domenica 28 dicembre 2008

Rita Levi Montalcini



posted on youtube by tritolobagnato

giovedì 25 dicembre 2008

Stefania Scateni e le Finestre sul cortile ... un pò di storia dell'editoria!

Il 2005 è stato un anno ricchissimo da un punto di vista editoriale, di antologie. Si può fare tranquillamente riferimento a volumi, forse più numerosi quelli a carattere poetico rispetto alle pubblicazioni maggiormente incentrate sulla narrativa contemporanea, come quello curato da Maurizio Cucchi e Antonio Riccardi per i tipi di Mondadori dal titolo “Nuovissima Poesia Italiana”, o alla “Nuova Poesia Italiana” a cura di Franco Loi per i tipi di Einaudi, per non parlare delle due antologie (a uscita periodica) che si possono trovare in libreria tra gli scaffali però dedicati alle riviste, come “Best off 2005” a cura di Antonio Pascale per i tipi della Minimum Fax o ancora “Nuovi Argomenti” per i tipi di Mondadori. Naturalmente solo per citare qualche sparuto esempio. Nel maggio 2005, per i tipi di Quiritta (la casa editrice con cui stava per uscire “Con le peggiori intenzioni” di Alessandro Piperno) di Roma, è uscita una singolare raccolta di visioni narrative sull’Italia di oggi, a cui hanno partecipato alcuni tra i nomi più rappresentativi dell’attuale panorama letterario italiano. Come spiega Stefania Scateni, la curatrice del volume, a pag. 11 : “ La “finestra sul cortile” è nata per gioco. Gioco letterario elementare, come un compito di scuola ( “descrivi cosa vedi dalla tua finestra”). Volevo che a rispondere fossero gli scrittori italiani, accusati a più riprese di non essere in grado di raccontare la realtà. Allora mi sono detta: cominciamo da capo, chiediamo loro di descrivere, raccontare qualcosa di semplice, familiare, banale, come il rettangolo di mondo che quotidianamente entra dentro la propria casa da una finestra. E’ nata così una rubrica settimanale che ho pubblicato ogni giovedì su Orizzonti – le pagine culturali dell’Unità che curo dal 2001 – nell’arco di un anno e mezzo. Avevo lasciato agli scrittori la libertà di interpretare la domanda: potevano rispondere in senso letterale o metaforico. Potevano descrivere il loro orizzonte, la loro finestra reale, oppure lasciare libera e aperta la fantasia alla suggestione, l’evocazione, l’introspezione. Come vedrete leggendo questo libro, hanno quasi tutti preso “il tema” alla lettera.” Ma un’ulteriore precisazione d’intenti, circa le linee programmatico-editoriali di un volume come quello di cui ci stiamo occupando in questa sede, viene data a pag. 15, da Giulio Ferroni, che si è occupato dell’introduzione : “ Strumento ed emblema del rapporto tra l’interno e l’esterno, la finestra può avere un valore tutto particolare per gli scrittori, almeno per quelli (e sono inevitabilmente i più numerosi) che passano gran parte del loro tempo scrivendo o leggendo (anche soltanto per le necessarie pause visive) al riquadro della finestra, grande o piccolo che esso sia, spiraglio, abbaino, vetrata, sfiorando le poche tracce, certo ridotte e limitate, del mondo esterno che vi si disegna: mondo parziale, campo visivo fisso, che fa da specchio alle tracce del mondo vasto e illimitato che la scrittura cerca di catturare dentro di sé”.

Le Finestre sul cortile, frammenti d’Italia in 49 racconti,AA.VV., a cura di Stefania Scateni, Roma, Quiritta, 2005, pp.152

rec. di Stefano Donno

fonti www.booksblog.it
www.musicaos.wordpress.com

martedì 23 dicembre 2008

Tina Festa e l'arte in ..The

L'Ass. LOE - Bottega del Commercio Equo
L'Ass. Genius Loci e la Tisaneria "Pietra Viva"
ti invitano a:

L'ARTE IN ThE'
Laboratori di libera espressione creativa... in tisaneria

tenuti da Tina Festa

Lunedì 29 dicembre 2008 16:00/18:00
Venerdì 2 gennaio 2009 16:00/18:00



presso la Tisaneria "Pietra Viva"
Via Fiorentini, 48/50 Sasso Barisano - Matera




Iniziativa a supporto della:
Ass. Loe - Bottega del Commercio Equo, P.zza San Francesco - Matera


Scarabocchiare con poesia: Gli Intrecci Zen

Lo scarabocchio è la traccia lasciata sulla carta con un gesto semplice e
spontaneo e spesso è considerato un lavoro malfatto. Si pensa che
scarabocchiare sia utile soprattutto ai bambini perché lo scarabocchio è la
"traduzione grafica" del loro stato emotivo e che quelli fatti dagli adulti non
siano una vera forma d´arte.
Di recente lo scarabocchio è riconosciuto come un nuovo linguaggio espressivo:
i segni lasciati da un´attività fatta sia da casualità che intenzionalità, e
realizzati con stupore, divertimento e curiosità, aiutano a rilassarsi, ad
esplorare le proprie capacità e costituiscono una nuova modalità espressiva che
aiuta a pensare con creatività, sbloccare la mente e far affiorare nuove idee.
Nello scarabocchio sono compresi la scrittura, il disegno, il gesto e
l'emozione del fare. Tale attività permette anche la meditazione e l´introspezione.
Il laboratorio che si propone ha l´obiettivo di introdurre nuove tecniche che
permetteranno a tutti di creare piccole opere d´arte scarabocchiando e
sorseggiando un thè.

Cosa faremo nelle due giornate dei laboratori:
realizzeremo gli Intrecci Zen (o Zentangle) cioè creeremo degli "scarabocchi"
usando una tecnica molto diffusa all´estero. Gli Intrecci Zen sono una nuova ed
affascinante forma d´arte che, e una volta appresa, può essere continuata e
sperimentata personalmente da ognuno. Le due lezioni offriranno diverse varianti
collegate alla tecnica principale pertanto è possibile frequentare anche uno
solo dei corsi. Durante la lezione sarà offerto un thè del commercio equo a
tutti i partecipanti.

Informazioni

Conduce:*Tina Festa* - www.tinafesta.wordpress.com
Partecipanti: min 12 - max 15

Iscrizioni:

presso LOE - Bottega del Commercio Equo
p.zza San Francesco, 7 - Matera - Tel: 0835333730
NOTE: E' possibile partecipare anche a uno solo degli laboratori

Locandina: http://loebottegadelmondo.pbwiki.com/
http://tinafesta.wordpress.com/

sabato 20 dicembre 2008

Violata di Ersilia Cacace

Fragile sottana di anima e membra di carne
rapita, violata, ferita e annientata
di queste miserie sono il trofeo
e dove fosti
come radice di quercia
soliloquio sordo tra le mie gambe
ora lì giace il tuo seme
come la vita nel sudario.

(poesia dedicata alle donne vittime di stupro in guerra)



Il sito da cui è stata tratta questa poesia di Ersilia Cacace è
http://www.lunadonna.net/cacacepoesie.htm
La foto in questa sede presentata è dell'autrice

mercoledì 17 dicembre 2008

Margherita Macrì, Madeleine


Così avvenne che io mi svegliai e non è già più mattina.
Così avvenne che io mi svegliassi ed era il tempo lento della domenica pomeriggio.
Così accadde che io mi sveglio e la mia stanza si arreda da grande isola pedonale.
E sulle isole pedonali è tutta una vaga lentezza: i dispositivi di puntamento sono i colpevoli delle macchie sui mattoni bianchi.
Quanto acido in questo risveglio. ieri ho battuto la testa su vino viola e oggi i capelli sono impigliati dovunque e per terra e ai piedi del letto.
La notte non è passata bene. Da un po’di giorni, da quando la sera aspettare che un’auto s’accosti fa gelare le cosce e incrinare i polpacci. Nessun sogno fatto bene. Mi sembrava di aprire gli occhi indovinando l’abat-jour accesa . Spegnere. Richiudere. Poi aprire gli occhi sul serio. Luce ancora accesa. Spegnere davvero. Arrancare tra flanella disordine.Infinito vivaio di lumini e tentoni.
Non devo più scordare i collant ai piedi quand’è notte. Mi occorre un po’ di forza di volontà per sfilarlI con il gelo. Immagini il guadagno la mattina? Non avere i piedi stretti indolenziti in un calore esasperato, un poco gonfi e soffocati.
Come puoi tu credermi in vendita? Guardami, parlami ora che sono tutta arruffata, toccami ora che schiaccio sul cuscino il mascara di queste sere rientrata stanca e intirizzita.
Amami adesso che ho fissato i piedi su quest’isola pedonale dove il tuo finestrino abbassato non può arrivare.
Tutto mi preme sui fianchi, mi offende l’immobilità, i passi detonano nelle mie orecchie, e lattine calci cani a digiuno accelerate disgusti occhiate beffarde. Cos’è? Non avete mai guardato come s’attaccano le cosce sotto una stringa acida di lurex verde? Dovreste ricoprire la terra di morbido velluto o un asfalto insonorizzante. Assorbite questa strepitante cavalcata tacco 12 per 80kg, marmocchi frignanti, mamme inasprite, stizzite dalla mia ceretta completa, serrande a metà, vergogna automobili blu, non parlarmi di cinema indipendente.
“quanto ci vuole per ammazzarvi tutti?” Basterebbe ch’io vi guardassi negli occhi, e kalashnikov . Un istante per vedervi morire. Basta veramente poco per vedervi morire, tutti giù, uno dietro l’altro come domino d’avorio e salsa ketchup. Qui si nasce per disperazione. Qui si nasce per maledizione, e si resta a pugni chiusi. Dalla culla alla bara.
E io ora ho bisogno di un kalashnikov, anche solo una baionetta, una pietra pomice, che son nata in malafede, devo uccidervi tutti. Disossarvi poco a poco, come fa la pioggia ai vostri balconi di tufo.
Ora vengo anch’io giù tra le righe dove nasce l’erba, dove gli uomini sono ipnosi, immobili più dei cavalli di bronzo.
È forse questa pesante umidità, questa estenuante avidità, questa arrangiata bellezza. e che ora vorrei una goccia di limone negli occhi che duri abbastanza da farmi scendere le scale. Io. Te . le tue ossa rotte che ti fanno grande ed infelice.
Se scendo giù senza le scarpe è solo perché so che non t’incontrerò, né te né le tue troppe parole di uomo un po’ morto.
Ti dovrei cavare gli occhi quando mi guardi. Chissà cosa vedi che non ti piace. E neanche tu mi piaci poi troppo. O forse si, che ti vorrei un po’ rigare, come la automobili nuove.
E allora adesso lo trovo questo kalashnikov, e vengo giù ad ammazzarvi tutti. Tutti, tanti piccoli colpetti nello stomaco e nei denti. voi. vi ammazzo tutti. Voi che ridete del mio dire amore, voi che mi alzate la gonna così, per diletto, voi che non conoscete la vergogna delle mie ginocchia storte.
Io vengo là che devo farvi paura, paura che le finestre non si aprano più, paura di rimanere per sempre fissi in questa maledetta chiusura al traffico.
Voi siete tutti un po’ morti perché non avete voglia di sparare.
Voi siete tutti un po’ morti perché tenete le scarpe l’estate.
Voi siete tutti un po’ morti perché sto venendo giù a farvi saltare il cuore.
Voi siete crocifissi in un grande magazzino e speriamo che nessuno abbia passato la cera sulle scale.

fonte iconografica da Hi-Foto per la rassegna "Sul Filo dell'ombra"
titolo "Di uggiosa ombra"

Diario di una Maiko di Bendia Miriam

Il libro approderà nei bookshop italiani martedì 3 febbraio 2009, ma in anteprima è stato disponibile durante la settima Fiera della Piccola e Media Editoria (presso lo stand della CASADEI LIBRI EDITORE).

Si tratta di una data significativa nel calendario giapponese!
Il 3 febbraio è il Setsubun: la fine dell’inverno.
Il 4 febbraio è il Risshun: il primo giorno di primavera.
I giapponesi sono soliti festeggiare il Setsubun e il Risshun come se
fossero la celebrazione per la fine dell’anno e di Halloween nello
stesso tempo.
Esistono infiniti riti per prendere commiato dai dodici mesi passati,
allontanando la sfortuna e gli spiriti malvagi: ma uno dei più
divertenti, per loro, è senza dubbio quello di mascherarsi e colorare
le vie di Kyoto.
Tra le diverse parole per designare un fantasma, nella lingua
nipponica, la più rappresentativa è obake. Mettendo da parte il
prefisso onorifico (o-) resta infatti bake: qualcosa che si trasforma
e diventa altro prendendo una forma differente. Questa è la vera
essenza di tali esseri, la mutazione.
Nella notte tra il 3 e il 4 febbraio dunque si festeggia il rito dell’Obake!
Esso contagia inevitabilmente anche il karyūkai (geisha world)!
Le geisha e le maiko, durante la notte del Setsubun, indossano la
propria maschera favorita e intrattengono i clienti, nelle insolite
vesti, all’interno di tutti gli hanamachi.

fonte Loredana Lipperini

martedì 16 dicembre 2008

Sul filo dell'ombra


Cosa c'è di più strano ed inquietante di un’ombra? Le ombre sono i messaggeri delle tenebre, sono fenomeni bizzarri, sono attaccate al corpo ma impossibili da catturare, crescono, diminuiscono scompaiono e ricompaiono e dopo il lungo girovagare nel giorno si ricongiungono alla notte. Lottando con l'ombra e usando immaginazione e creatività personaggi noti ci hanno insegnato a convivere con questa compagna che da sempre nei racconti, nella letteratura e nel mito viene trattata “ingiustamente” con sospetto.
Con l'ombra ci si può giocare, vedere come le forme prendono e assorbono dalla realtà la vitalità luminosa. E sebbene l'ombra sia privazione di luce o scambio/scontro ombra-luce tra oggetti-soggetti, l'ombra diviene abito inscindibile nella vita di ognuno di noi, di ogni attimo nella realtà e fisicità degli oggetti di uso quotidiano sospesi anche nella dimensione di una performance della durata di uno scatto, in uno sguardo, in dei ritratti, da una finestra. E il gioco ti permette di avere delle sfumature nello "sguardo" dell'obiettivo anche vicino, uno scrutare malizioso perché anche la malizia è un gioco. E' una libidine giocosa di vero appetito, volta a vedere quello che c'è sotto, dietro ogni velo, ogni sguardo, sotto un vestito, dietro ad un palco. E queste foto sono sul palco al quale fa da cornice una meravigliosa scenografia: la Realtà... tra luce ed ombra... sul filo dell'ombra!

La presentazione che ho qui riportato è la stessa che ho scritto in occasione della rassegna fotografica realizzata da Hi Foto dal titolo "Sul filo dell'ombra". Le opere presentate per l'occasione, dopo aver girato l'Italia, fanno ora parte dell'Archivio del Centro Italiano per la Fotografia D'Autore

Paola Scialpi

l'opera qui proposta ha per titolo
I cinque momenti della vita

sabato 13 dicembre 2008

Addio Bettie Page

La corta frangetta nera e i lunghi capelli corvini a incorniciare il sorriso simpatico e intrigante della donna dalla pelle di luna e dalle labbra carminio che è stata la prima pin-up della storia, simbolo dell'erotismo fetish senza mai sfiorare la volgarità. Era Bettie Page, all'anagrafe Betty Mae Page, nata a Nashville il 22 aprile del 1923 e scomparsa in un ospedale di Los Angeles, ma per sempre consegnata a quell'immaginario collettivo che ne ha fatto una delle modelle più imitate. Fino alla recente popolarità di chi chiaramente a lei s'ispira come Dita Von Tees, Bernie Dexter o Nina Elisabeth Page che ne riprendono i contrasti cromatici e le pose maliziose.

fonte l'Unione Sarda

venerdì 12 dicembre 2008

Jaqueline Nascimento

FANTASMAS

Passaram-se anos
para eu descobrir
que viver dá medo
que viver fere
Ferem as distâncias
e as impossibilidades
O vento sopra impaciente ao meu rosto
adágios impiedosos
lembrando-me do que não fui.
A chuva dilacera meu corpo
com chagas que não cicatrizam
esconde-me de meu passado
faz do mistério o meu abrigo.
A terra molhada beija meus pés
condenando-me às lamentações
E o que vejo diante de mim
enquanto afundo
senão eu mesma?
Sorrindo enquanto desejo chorar
calando quando desejo gritar
deixando que fantasmas
invadam meu quarto
durante as noites
em que não posso dormir
E agora que caminho selvagem
pelas florestas que habitam meu coração
vejo que os anos me envelheceram
com toda sua indiferença
ensinando-me o que é crueldade
E quando se vai a chuva
volta o sol a queimar
minha face
para cegar-me
diante de meu futuro
não me permitindo enlouquecer
para então reiterar
o quanto sou efêmera
E os prados por onde ando
à procura de mim
envolvem-me os braços
imobilizando minhas esperanças
ser mulher é luta!
dores
lágrimas
ou um conceito obscuro de felicidade
As mentiras em que me perdi
tornam à minha mente
com os anos banais
sempre eles
e me encontro com fotos esparsas
de uma infância ilusória
fotografias que voam em céu relampejante
e que em rasantes ameaçadoras
afligem meu corpo a ser enterrado
E meus dedos sujos
tentam me livrar de meu sepulcro
e o ar que já me falta
ri do meu desespero
aperta minha mordaça
ferindo meus lábios sequiosos
E o que vejo acima de mim
senão eu mesma?
Pisando o chão que me consome
chorando minha própria morte
estendendo-me inutilmente a mão
aceitando o consolo alheio
e a falta de coragem decretada
e a passagem de uma vida
que me deu e me tirou
tudo.
A terra de onde vim
novamente me recebe
sem revelar os seus segredos
sem explicar o que são as lágrimas
que um dia acreditei cristalinas
que um dia chorei
pensando ser recompensada
E agora que vejo a mim mesma
sepultando-me e fingindo dor
digo-me:
procura-te sempre
ainda que nunca te conheças
e dorme
porque o meu fantasma
não mais te atormentará.


Jaqueline Nascimento è nata a Timbó, Santa Catarina, nel sud del Brasile. Si appassiona per la letteratura all’età di 12 anni leggendo qualche romanzo della letteratura brasiliana.
È laureata in Lettere per la “Pontifícia Universidade Católica do Paraná” (PUCPR), dove ha studiato oltre la língua portoghese, l’inglese. Nella sua laurea ha vinto il Premio Marcelino Champagnat, merito accademico per il suo studio durante il corso. Nel 2007 ha ottenuto menzione d’onore nel “18º Concurso de Contos Paulo Leminski”, realizzato per L’Università Estadual do Oeste do Paraná (UNIOESTE), con il racconto “A mulher do Peixeiro”. Attualmente partecipa dell’Oficina di Letteratura a Curitiba con lo studio della teoria. Studia anche l’italiano nel Centro di Cultura Italiana. Scrive poesie e racconti. Tra gli scrittori che le hanno influenzato, sono Clarice Lispector, Machado de Assis, Dostojevski e Florbela Espanca.

giovedì 11 dicembre 2008

Almadressa e Livio Romano

Maria Beatrice Protino

Alias Almadressa

Presenta

“Transizioni: passaggi di sistema”
27 Dicembre – 31 Dicembre 2008, Oria (Br)
Palazzo Martini, p.zza Domenico Albanese

Special Guest :
Livio Romano, scrittore Marsilio ed Einaudi






“Transizioni: passaggi di sistema”
La trasformazione, il passaggio tra diversi linguaggi per un unico scopo: arrivare attraverso le immagini ad un’analisi del sociale che muta la cognizione dell’uomo in una realtà sempre più caotica e sempre meno comprensibile. Le immagini proposte in questa mostra di grafica artistica intendono essere non solo un semplice momento di manifestazione culturale fine a se stessa, ma vogliono rappresentare un momento di profonda riflessione su quanto circonda e agisce il nostro quotidiano. L’utilizzo della computer grafica aumenta l’impatto iconografico, venendo a porre l’attenzione su come i corpi, gli oggetti, le sensazioni si fanno messaggi continui di analisi e riflessioni sui loro stessi mutamenti.
Vivendo in un’epoca in cui la sociologia delle comunicazioni di massa, della pubblicità e dei media in generale impoveriscono qualsiasi dinamica relazionale, dove, come sostiene Noam Chomsky, ciascuno sta davanti al proprio televisore e poco importa di ciò che accade al vicino di casa, l’iconografia in questa sede presentata vuole farsi sintomo di ‘transizioni’ tra diversi linguaggi, culture, generi: per questo il “trans-gender” delle immagini non è meticciamento e dunque mancanza d’identità, ma tutt’altro: è recupero di una prospettiva “trans-culturale” e “multi-culturale”.
In linea con questa visione, la scelta dell’artista di un linguaggio comunicativo che prende da più parti: dal disegno alla pittura, al collage, all’utilizzo della grafica computerizzata sotto il segno di un’intenzione che travalica il desueto modello artistico del pittore che utilizza il pennello sulla tela per far proprio, invece, un dinamismo visivo e comunicativo che utilizzi più codici interpretativi.

domenica 7 dicembre 2008

Alessandra Bianco e le sue Carte Segrete


Carte segrete, l'antologia nasce dalla rassegna teatrale tenutasi a Bari a Luglio 2006. Una mappa coraggiosa dell’erotismo contemporaneo vissuto sulla pelle da 19 autrici, famose ed esordienti, dove solo il corpo e il desiderio dettano le regole. Un prisma, dalle mille sfaccettature, che indaga l’intimità delle donne, quella che sconvolge e appanna i sensi. L’amore, la passione, la trasgressione svelano un alfabeto di desiderio lontano dai pregiudizi, dal gender, dalle latitudini, dall’età.
Come in un seducente striptease Carte Segrete – Entra in scena l’eros intreccia ricordi, dettagli, fantasie del viaggio carnale eppure onirico che si è consumato sul palco del Teatro Duse di Bari durante l’omonima rassegna teatrale che ha visto attori professionisti maschi interpretare la scrittura erotica femminile, con l’innocenza della loro giovane età e il trasporto della lettura scenica. Da questa esperienza inedita e vibrante è nata l’antologia Carte Segrete – Entra in scena l’eros, testimonianza concreta di un vissuto senza veli che si prende la rivincita sul monopolio letterario del sesso forte, e si appropria di una sua identità, a lungo celata. Chi si fermerà ad ascoltare le storie di queste donne, urlate o sussurrate da segrete alcove, scoprirà una sensualità ed una sessualità che indossa ogni volta un abito diverso.
Memoria, assenza, violenza, tenerezza, perversione, sono tutti sostantivi femminili che appartengono all’universo dell’altra metà del cielo, trame di una tela intrisa di quotidianità e di slanci straordinari. Pezzi di un’unica storia con impresso a fuoco il marchio dell’amour fou.

Le autrici: Agata - Godimi…; Ersilia Cacace - Il bacio; Maddalena Capalbi - L’intesa; Cavalla golosa - La vie en rouge; Cristina Contilli - Sei venuta a Torino per restare?; Demily - Fra le coperte; Marianna De Lellis – Distrazioni; Anais De Nerey - Un incontro francese; Eliselle - Blu notte; Euridice - Dopo di te; FFLuna – Non era una notte qualunque; Gabidolores - Pitti Uomo; M. Maddalena Iovene - Carne cruda; Antonella Lattanzi -Il cliente non paga anche in calore; Cristina Leti - Camera oscura; Marina Pasqualini – Taglio; Marina Priorini – Sconosciuti; Rosewood – Dedicato; Tinta - Un amore indecente.

La curatrice Alessandra Bianco è giornalista e scrive dal 2001 per il quotidiano “Barisera”. Collabora per le pagine di cultura e spettacolo di numerose riviste locali e nazionali. Si occupa di editoria e organizzazione di eventi culturali. Esperta di cultura e letteratura erotica, ha curato per Nuove Produzione Spettacolari la rassegna Carte Segrete – Entra in scena l’eros in cui 24 giovani attori hanno interpretato a teatro i racconti erotici di autrici famose ed esordienti.

CARTE SEGRETE - ENTRA IN SCENA L’EROS
(a cura di Alessandra C. Bianco)
Lune Nuove 133
ISBN 88-497-0413-5
Prezzo: euro 10,00
Pagine: 120
fonte: www.fenomenoantologie.splinder.com

sabato 6 dicembre 2008

Loredana Lipperini ... ancora dalla parte delle bambine



Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. Le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni. Questo è il mondo delle nuove bambine. Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l'educazione sociale e culturale all'inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all'ingresso nella vita scolastica. Le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria. Ad esempio, libri, film e cartoni propongono, certo, più personaggi femminili di un tempo: ma confinandoli nell'antico stereotipo della fata e della strega. Sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent'anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternità, l'uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole apparentemente più appetitose. E bisogna cominciare con l'interrogarsi sulle bambine: perché è ancora una volta negli anni dell'infanzia che le donne vengono indotte a consegnarsi a una docilità oggi travestita da rampantismo, a una certezza di subordine che persiste, e trova forme nuove persino in territori dove l'identità è fluida come il web.

posted on you tube by Feltrinelli video

venerdì 5 dicembre 2008

Una serata di solidarietà a Leverano















Ricevo e pubblico volentieri da Francesca Quarta di Leverano, una giovane donna impegnata da tempo nel volontariato, questa notizia di un incontro a Leverano in provincia di Lecce


L’Associazione Impegno e Solidarietà e l’Associazione Impegno per Leverano, presentano “Aspettando il Natale … con solidarietà”. L’incontro è previsto per il 6 dicembre 08 alle ore 19,00 presso la sede dell’associazione Impegno e Solidarietà in via S. Angelo 70 a Leverano (Lecce). Enzo Mega e Luca Bartolotti incontrano Salvatore Perfetto autore della raccolta “Arteria Poetica”. A seguito una degustazione di vini novelli a cura di Luigi Sances Presidente dell’Associazione I.L.P. Salento. Coordina Cosimo Massa.

fonte iconografica Moreno Paolini

giovedì 4 dicembre 2008

Luisa Ruggio a Più Libri Più Liberi presenta La nuca



Sabato 6 dicembre 2008 Roma - "Piu' Libri piu' Liberi"

Luisa Ruggio

Presenta

La Nuca (Edizioni Controluce)




Palazzo dei Congressi Eur - Start h.20

Sala Ametista

Intervento di Annamaria Ferramosca



Medioevo. Terra di Hydrunte. Una bellissima adolescente, sospettata di stregoneria perché innamorata delle parole, si traveste da uomo per diventare l'allievo di uno Scriptorium particolare.
Un luogo pieno di libri e inchiostri dove i maestri sono due fratelli. Un alchimista eremita e un arabo che colleziona nuche femminili, alla continua ricerca di quella perfetta per la stesura di un codice fatto di puro erotismo.
Insieme scopriranno la mistica della sensualità. E la forma più spirituale dell'amore.
Dopo le calde atmosfere di Afra, Luisa Ruggio torna a incantare i lettori con una favola gotica sul potere del desiderio. Una storia che è anche un commovente omaggio alla Scrittura, un tributo alla potenza incantatoria della Parola, sull'osmosi tra Filosofia occidentale e Favola orientale e un falso storico sulla vita immaginaria dell'alchimista di Soleto Matteo Tafuri.
Con una prosa poetica che batte un ritmo profondo, La nuca è l'analisi in forma di racconto dell'alchimia segreta che anima tutte le relazioni umane: la fascinazione, qualunque essa sia.
Un magnetismo ingovernabile che da secoli feconda la letteratura.

Luisa Ruggio, giornalista e scrittrice, vive e lavora a Lecce.
Ha scritto saggi sul cinema e la psicanalisi. Il suo romanzo d'esordio, Afra (Besa, 2006), ha vinto tre premi letterari.
È autrice del blog dedicato alla scrittura "Dentro Luisa" (www.luisaruggio.blogs.it). La nuca è il suo secondo romanzo.

mercoledì 3 dicembre 2008

Katia Ippaso, Le voci di Santiago a Più Libri Più Liberi 2008



sabato 6 dicembre, ore 18.00
Palazzo dei Congressi EUR Roma
SALA CORALLO
piazzale Kennedy, 1





presentazione del libro

Le Voci di Santiago
a cura di Katia Ippaso



primo volume del progetto editoriale
dell'ETI Ente Teatrale Italiano




edito da Editoria & Spettacolo

intervengono
l’autrice, Claudia Barattini , Donatella Ferrante
Pietro Raschillà, Attilio Scarpellini

Curata da Katia Ippaso, questa prima opera del progetto editoriale documenta la presenza dell’Italia, in qualità di ospite d’onore, al Festival Santiago a Mil 2008, presenza che ha segnato una svolta innovativa nella cooperazione culturale tra l’Italia e il Cile.

La promozione oltre confine, che vede l’ETI sempre in primo piano, stavolta ha toccato il Sud America ed il libro registra appunto l’esperienza del Festival cileno, al quale l’ETI ha affidato una compagine rappresentativa della scena italiana. Ma non solo. Le voci di Santiago, infatti, allarga lo sguardo sul presente - non solo teatrale - del Cile, raccogliendo preziose testimonianze di intellettuali ed artisti (da Alessandro Baricco a Rodrigo Bazaes, da Romeo Castellucci ad Antonio Skármeta, da Pippo Delbono a Ramón Griffero), operatori culturali ed istituzioni.

www.enteteatrale.it - www.editoriaespettacolo.it - 06.44013260

martedì 2 dicembre 2008

Rossella Bufano presenta la sua Edita

Edita, la mia società, nasce dall’amore per i libri e la cultura in genere e dallo spirito di appartenenza a una terra che come nessun’altra, pur facendosi odiare, ti lega indissolubilmente a sé.
Il Sud è come un terreno incolto, ararlo costa molta, troppa fatica, ma a coltivarlo si prende gusto...

Per certi aspetti mancano talmente tante cose che si può creare di tutto.
In Puglia, infatti, fino a ottobre del 2004 (data di costituzione di Edita) non erano attivi corsi in editoria, io son dovuta andare a Roma per farne uno. I service editoriali che impaginano e correggono libri erano una realtà solida a Bari, ma una chimera nel Salento.
È stata una sfida, ma anche una missione: interagire e contribuire all’evoluzione della cultura e delle opportunità locali.

È stato l’incontro tra due trentenni, io e il mio socio, con tanta voglia di “realizzare”, accomunati dalla sensibilità per i temi sociali e ambientali, a cui si sono uniti altri professionisti validi e animati dallo stesso fuoco per la cultura.

Oggi Edita offre i seguenti servizi: progettazione di prodotti editoriali (libri, calendari, brochure, ecc.), editing, impaginazione e correzione bozze, promozione letteraria, piano comunicazione e ufficio stampa, formazione in campo editoriale (editing, correzione bozze, grafica e impaginazione editoriale di prodotti cartacei e multimediali, traduzione in casa editrice, comunicazione e promozione), realizzazione siti e dvd.

L’azienda organizza anche incontri letterario-culturali e pubblica la rivista on line Ripensandoci (www.ripensandoci.com) per la promozione della lettura e la valorizzazione della storia locale e non. La rivista riunisce un gruppo di giovani intellettuali. La convinzione che motiva la redazione è che la “conoscenza” è alla base della libertà. La conoscenza favorisce il senso di responsabilità e guida verso scelte consapevoli e la riscoperta della cittadinanza attiva.

Edita ha anche realizzato vari prodotti cartacei e multimediali e di promozione aziendale sia per enti che per privati. La sensibilità per i temi sociali e ambientali guida scelte di pratica quotidiana come la raccolta differenziata e l’orientamento della nuova attività di Edita, la pubblicazione di testi di antropologia sociale e terzo settore.

A 14 anni leggevo libri sotto la veranda della mia casa, nella Valle d’Itria, e pensavo che sarebbe stato bello leggere per professione... Oggi a 34 anni è il mio lavoro...

rossella bufano

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