber e Nandu Popu dei Sud Soun System per il singolo "pezzenti" .

Un florilegio critico

“Un artista da seguire…” (Vincenzo Mollica, DoReCiackGulp! RaiUno)

“E’ un carnevale di personaggi e situazioni, dove si respira a pieni polmoni l’aria scanzonata di un bonaccio che ama quello che compone perché è il suo modo di continuare a credere al sogno di anarchia” (Raffaella De Donato)

“Allo sguardo di De Santis nulla sfugge, non un gesto, non una parola” (Raffaele Gorgoni, Tg3)

“Mino De Santis si fa notare per la sua verve ironica, da Gaber saletino” (Tommaso Ricci, Tg2)

“Attraversarsi le note come spettatore disincantato tra parole abusate e “tipi” di ogni giorno. Cerchi una briciola che nutra e la trovi nelle parole-musica, nei treni in partenza, nei colori di un fiore antico, nella voce calda, in un amore” (Sandrina Schito)

"Il Salento trova nuove parole, quelle puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per tener desto l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e fa riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero. (Mauro Marino)

Mino De Santis è un ascolto che il tempo e la pratica portano a metabolizzare. Non è la risata di turno ciò che arriva e resta. Ma un ondulato senso di profondità che scolpisce immagini nella memoria e libera l'ascolto dalla superficialità attorno (Erika Sorrenti e Francesco Aprile)

Mino ha scritto una pagina di canzone popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur splendida prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad un linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo, masticato, rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro, vero alimento con il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di uno che sa suonare la chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici, quasi ondeggianti come un materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino De Luca)

Autoironico e impietoso … lo definirei un "verista" per come descrive la realtà sociale e soprattutto quella di tanta umanità. Ha il suo modo singolare di vedere la realtà e di declinarla in versi. E' un sognatore ingenuo e intellettualmente onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha l'anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso. Ha una singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi accomodante musicalità "popolare" oggi cosi volgarmente e insopportabilmente stereotipata (Giuseppe De Santis)

LUPO EDITORE
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73043 Copertino (Le)
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Fax 0832.937767
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domenica 27 ottobre 2013

Fucine Letterarie, in collaborazione con la Libreria Il Ghigno di Isa de Marco e Nicola Rotondella presenta oggi “Corde” (Lupo Editore) di Dario Bellucco



Fucine Letterarie, in collaborazione con la Libreria Il Ghigno di Isa de Marco e Nicola Rotondella, presenta, Domenica 27 Ottobre 2013 alle ore 19.00, “Corde” (Lupo Editore), il primogenito del giovanissimo e talentuoso Dario Bellucco, una raccolta di racconti degna di rappresentare con alta qualità letteraria un ambito antropologico: quello dei ventenni italiani, presso la libreria Il Ghigno sita in via Salepico n.47 a Molfetta. L’azione letteraria sarà curata da Roberta Dalessandro.

 Dario Bellucco è nato il 30 gennaio del 1992 a Taranto. Dopo una breve esperienza bolognese, scrive alcuni di questi racconti. Attualmente vive a Lecce, dove studia Lettere e Filosofia. È autore della collana Incipio, curata da Michelangelo Zizzi per Lupo Editore, nella quale confluiscono i migliori autori dei corsi di scrittura creativa tenuti da Fucine Letterarie in tutta la Puglia.

“Corde” è un libro sommosso e inquieto, ma anche di serena ambizione: quella di trovare tra scene di comparaggio, festini, consumo di alcol e droga, il significato di una lealtà umana e di una affettività che sia ignara di ogni broglio retorico.
Con elaborato e già prezioso stile letterario, sebbene asciutto, visivo e certamente cinematografico, sono passate in rassegna tutte le pose e le modalità di una gioventù viziata e speranzosa insieme, alla ricerca dell’amore e disillusa dalla generazione dei padri e dal mondo in generale. Come nel campo d’agone o nel ring, i racconti, per quanto difformi, rimandano all’unica evenienza della richiesta di senso e di riconoscimento. Difatti i 14 racconti narrano, su base esperienziale e per nulla funzionale, quelle che sono le aspirazioni alla felicità di una gioventù che vede bruciati gli idoli delle ideologie politiche e delle grandi tradizioni sacrali.

Opportunità di lavoro



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sabato 26 ottobre 2013

Spot mostra Sainte Chapelle Donori

IL LIBRO DELL’AMORE PROIBITO DI MARIO DESIATI (MONDADORI). In libreria!



Francesco, detto Veleno, timido e solitario, fino ai quattordici anni è vissuto immaginando vite eroiche e ammirando i coetanei più intraprendenti. Il suo universo quotidiano, nel paese pugliese dove vive, è quello della scuola, con regole e muri che sembrano fatti per essere invalicabili, non certo per nascondere gioie proibite. Fino all’incontro con Donatella Telesca, professoressa di Educazione tecnica. Lei ha il doppio degli anni di Veleno, eppure veste in modo più simile a lui e ai suoi amici Mimmo e Nappi che alle altre insegnanti. Ha la pelle candida, ma nasconde un’ombra che agisce come una calamita sui suoi giovani allievi, siede tra i banchi, ascolta i ragazzi, li guarda come nessuno ha mai fatto prima. Nasce un’attrazione irresistibile, destinata a essere scoperta nel clamore dello scandalo. Veleno scopre allora una solitudine più profonda, l’isolamento di chi supera la linea d’ombra dei sentimenti leciti, e contro la famiglia, contro la norma che gli impedisce di amare, costruisce il suo onore, il futuro, la sua legge che non umilia né separa. Veleno saprà aspettare, costruirà tutto intorno al silenzio dell’attesa, e con gli occhi rinnovati dal desiderio si accorgerà di essere circondato da amori che sono tali proprio perché proibiti... Scritto per frammenti affilati come gli spigoli d’ombra che si stagliano nel sole del Sud, rapsodico ed emozionante come la memoria di una stagione perduta, Il libro dell’amore proibito è un romanzo sul desiderio, sugli amori impossibili e la cieca, folle fedeltà a un sentimento che non ha barriere


MARIO DESIATI (1977), è cresciuto a Martina Franca e vive a Roma. Ha pubblicato la raccolta di poesie Le luci gialle della contraerea (Lietocolle 2004, Premio Viareggio per l'opera prima). Come narratore ha esordito nel 2003 con Neppure quando è notte (peQuod) e ha pubblicato in seguito, con Mondadori, Vita precaria e amore eterno (2006), Il paese delle spose infelici (2008) e Ternitti (2011, finalista Premio Strega).

COLLANA     Omnibus italiani
PAGINE         200
PREZZO         17,50 euro

venerdì 25 ottobre 2013

AMORE E MARCHETTE di Massimo DONNO alla Feltrinelli Point di Lecce il 27 ottobre 2013



 Libreria Feltrinelli Point Lecce - Via Cavallotti 7/a – Lecce, domenica 27 ottobre 2013,  Start ore 19,00

Nelle undici tracce che compongono l'esordio di Massimo Donno c'è il segno di un cantautore che conosce la materia umana, e che ama mescolare l'ironia e la poesia alla quotidianità surreale dell'amore, fino a includere non solo le atmosfere - in un dialogo costante - ma anche le voci del passato prossimo di Pier Paolo Pasolini (nel brano "Tango") o del grande Alberto Sordi (in "Bologna A.D. 2012"), mescolandole al presente delle sue suggestioni autobiografiche, come fa ad esempio nella traccia dal titolo "Il mio compleanno". Un cantautore, Massimo Donno, che non ha paura di guardarsi e, soprattutto, guardarci dentro con il ritmo di una musica leggera e ironica. "Amore e marchette", nuova produzione dell'etichetta Ululati, vanta, tra le collaborazioni di eccellenza, quelle con Massimo Geri (presente anche nel video del singolo "Amore e Marchette", realizzato dal talentuoso regista Gianni De Blasi), Nilza Costa (nel brano "Il bianco ed il nero") e Guido Sodo, nel brano intitolato "La colpa".

"Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. E' una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su fragili vascelli" Oliviero Malaspina



Info

IL GIOCO DELL’INGANNO di Adele Vieri Castellano (Leggereditore). In libreria dal 31 ottobre - €10 (ebook – data da definirsi)



Venezia, 1796. Lorenza, la giovane figlia del barone Marianin, sa che la attende un matrimonio senza amore e vuole concedersi un’ultima giornata di libertà tra le calli invase dalla folla colorata e festante del Carnevale. Bellissima e spavalda, non sa che la frenesia e la confusione nascondono grandi pericoli per una ragazza sola e sta per essere vittima della violenza di due uomini mascherati. Ma in suo soccorso arriva la più fosca e sinistra delle maschere: la baùta. Chiunque si nasconda dietro quel volto di cartapesta, ha negli occhi e nella voce il fascino della notte che è insieme rifugio dei briganti e covo delle stelle. Aristocratico o spia, la baùta non vuole rivelare il suo nome, trincerandosi dietro la sua fermezza elegante e decisa. Lorenza sa che non riuscirà a dimenticarlo, senza immaginare che poco tempo la separa dall’incontrarlo di nuovo… L’uomo misterioso è un’ombra tra le ombre che si muovono nella fitta rete di inganni della politica veneziana, in cui Lorenza sarà presto coinvolta in un crescendo di rivelazioni fatali e infuocata passione.

giovedì 24 ottobre 2013

Anima Sarda, linguaggi della scrittura e della creatività Libri, spettacoli, laboratori per le scuole e un convegno finale Tra proposte e speranze, gli editori sardi alla XIII Mostra del libro di Macomer



Ventisei presentazioni di libri, tre spettacoli, quattro film, laboratori, incontri per le scuole e un convegno finale. La sintesi della presenza Aes alla Mostra del libro, che si aprirà a Macomer il prossimo 23 ottobre, è in questi dati significativi che rimarcano l’importanza del ruolo rivestito dagli editori sardi nell’ambito di un evento che presenta ogni anno l’eccellenza del panorama editoriale sardo.

L’Associazione editori sardi, presieduta da Simonetta Castia, sarà in mostra in rappresentanza di trentaquattro case editrici che, in collaborazione con l’Alsi (Associazione librai sardi indipendenti), Il Centro servizi culturali e il Comune di Macomer, hanno allestito un bel cartellone di appuntamenti per una cinque giorni che si preannuncia particolarmente ricca.



La location principale, divenuta da anni sede della Mostra, dopo un’attenta operazione di restyling, sarà l’area delle ex Caserme Mura: in particolare, il padiglione Filigosa, ospiterà gli incontri con gli autori, i dibattiti, gli spettacoli e i film.

I laboratori per bambini, adulti e gli incontri con le scuole, invece, avranno una dislocazione diversa, distribuita tra le scuole della città, gli spazi della biblioteca comunale e il padiglione Tamuli, che ospiterà l’esposizione libraria delle 34 case editrici.
C’è da dire subito che l’evento di Macomer, giunto alla tredicesima edizione, prosegue idealmente l’azione progettuale portata avanti dall’Aes negli ultimi anni.
Già il tema della Mostra, “Anima Sarda. Linguaggi della scrittura e della creatività”, evidenzia l’esistenza di un filo conduttore che riporta, in terra sarda, le esperienze ispiratrici della partecipazione AES all’ultimo Salone Internazionale del Libro nei contenuti e nella definizione di una rete di azioni che aveva coinvolto, in modo dinamico, diverse realtà operanti nel mondo del libro e della cultura del territorio. Logica che si è tentato di far prevalere anche a Macomer, con proposte culturali forti esito di condivisioni.
Il titolo del tema di questa edizione allude alle potenzialità catartiche dei libri e di tutti i linguaggi della creatività compresi a pieno titolo nel variegato mondo dell’editoria globale: dai saperi delle “scritture” identitarie antiche, alla “non scrittura” “dei libri a cielo aperto”, dalla poesia estemporanea agli audiolibri fino alla lettura ad alta voce.
In apertura, il 23 ottobre, la terza edizione del premio internazionale per l’illustrazione “Ennio Zedda” a cura del Centro internazionale del fumetto di Cagliari, in collaborazione tra l’Aes, il Comune di Macomer e l’Alsi.
Le ultime novità editoriali saranno presentate nelle sezioni previste dal programma Tra isola e mondo, luogo ideale in cui i lettori avranno l’opportunità di incontrare gli autori e assistere ai dibattiti incentrati sulle opere in cartellone.
Ricca anche la sezione degli spettacoli: in evidenza Anima Sarda, viaggio emozionale alla scoperta della vera anima sarda nei libri e nell’oralità estemporanea, con Sante Maurizi, Battista Giordano e i poeti estemporanei della Sardegna, Nicola Farina e Salvatore Scanu.
Il confronto tra l’isola e le altre realtà sarà invece il focus di Cari autori vicini e lontani, un cartellone di incontri, allestito con l’intento di proporre un confronto tra le realtà editoriali sarde e quelle della penisola, con il progetto “I libri aiutano a leggere il mondo”, IV edizione 2013, a cura dell’associazione Malik, attivo sodalizio, che opera tra Gavoi e Cagliari, composto da giovani donne e la partecipazione dell’autore fantasy Francesco Falconi.
Oltre agli incontri e ai laboratori con le scuole, per la sezione Adotta un libro sardo, si segnala, tra le attività collaterali, in particolare, quello dedicato alla panificazione tradizionale, intitolato “Pane e libri”, coordinato da Luisa Monne.
Ampio spazio al cinema con Cineforum sardo (allestimento di una mini rassegna cinematografica dedicata agli scenari e ai paesaggi sardi) e la proiezione per le scuole dei film “Treulababbu” di Simone Contu, e “Rapsodia sarda” di Remo Branca e Gibba (Francesco Maurizio Guido) con dibattiti finali affidati, rispettivamente, al regista Simone Contu e all’editore Dario Maiore.
In chiusura di manifestazione, la domenica mattina, 27 ottobre, proiezione del filmato “Cagliari e la guerra”, a cura della società “Umanitaria Sassari” e, la sera, la proiezione del film muto “Cenere”, con commento musicale dal vivo di Gesuino Deiana e di Michael Heupel.

Grande attesa per il convegno finale: Oltre i festival. Cultura, comunità, territorio: nuove idee e nuovi progetti per affrontare la crisi, che vedrà il confronto tra la sociologa Antonietta Mazzette (Università di Sassari), Cristiano Erriu, presidente dell’Anci nonché sindaco di Santadi, Dolores Lai, assessore alle Culture del Comune di Sassari, Dolores Melis, direttore della Mediateca del Mediterraneo, Rita Marras (libreria Odradek Sassari), Tiziana Marranci (libreria Messaggerie sarde Sassari), gli editori Mario Argiolas (Cuec), membro del direttivo Aes e Carlo Delfino, editore associato Aes. Introduce Simonetta Castia, presidente dell’Associazione editori sardi, coordina il giornalista Vito Biolchini.
Di seguito, l’elenco degli editori presenti alla XIII Mostra del Libro in Sardegna - Macomer 23/27 ottobre 2013 Anima sarda. Linguaggi della scrittura e della creatività

1. Aipsa – Cagliari
2. Alfa Editrice – Quartu S. Elena
3. Am&D – Cagliari
4. Angelica Editore – Tissi
5. Arkadia – Cagliari
6. Carlo Delfino Editore – Sassari
7. Condaghes – Cagliari
8. Cuec Editrice – Cagliari
9. Domus de Janas – Selargius
10. Edes – Sassari
11. Edizioni della Torre – Cagliari
12. Edizioni Enrico Spanu – Cagliari
13. Edizioni Fiore – San Gavino Monreale
14. Edizioni Sole – Cagliari
15. Fabula Editore – Cagliari
16. Phileas – Aggius
17. G. C. Edizioni – Quartu S. Elena
18. Grafica del Parteolla – Dolianova
19. Ilisso – Nuoro
20. Imago Multimedia – Nuoro
21. Il Maestrale – Nuoro
22. Iris – Oliena
23. Iskra Edizioni – Ghilarza
24. Magnum Edizioni – Sassari
25. Mediando – Sassari
26. Paolo Sorba Editore – La Maddalena
27. Papiros – Nuoro
28. PTM – Mogoro
29. Scuola Sarda Editrice – Cagliari
30. Soter Editrice – Villanova Monteleone
31. Taphros – Olbia
32. Tema – Cagliari
33. Voltalacarta Editrici – Sassari
34. Zenìa Editrice – Nuoro


Ufficio Stampa
Antonio Meloni
349.1334965

domenica 20 ottobre 2013

Massimo Sicoli al Road Show 2013 di Sharp



La  storia di Copy Center (oggi Sicoli srl) comincia nel 1980 quando Francesco Sicoli, dopo un’attenta indagine di mercato sui “Centri Copie” di Lecce e Provincia, sente che è giunto il momento di creare una struttura in grado di soddisfare la sempre più crescente domanda di servizi di copiatura di grande formato, utilizzata da professionisti, ingegneri, architetti, geometri ed imprese di costruzione. Nel 1984 Francesco Sicoli sceglie la sua famiglia per dare vita ad un grande e promettente progetto ed è così che coinvolge nella nascente impresa i figli Giuseppe, Massimo e Maria Rosaria.  L’intuizione di Francesco Sicoli risulta in pochissimo tempo una scelta vincente, tanto che vengono ampliati i servizi di copiatura e aggiunti servizi come quelli di vendita e assistenza tecnica. Nel 1996, con l’avvento del digitale, l’azienda investe in tecnologia e risorse umane, rinnovando il parco macchine e ampliando il proprio organico con personale qualificato.

Nel mese di ottobre 2013 la grande multinazionale giapponese Sharp ha  organizzato un RoadShow per presentare in ogni regione italiana una novità assoluta che permetterà di rivoluzionare il concetto stesso di stampa a colori. E già perché proprio in questo tour  verranno presentati  lo sviluppo della gamma dei prodotti Sharp nei prossimi 3 anni, ma soprattutto i sistemi di stampa professionali a colori MX-6500N e MX-7500N. Poche ma fondamentali le linee guida di questo RoadShow indetto da Sharp: la valorizzazione dei più pregiati  prodotti enologici italiani, e la presenza dei migliori professionisti del settore della stampa scelti per ogni appuntamento tra i più qualificati.  E nella tappa del 21 ottobre  2013 a Irpinia Feudi di San Gregorio Località Cerza Grossa - Sorbo Serpico (AV), una grande ditta salentina come Sicoli srl di Lecce, sarà presente con Massimo Sicoli, per offrire la sua esperienza e la sua professionalità come valore aggiunto all’appuntamento sopraccitato.


GLI INNOVATIVI MODELLI DI SHARP MX-6500N e MX-7500N - Un nuovo ingresso nel mercato delle soluzioni digitali a colore light production: si tratta di Sharp, un marchio di riferimento nell’ambito stampanti che diventa un player a tutto campo nella fascia di alta produzione, grazie ai due nuovi modelli. I nuovi sistemi sono caratterizzati da plus unici ed un’elevata competitività nei costi di gestione, oltre alla possibilità di essere completamente modulari e configurabili in base alle esigenze degli utilizzatori.
Con l’ampliamento della propria gamma, Sharp è in grado di offrire al mercato della stampa di produzione due innovative soluzioni altamente performanti e con una versatilità estremamente elevata. I due modelli, denominati MX-6500N e MX-7500N, garantiscono una qualità di immagine elevata ad una produttività rispettivamente di 65 ppm e 75 ppm nel formato A4 e 38 ppm e 42 ppm per l’A3. Il sistema è ideale per la produzione di opuscoli, depliant, pieghevoli, booklet e altre tipologie di prodotti commerciale e documentali.

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PLUS ESCLUSIVI - Grazie alla possibilità di stampa edge-to-edge su lavori professionali, le nuove configurazioni garantiscono la stampa al vivo senza margini di un opuscolo in A3, una caratteristica unica in questa fascia di soluzioni.
Il sistema è dotato inoltre di un esclusivo dispositivo automatico di tripla alimentazione della carta ad aspirazione, che assicura la massima affidabilità per la gestione di un’ampia varietà di supporti, fino ad uno spessore di 300 g/mq e una capacità di 13.500 fogli.
Il potente server Fiery Color Print MX-PE10 con Command WorkStation è disponibile per lavori complessi e critici dal punto di vista del colore ed è completamente integrato con il display touch-screen di Sharp. Questa integrazione consente agli operatori di gestire e preparare con facilità i lavori ed elimina virtualmente la necessità di più workstation per la gestione di ogni commessa. Il pannello operativo integra un tastierino touch-screen con un dispositivo puntatore touchpad per un funzionamento simile a quello dei PC. Il display stesso ha l’aspetto di un ampio tablet con funzioni di azionamento flick, tap e swipe.Grazie al funzionamento a touch-screen, gli utenti possono trascinare e rilasciare lavori di stampa, selezionare le specifiche di stampa ed eseguire altre operazioni. Tutto questo offre un controllo più preciso sugli strumenti del flusso di lavoro.

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INTEGRAZIONE E AFFIDABILITÀ - I sistemi MX-6500N e MX7500N sono equipaggiati con la tecnologia Sharp OSA®, che si integra perfettamente nelle applicazioni di rete e servizi cloud ed è in grado di rispondere a qualsiasi esigenza aziendale. Inoltre, la tecnologia Scan2 consente la scansione di documenti fronte-retro in un unico passaggio e in modalità duplex single pass può scansire fino a 150 pagine al minuto. Grazie alla propria suite per la sicurezza dei dati nell’ambito MFP, Sharp è in grado di garantire la più affidabile protezione dei documenti da parte di utenti non autorizzati.

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QUALITÀ GARANTITA - La qualità è garantita dal dispositivo di controllo colore Sharp di nuova generazione, in grado di autocalibrarsi e mantenere costante la tonalità del colore e la densità del toner pagina dopo pagina. Inoltre, un software esclusivo permette una messa a registro precisa con possibilità di correzione in produzione. La risoluzione di 1200×1200 dpi reali con processore 8-bit garantisce immagini nitide anche nei più fini dettagli, come testi e grafici.

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UN DESIGN MODULARE - La struttura flessibile e completamente modulare consente un’ampia varietà di configurazioni: dal sistema di base per copia e stampa ad alta velocità alla linea professionale più evoluta, in grado di realizzare booklet e finirli completamente in linea. Il modello MX-7500 Pro rappresenta una soluzione trasversale, che si adatta alle più svariate tipologie di service di stampa: da quelli più professionali ai centri stampa interni (CRD), dai fornitori di prestampa alle tipografie vere e proprie, che lo scelgono come alternativa all’offset sulle basse tirature. La macchina è completamente configurabile in base alla esigenze dell’operatore: in questo senso il sistema coniuga le migliori soluzioni disponibili sul mercato. In particolare, per la parte finitura, Sharp ha messo a disposizione l’unità di cucitura MX-FN22 e il rifilatore MX-TM10, che consentono la realizzazione di booklet fino a 80 pagine. Per una maggiore produttività, è disponibile invece il sistema Plockmatic Booklet Maker, che produce opuscoli fino a 120 pagine cucite a sella o con piega a squadra. Altra opzione è il sistema di punzonatura professionale GBC SmartPunch Pro, che permettono di realizzare fini a 7 stili di punzonatura comunemente più utilizzati.

Info

SICOLI srl

Via Arditi 4/6 - 73100 Lecce

Tel 0832.332533 - 0832.333663 - 0832.333662

Fax 0832.241640

venerdì 18 ottobre 2013

CANTINE DUE PALME - PUNTO VENDITA LECCE DI MARIA VITERBO

CANTINE DUE PALME - PUNTO VENDITA LECCE DI MARIA VITERBO

Dei modi del dipingere l’invisibile 24 ottobre – 7 dicembre 2013 - Napoli, Palazzo Reale, AICA|Andrea Ingenito Contemporary Art



Achille Perilli torna a Napoli con la personale Dei modi del dipingere l’invisibile, che dal 24 ottobre 2013 sarà allestita nell’Ambulacro dell’Appartamento Storico di Palazzo Reale e continuerà negli spazi espositivi della galleria AICA|Andrea Ingenito Contemporary Art. L’esposizione comprende le opere pittoriche a partire dagli anni Cinquanta ad oggi, le ceramiche, chiamate Distorti, e le inedite Tegole pompeiane, così denominate dal maestro, presentate a Palazzo Reale. Questa parte dell’esposizione, curata da Patrizia Di Maggio, esporrà in uno dei più rappresentativi monumenti cittadini.i bassorilievi in terracotta policroma creati dall’artista nel laboratorio della Fornace Falcone di Montecorvino Rovella a partire dal 1996. Ispirate agli elementi di copertura delle insulae degli scavi di Pompei, le tegole, realizzate secondo i più tradizionali procedimenti artigianali, sono un gruppo omogeneo di piccole e raffinate sculture con le quali Perilli ha inteso richiamarsi alla storia e alla tradizione archeologica e artistica di Napoli, al cui fascino il maestro non ha potuto sottrarsi. Il progetto complessivo della mostra, ideato da Andrea Ingenito, riunisce alcune delle più interessanti opere dell’artista, del quale intende documentare la poliedrica produzione, che parte dagli anni fondamentali del Gruppo “Forma 1” (1947) e giunge fino ad oggi: «un’arte al passo con il tempo, che si evolve e si materializza senza mai perdere il contatto con la manualità», come lo stesso Perilli ha di recente affermato. La selezione delle opere ha inteso infatti favorire un dialogo tra la riflessione sullo spazio, espressa nelle tele, e quella sul tempo delle sculture, evidenziando l'evoluzione e la molteplicità di interessi di uno dei maestri dell’arte del Novecento. I dipinti testimoniano quanto lo studio della costruzione geometrica dello spazio e della sua percezione sia costante e appassionato nell’arte del maestro: partito dalle rigorose strutture dell’Arte Concreta, ne ha sviluppato le premesse attraverso l’uso creativo della prospettiva e della geometria, fino a rendere ogni tela un labirintico spazio pittorico. I Distorti nascono dalla seduzione esercitata su di lui dall’argilla e dall’atavico processo di lavorazione e cottura, e trovano un significativo completamento nella memoria storica e archeologica rappresentata dalle Tegole pompeiane. In occasione dell’inaugurazione, all’AICA sarà presentata la videointervista concessa dal maestro nella sua casa studio di Orvieto e realizzata esclusivamente per la mostra dal videomaker Pasquale Napolitano.

Note biografiche

Achille Perilli (Roma, 1927) esordisce giovanissimo, nell’immediato dopoguerra, ed è tra i fondatori del gruppo “Forma 1”, di cui sottoscrive il manifesto (apparso sul primo numero della rivista omonima) insieme a Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato. Nel 1949 aderisce al MAC (Movimento per l’Arte Concreta) con Bruno Munari, Atanasio Soldati e Gianni Monnet. Negli anni successivi (1957 al 1960) condivide con Gastone Novelli la direzione della rivista “L’esperienza moderna” e fonda la rivista “Grammatica” (dal 1964 al 1976), a cui aderiscono - tra gli altri - i poeti del “Gruppo 63”.
Sempre a contatto con gli ambienti culturali più all’avanguardia, nel 1971 scrive il Manifesto della Folle Immagine nello Spazio Immaginario; nel 1972 partecipa alla costituzione del “Gruppo Altro” dando origine ad una ricerca sul linguaggio “intercodice” (basato cioè sulla fusione dei tradizionali linguaggi specifici artistici), e nel 1982 pubblica il manifesto Teoria dell’irrazionale geometrico.
Ha al suo attivo la partecipazione alle Biennali di Venezia del 1962 e del 1968, e numerose mostre nazionali e internazionali. Dal 1995 è membro dell’Accademia Nazionale di San Luca.
Personalità poliedrica, Perilli intesse da sempre con letterati, musicisti, uomini di teatro e poeti, rapporti che continuano a contribuire alla straordinaria ricchezza del suo linguaggio.
Partita da composizioni astratte in continuità con la tradizione della Avanguardie europee, la sua arte è in continua evoluzione, dalla pittura del segno alle sperimentazioni geometriche, dalle machinerie ovvero strutture mutanti determinate da una metodologia irrazionale, alle ceramiche (i Distorti), dalle sculture in terracotta denominate Argille a quelle in legno dette gli Alberi.

Info:
Napoli, Palazzo Reale, Appartamento Storico
Vernissage: giovedì 24 ottobre 2013 h. 17.00
Piazza del Plebiscito, 1
80132 Napoli

ingresso: tutti i giorni ore 9 – 19, escluso mercoledì, con biglietto museo
T. +39 081. 5808. 328


Ufficio Comunicazione e Stampa Soprintendenza BAPSAE per Napoli e provincia
Rosa Romano
Responsabile Annalisa Porzio
AICA|Andrea Ingenito Contemporary Art

Vernissage:
giovedì 24 ottobre 2013 ore 19.30
Via Cappella Vecchia 8/a
80121 – Napoli

Orari: dal martedì al sabato ore 11-19, Ingresso Libero
Info: T. +39 081 0490829 – M. +39 348 6003820

Ufficio Stampa AICA: Susanna Crispino
M. +39 380 3310080

mercoledì 16 ottobre 2013

CANTINE DUE PALME - PUNTO VENDITA LECCE DI MARIA VITERBO

CANTINE DUE PALME - PUNTO VENDITA LECCE DI MARIA VITERBO

Mannaggia Santa Pupa di Danilo Siciliano (Lupo editore)



Nella “metropoli delle angurie”, paesone di provincia situato alla fine del mondo, dove il caldo umido e appiccicaticcio dello scirocco tutto avvolge e sconvolge, nasce e cresce un ragazzino timido che fa sogni abbastanza banali. Quello di fare il calciatore.
Uno alla Van Basten, il suo mito. Oppure di diventare una rockstar, pelle abbronzatissima, chitarra al collo e stuolo di fan al seguito. Invece la vita gli ha riservato un futuro diverso. Colpa del padre, Silvano il barbiere, che non gli ha mai insegnato a suonare la chitarra. Colpa della madre Rosaria, la Lumacher con la 126 beige, che lo ha sviato dalla carriera calcistica. O forse solo colpa del destino. Il protagonista si abbandona ai ricordi, lasciandosi guidare dal flusso dei pensieri, raccontando un’infanzia in un mondo che appartiene soprattutto agli anni Ottanta. Le giornate all’asilo con Suor Realina, le estati a Mondonuovo, in campagna dai nonni, la salsa fatta in casa, il rosario e gli scherzi ferragostani, Mescia Nena, la nonna paterna, donna tutta d’un pezzo, che sembrava essere immortale. E ancora i pomeriggi scanditi dall’attesa del gelataio Nino e le domeniche dalle partite della squadra di calcio del suo paese. Paese di una terra magnifica e insopportabile, dove pullulano i cervelli di cemento armato e dove i vecchi materassi si buttano sui cigli delle strade di campagna. Una terra che è un caffè sospeso. Ricordi, stati d’animo, riflessioni, rimpianti, per giungere ogni volta alla stessa conclusione: “Mannaggia Santa Pupa!”

martedì 15 ottobre 2013

Da Donatello a Lippi - Officina pratese (Skira)



Dedicato all’arte rinascimentale a Prato, questo volume illustra uno dei momenti magici della storia dell’arte italiana. Nel Quattrocento infatti la città toscana conobbe la sua stagione artistica più alta e intorno alla fabbrica della prepositura di Santo Stefano (poi cattedrale) presero forma imprese memorabili, di cui furono protagonisti figure come Donatello, Michelozzo, Maso di Bartolomeo, Paolo Uccello e Filippo Lippi. A loro va aggiunto il figlio di quest’ultimo, Filippino, che da Prato prese le mosse e a Prato tornò a lavorare ormai anziano. Su tutti però domina la figura carismatica di Fra Filippo, che fra gli anni cinquanta e gli anni sessanta del Quattrocento eseguì gli affreschi nella cappella maggiore del duomo.

Il libro, curato da Andrea De Marchi e Cristina Gnoni Mavarelli, è anche il catalogo della importante mostra al Museo di Palazzo Pretorio a Prato, la prima ricostruzione organica della giovinezza di Paolo Uccello mai tentata finora, un omaggio a Filippo Lippi e l’occasione per riscoprire quegli artisti che gravitarono attorno all’originale e inquieto pittore, come il Maestro della Natività di Castello o Fra Diamante, e che meritano di essere meglio conosciuti.

Prato, Museo Civico, Palazzo Pretorio

13 settembre 2013 – 13 gennaio 2014

Le attenuanti sentimentali di Antonio Pascale (Einaudi). Intervento di Nunzio Festa



Quando le disgressioni fanno la trama. Non siamo in grado di dire se, come al contrario è voglioso di fare La Porta (diciamo riferendoci a un passaggio d'una sua recensione di qualche giorno fa), con lo 'stile' di "Le attenuanti sentimentali", ultima opera del provocatorio quanto o perché intransigente Antonio Pascale, l'autore d'origini casertane indicherà una prospettiva, spiegherà davvero una direzione alla nostra lettratura; ma di certo siam capaci di sostenere che Le attenuanti è un libro importantissimo, e lo è almeno come soprattutto per quante e quanti da anni sono soggiogati dalla superficialità. Tanto da aver dimenticato che il cosiddetto tarlo del dubbio, la gioia non felice dell'esser irrequieti perché sempre assillati dal fatto di non aver completamente ragione: è il vero motore che porta a conoscere sempre di più e, soprattutto, meglio. Allora, per non far torto allo scrittore (facendo magari finta di copiare la sua estrosità), partiamo dal personaggio. Dove la marionetta dataci da Pascale è tutt'altro che un pezzo da teatro. Ché il libro, diciamo intanto, è parecchio calato nelle acque salate dell'autobiografia; insomma il progatonista Antonio Pascale, soggetto attivo - nella maggior parte dei casi - e passivo, poche volte, delle vicende e nonostante quel che sembri è uno scrittore senza trama. Che quindi decide di metter in crisi la sua insonnia viaggiando nella capitale, di notte e di giorno, in bici. E praticamente da qui nasce l'idea. "Farò -, dice all'amica produttrice Paola, Antonio - un documentario su documentario sui sentimenti, che tu ovviamente produrrai". Tra le rovine delle certezze dei radical-chic e le rovinate incertezze, mascherate da sicurezza assoluta, dei Biologici a tutti-i-costi. Tra dialoghi esistenziali con un ex-fidanzata adesso pittrice e con la reale esistenza d'una regista di film pornografici che Pascale vorrebbe sperimentare. Con immersioni, ed ecco che siamo alle vere divagazioni che faranno non da contraltare all'avventura delle pagine ma da trama del testo, nelle terre difficili di psicologia, biologia evolutiva... Quando sono innanzitutto le domande a chiedere spazio. Perché il disordine delle risposte, comunque perfette, argomentate e puntuali, sempre, manifesta la fallacità dell'uomo. Dicendo che donne e uomini, quando si presentano in veste d'intellettuali, cioé quando danno parole e pensieri al senso comune e/o cercano di modellarlo, cambiarlo, re-inventarlo, inventarlo, dovrebbero come prima cosa porsi domande e cercare risposte. Altrimenti cosa rimarrà ai figli? Che ne avranno domani Marianna e Brando? L'irrequieto Antonio, anche quando non provoca non si lascia abbattere dalle varie maggioranze. A rischio di diventare noioso e perfino, in certi momenti, antipatico. Tipo nel riflettere sugli inceneritori oppure giustificare la logica, in un certo senso, dell'adulterio. Ma lo scrittore continua a insistere. Nel dirci che sempre ovunque e comunque si deve vivere per la verità. Nel caso contrario definirsi progressisti, tanto per cominciare, rimane la menzogna più grande. Questo alla fine è il romanzo irrequieto sulla sicura falsità di noi conformisti.

giovedì 10 ottobre 2013

A Montecatini Val di Cecina (Volterra) l'Ordo Equestris Templi Arcadia apre una nuova commanderia in Toscana e nomina nuovi cavalieri



Quest'anno l'Ordo Equestris Templi Arcadia apre una nuova commanderia che prenderà il nome di “Etruria” (in omaggio alla storia e alle antiche tradizioni delle nobili terre di Toscana) e lo fa ancora una volta fuori Puglia, e precisamente in Toscana a Montecatini Val di Cecina in provincia di Volterra. Ci sarà pertanto il giorno 13/10/2013 alle ore 11,00  l’istituzionale Cerimonia di Investitura dei nuovi cavalieri dell’Ordine (e la costituzione ufficiale della nuova commanderia) attraverso la quale i nuovi membri, dopo un lungo percorso di noviziato, diventano membri effettivi. Sulle tracce di un antico cerimoniale, i novizi effettueranno il loro passaggio a Cavalieri di Arcadia, scegliendo di seguire come principi ispiratori quelli di uguaglianza, carità verso il prossimo, della giustizia e fratellanza. Saranno presenti Autorità Civili e Nobiliari nazionale e internazionali come il Dott. Ndiaje Mamadou Moukhtar (Presidente del Consiglio degli stranieri della Provincia di Pisa).
Arcadia (Ordo Equestris Templi Arcadia) - L’Ordo Equestri Templi Arcadia nasce nel febbraio del 2008, non con lo scopo di ricostituire l’antico ordine dei Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone, sospeso amministrativamente nel 1312 con la bolla "Vox in Eccelso", ma con quello di costituire un gruppo di Persone che unite dallo Spirito Templare fossero in grado identifcarsi e distinguersi. Arcadia ricostituisce, al suo interno, l’antica Gerarchia dell’Ordine, e ne segue, adeguatamente con i tempi, l’antica Regola. Opera in tutti ciò che può portare un contributo agli altri, dalle attività Religiose alle attività di Solidarietà, dalla diffusione della Cultura alla diffusione delle Tradizioni, dalla tutela del Patrimonio alla tutela dell’Ambiente. Ma soprattutto si ispira ai profondi valori della Militia di Cristo per compiere ogni azione. E’ su questi valori e su queste caratteristiche che l’Ordo Equestris Templi Arcadia oggi fonda il Suo Spirito e la sua Moralità, accogliendo tra le sue fila Persone che li posseggano e siano in grado di trasmetterli, al fine di formare un'unica Coscienza Spirituale e Morale in grado di rinnovare, nel proprio piccolo, il mondo. (Valentino Zanzarella- Gran Maestro dell'Ordo Equestris Templi Arcadia).

La Cerimonia è pubblica, perciò aperta a chiunque voglia assistervi.


I nuovi cavalieri nominati durante la cerimonia sono: Giuseppe Marando, Nicola Barone, Sandro Cerri, Pasqualino Buonfiglio,  Orazio Pisa.

Interverrano il sindaco do Montecatini Val di Cecina dott.re Sandro Cerri

Ndiaje Mamadou Moukhtar (Presidente del Consiglio degli stranieri della Provincia di Pisa).
BURCHIANTI Fabrizio, sindaco di Casale Marittimo (Pi);
MARTIGNONI Loris, sindaco di Pomarance (Pi);
GIANNONI Carlo, sindaco di Monteverdi Marittimo (Pi);
TEDESCHI Fabio, sindaco di Lajatico (Pi);
GIANNELLI Massimo responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Lajatico;
Ing.re MUGELLINI Augusto, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra;
Dott.re GHIONZIOLI Giorgio, vice Presidente C.R.V. (Cassa di Risparmio di Volterra);
GEMOLINI Michele, Commissario Croce Rossa di Montecatini Val di Cecina;
AURIEMMA Francesco, Prsidente ProLoco Montecatini Val di Cecina;
Cap. RUSSO Massimo, Comandante della Compagnia Carabinieri di Volterra;
Mar. SORGENTE Giovanni, Comandante Nucleo Radiomobile Carabinieri di Volterra.




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