martedì 30 marzo 2010

Più Luce di Lara Carrozzo (Bhoomans editore) - La bambola











Pare che la bambola sia

analfabeta del mondo…

inciampa di continuo

tra le avvisaglie del desiderio

non lunare.

Un esercito schierato

ad ammirare le noie del tempo

vede. E..lei..a..contemplare

i giorni e le notti delle bellezze

senza fine..

Senza fine la pelle

Senza fine il ventre

Senza fine la gioia ritrovata.

Pare che la bambola sia

astemia e disincantata…

No…sta fingendo,

si nasconde dietro gli alberi..

una schiera indefinita di alberi

che sussurrano che il cielo

sta cambiando colore:

plumbeo germe della grazia

si espande riflesso negli occhi

cerulei…lontani.

Sempre sguardo da lontano

che non afferra,

ha la bambola.

Mastica i nembi

tra nervi tesi come corde

rannicchiate

in un angolo ad attendere

una forma ancora non definita.

Grovigli di pensieri

tra gli accenti di una lingua

nuova, da ritrovare,

mentre imbalsamate

le labbra cercano la linfa

di un nuovo podere per vivere.

Uomo senza accento sfiora

il deserto del desiderio

e inciampa come la bambola

tra le avvisaglie del tuo io

ignavo e deriso dal tempo

perché gli accenni della carne

sono i movimenti che conosci,

mentre la bambola osserva,

manichino del mondo,

l’essere, che tenta le fughe,

tra i ritmi dell’universo.

Lara Carrozzo, è nata a Melendugno nel 1979. E' laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi del Salento. Svolge un'intensa attività culturale che spazia dall'ambito letterario a quello civile e collabora nei diversi settori del sociale nei quali organizza e coordina eventi e convegni, Artista a tutto campo, interprete fine, coniuga musica poesia e letteratura.

venerdì 26 marzo 2010

Loredana Mazzarella e Giovanni Maria Pala pubblicano in U.S.A “LEONARDO DA VINCI’S MUSICAL GIFTS AND JEWISH CONNECTIONS“ (The Americas Group)

L’autore di questo libro, Giovanni Pala, (la co-autrice è la salentina Loredana Mazzarella)è un musicista che suona ogni tipo di strumento e insegna, in particolare, percussioni. Nel 1999 è stato insignito del Golden Lion Prize al Festival di Venezia. Vive tra gli Stati Uniti e l’Italia. Il titolo originale di quest’opera a dir poco sconvolgente è “LEONARDO DA VINCI’S MUSICAL GIFTS AND JEWISH CONNECTIONS“ (The Americas Group). Perché sconvolgente? Semplice, da una lettura del famoso Cenacolo di Leonardo, visto con gli occhi e le conoscenze del musicista/musicologo, Giovanni Pala ha letteralmente decriptato un filone interpretativo che ci consente di ‘leggere’ un particolare del tutto inedito e che fino a questo momento non era mai stato preso in considerazione dagli studiosi dell’Artista. L’autore rivela così al lettore l’esistenza di uno spartito musicale celato tra le mani, i pani e i frutti raffigurati nell’Ultima Cena, nonché di una preghiera in ebraico nascosta negli spazi e fra le note nel celebre affresco. Come e perché Leonardo ha occultato le note sotto gli occhi di tutti, in un’icona universale come l’Ultima Cena? Questo è forse uno dei quesiti più interessanti mai sorti attorno a questo affresco. Il libro contiene inoltre approfondimenti su dettagli poco conosciuti della vita di Leonardo. L’aspetto più interessante è certamente costituito dal fatto che un’opera per noi così riconoscibile e consueta venga sottoposta a un vaglio critico totalmente inedito, che farà impallidire per protervia critica Dan Brown e affini, dato che la lettura oltre che plausibile è condotta con metodo scientifico e resa in modo divulgativo, quindi accessibile a un vasto pubblico di non specialisti. “Leonardo’s Da Vinci musical gifts and jewish connections“, scritto da un autore italiano e pubblicato per la prima volta negli Usa, è un esempio di divulgazione scientifica di altissimo livello che fa chiarezza su un tema, solo in apparenza, oscuro. (Luciano Pagano)

il Cenacolo di Leonardo sul sito di Haltadefinizione

informazioni ulteriori qui: www.davinciexperience.info

Per acquistare il libro su Amazon http://www.amazon.com/Leonardo-Vincis-Musical-Jewish-Connections/dp/0935047719/ref=sr_1_1?ie=UTF8&s=books&qid=1264480993&sr=8-1


giovedì 25 marzo 2010

Il mistero della bara di Lorenzo Bosi segnalato da Artemary (Freaks edizioni)

TREDOZIO – Cosa succede quando un piccolo paese resta isolato nel bel mezzo di una tormenta, una bara arriva dalla Russia e, come se non bastasse, una serie di delitti fanno tremare i cittadini? Di questo parla il nuovo romanzo di Lorenzo Bosi, autore che in Emilia Romagna ha letteralmente spopolato con la sua saga fantasy dei “Sei amici”. Ora Lorenzo ha voluto cimentarsi con un giallo, di sicuro interesse: è infatti il primo giallo ambientato a Tredozio, un piccolo paesino tra Forlì e Faenza.
Il risultato è un libro di 150 pagine, edito dalla neonata casa editrice faentina Freaks Edizioni, che si può ordinare sul sito www.freaksedizioni.it o trovare in vari punti vendita del faentino. Ecco la trama: è il periodo di Natale e a causa di un'eccezionale ondata di maltempo, Tredozio, un piccolo paese sull'Appennino Tosco-Romagnolo, rimane isolato dal resto del mondo. Come non bastasse, la tranquillità che regna sovrana viene spezzata da un duplice omicidio.
Quale collegamento potrebbe esserci tra il delitto e la misteriosa bara proveniente dalla Russia? L'orchestra russa, ospite a Tredozio proprio in quei giorni, avrà qualcosa da nascondere? Oppure sono i tre strani imprenditori a celare qualche scomodo segreto? Assolutamente impreparate, le esigue forze dell'ordine di stanza al paesello brancolano nel buio. Tra sospetti, bambole appese alle porte e informazioni più o meno fondate, Michele, Valentina e la stramba Mara de Santi cercheranno di venire a capo all'intricata vicenda.

martedì 23 marzo 2010

Maria Beatrice Protino parla di Roy Fox Lichtenstein: «È lui il peggiore pittore del mondo?»


















La rivista statunitense “Life”, nel 1964, aprì con un ampio servizio su Roy Lichtenstein intitolato: «È lui il peggiore pittore del mondo?». Oggi i suoi pezzi sono nei più grandi musei del mondo e il valore del suo lavoro non è più controverso, anzi lo hanno reso uno dei maggiori esponenti della pop art americana.

La Triennale di Milano dedica una mostra antologica con dipinti, disegni, collages e sculture- curata da Gianni Mercurio che nel mese di luglio sarà trasferita al Ludwig Museum di Colonia, dove rimarrà aperta al pubblico fino al 3 ottobre 2010.

La pittura del cartoon

Il suo trucco consisteva nel rendere attuale il realismo copiando non le cose, ma le copie che ne offre la stampa.

Amante della pittura di Picasso e della pittura di storia e d’impegno come quella di Daumier, ha poi scelto il cartoon. Come raccontano le sue biografie, sulla sua attività influirono alcune attività che lo misero in contatto con le immagini del consumismo: lavorava come vetrinista, disegnatore di loghi e di design. Amico di pittori elitari come Pollock e De Kooning, rimaneva fortemente legato alle immagini del suo quotidiano sino a sublimarle. Al contrario di Warhol, L. rappresenta quel filone della Pop Art che non mirava a puntare il dito sull'universo dei consumi come un mondo dominato dall’alienazione dei soggetti.

La svolta del 1961

Fu nel 1961 che si presentò al gallerista Leo Castelli, il più grande della recente storia americana, con un quadro che richiamava un fumetto. Da quel momento nacque il pittore delle immagini gigantesche tratte dai fumetti e da lui reinventate: L. isolava e ingigantiva fumetti celebri oppure riproduceva capolavori dell’arte antica e moderna –spesso dissacrandoli- attraverso una semplificazione formale propria della grafica pubblicitaria.

Il suo racconto snocciola miti lontani usando il linguaggio dei media, senza mai prendere posizione, senza mai sognare uno stravolgimento dei valori correnti.

La sineddoche visiva fu il tratto più costante della sua produzione: la capacità di trasformare una parte per il tutto e viceversa, si pensi al dipinto intitolato “Frolic”, del 1977, in cui l’occhio di una ragazza si fonde con la sua stessa lacrima e viene sormontato da una ciocca di capelli biondi. Quel suo modo di operare, così originale e considerato divertente -come l’utilizzo della carta bucherellata che gli servivano per dipingere i puntini e simulare il retino tipografico del fumetto- fece conoscere al mondo un uomo che rese l’estetica del consumo un linguaggio artistico.

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domenica 21 marzo 2010

La sposa gentile di Lia Levi (edizioni E/O)

Chissà per quale strana ragione del Destino, con Lia Levi ho avuto sempre a che farci, vuoi perché qualcuno mi consigliava un suo libro, vuoi perché mi sia trovato da spettatore (nelle rare occasioni in cui mi sono spostato da Lecce) ad assistere alla presentazione di un suo libro. Mi ha sempre sbalordito la dolcezza del suo sguardo, il suo sorriso accogliente, e i suoi modi gentili da donna di altri tempi. Mi piacciono i suoi racconti densi nel respiro di una scrittura che sa alternare leggerezza, piacevolezza e gusto sopraffino con grande maestria, in grado di eseguire ritratti dell’anima degni del più grande pittore contemporaneo. Insomma Lia Levi è una delle nostre scrittrici più interessanti.
Di origini piemontesi, Lia Levi vive a Roma dove per ben trent'anni è stata a capo del mensile ebraico “Shalom”. A Roma dalla prima infanzia, la signora Levi ha vissuto in questa città la maggior parte degli accadimenti più nefasti della storia del nostro paese: quelli segnati dalle “leggi razziali” del 1938. Ho seguito le sue vicende editoriali per la casa editrice E/O da “Il mondo è cominciato da un pezzo” sino a quest’ultimo lavoro e devo dire che non ha mai tradito le mie aspettative. “La Sposa Gentile”, fondamentalmente prende spunto da un intreccio familiare ambientato nel secolo scorso che ha come sottofondo una vicenda vera: l’avversato matrimonio di un giovane banchiere, figlio della borghesia ebraica piemontese, con una contadina cattolica. E’ la storia di Amos, giovane banchiere ebreo di una cittadina piemontese, che vuole diventare qualcuno e vuole mettere su famiglia. Una famiglia però di solido stampo patriarcale.
Si innamora fortemente di Teresa, una contadina cristiana del luogo, che diverrà il motivo principale per cui il loro matrimonio sarà caldamente osteggiato dalla comunità ebraica. Ma la forza dell’amore di Teresa per il suo uomo, porterà la giovane donna ad una scelta difficile ma ineludibile: quella di voler diventare anche lei ebrea. L’intera vicenda narrata nelle pagine di questo deliziosissimo lavoro, va dai primi del novecento sino alle leggi razziali del 1938, con un sottofondo di vicende politiche e di costume includenti l’età giolittiana, le prime agitazioni femministe per il diritto di voto alle donne, l’avvento del fascismo. Romanzo dunque storico e sentimentale, con protagonista un bellissimo modello di donna, Teresa, originale e in grado di accettare ciò che non conosce e di aprirsi senza pregiudizi e remore al nuovo che la vita le offre. Imperdibile!

intervento di stefano donno

mercoledì 17 marzo 2010

Gli aderenti al forum "Salento 2010 - Convergenze possibili" alle Officine Cantelmo di Lecce il 19 marzo









Prima sessione - ore 9:00-13:00 - Politica/Innovazione/Comunicazione

Moderatore: Prof. Stefano Cristante


Vander Tumiatti (consulente Unep), Antonio Corvino (Osservatorio Banche e Imprese); Andrea Morrone, Flavia Serravezza, Mario Maffei (Il Tacco d’Italia); Roberto Guido (Dirett. Resp. QuiSalento); Tommaso Dimitri (Dirett. Giornale dei Giovani); Tonio Tondo (Redattore La Gazzetta del Mezzogiorno); Francesca Angelozzi, Gabriele De Giorgi (Incima S.r.l. Salentoweb.tv); Giovanni Chiriatti, Francesco D’Autilia (Kurumuny); Andrea Ferreri, Luca Chiriatti, Simone Rollo (Bepress edizioni); Angela Calcagni, Annamaria Mangia (Cognitiva); Claudia Mangé (Centro C.B. Guglielmo Marconi - Vernole); Dott. Pasqua Flore, Dott.ssa Ilenia Colonna (OCP Università del Salento); Andrea Riezzo (La repubblica delle banane - On line Free blog); Felice Blasi (Editorialista Corriere del Mezzogiorno); Dott. Daniele Ferrocino (Vice Presidente CSV Salento); Alessandra Bianco (Redattore La Repubblica Bari); Mauro Marino (Editorialista Paese Nuovo); Luciano Pagano (Musicaos On line Free blog); Antonio Trecca (Il Salentino Editore); Dott.ssa Serenella Molendini (Consigliera Pari Opportunità Prov. Lecce); Graziella Gardini, Angela Passaseo (SME Italia S.r.l.); Sara Foti Scevaliere, Laura Longo (Ripensandoci.com); Daniele Viva (Pinfo); Dott. Antonino Di Vita (Assoc. Culturale Nuove Periferie Surbo); Pino Montinaro (Pino Montinaro Blog’s Revolution);


Seconda sessione - 15:00-17:40 Cultura/Ambiente/Turismo

Moderatore: Pierpaolo Lala


Andrea Ferreri, Luca Chiriatti, Simone Rollo (Bepress edizioni); Angela Calcagni, Annamaria Mangia (Cognitiva); Claudia Mangé (Centro C.B. Guglielmo Marconi - Vernole); Dott. Daniele Ferrocino (Vice Presidente CSV Salento); Arch. Francesco Pellegrino (Pellegrino & Associati S.r.l. Società di Ingegneria); Prof. Giuseppe Botrugno (Pres. Pro Loco Salento - Casarano); Dott.ssa Manuela Miglietta, Antonella Mangia (Soc. Coop. Meltingfood); Dott. Fernando Perrone, Vittorio Tapparini, Massimo Schito (Ass. Tracce Arte Contemporanea); Franco Ungaro, Antonio Giannuzzi (Cantieri Teatrali Koreja), Lino De Matteis (Glocal Editrice); Dott.ssa Anna Blasi (Ass. Cultura Comune di Trepuzzi); Dott. Enrico Capone (Capone Editore); Paola Scialpi, Angela Totaro Aprile, Rita Cesari, (Laboratorio di ricerca sull’arte contemporanea); Prof. Ferdinando Boero (Corso di laurea in Scienze Biologiche - Università del Salento) Dott. Antonino Di Vita (Assoc. Culturale Nuove Periferie Surbo), Dott. Livio Muci, (Casa Editrice Besa - Edizioni Controluce); Dott. Cosimo Lupo, Simone Miri, Antonio Miccoli, Raffaella De Donato (Lupo Editore); Osvaldo Piliego, Antonietta Rosato (CoolClub); Massimo Rota (Asso Turismo – Puglia); Stefania Mandulino (Apt – Lecce)