giovedì 30 settembre 2010

Uomo giusto cercasi di Lucia Tilde Ingrosso (Piemme)














Lara Rebecca Ramones ha trentacinque anni e nella vita non ha fatto altro che spostarsi, cambiando casa, città, amici e, soprattutto, uomini. Nata da padre spagnolo e da madre finlandese, si è sempre considerata diversa dalle altre: troppo bruna per le strade di Helsinki, troppo pallida per le spiagge di San Sebastiàn. Fin da piccola, il lavoro del padre l’ha costretta a girare per l’Europa; poi, una volta cresciuta, quella di non avere fissa dimora è divenuta una scelta consapevole. Da un lato la curiosità di scoprire il mondo, di provare esperienze sempre nuove, dall’altro un incontenibile terrore di fermarsi, di conoscersi a fondo e, soprattutto, di mettere radici. Lo stesso vale per il suo rapporto con gli uomini: li conquista, li fa entrare nella propria vita, ma, appena viene messa alle strette, scappa. Forse è il desiderio di trovare lui, l’Uomo Giusto, che la costringe ad abbandonare ogni storia non appena si presentano le prime incomprensioni. Un giorno, però, accade l’impossibile: quello che sembrava l’uomo più sbagliato sulla faccia della terra riesce a sciogliere le resistenze di Lara, e lei decide, per la prima volta, di fermarsi. Senza neanche rendersene conto diventa madre di una creaturina di 3,3 chili, vive in una deliziosa villetta con piscina appena fuori città e del suo amato lavoro non resta che un vago ricordo. È proprio a questo punto che l’istinto di fuga, il desiderio di avere di più torna a farsi sentire. Solo scavando a fondo nel proprio cuore capirà che cosa la può rendere veramente felice.

Storia dell’India. Dai primi regni islamici alla costituzione dell’impero inglese di Catherine B. Asher e Cynthia Talbot (Edizioni Controluce)













L’India è una terra di enormi diversità. Le influenze interculturali sono evidenti ovunque, nel cibo che si mangia, nei vestiti che si indossano e nei luoghi di culto. È stato sempre così, ma nell’India fra il 1200 e il 1750, prima dell’intervento degli europei, si è raggiunto il massimo apice. In questo libro coinvolgente e riccamente illustrato, le autrici conducono il lettore in un viaggio nei paesaggi politici, economici, religiosi e culturali dell’India medioevale: dalle conquiste dei Guridi e dal Sultanato di Delhi, attraverso l’ascesa e la caduta del regno del sud di Vijayanagara fino alle vicende delle periferie dell’impero e alla grande corte dei Moghul. Fu un’epoca di conquista e di consolidamento, in cui musulmani e indù crearono insieme cultura, architettura e una tradizione, prodotto unico ed esclusivo del loro connubio, che risuona ancora nell’India contemporanea.

Catherine B. Asher è professore associato nel ipartimento di Arte e Storia dell’Università del Minnesota. Fra le sue precedenti pubblicazioni Architecture of Mughal India (1992) e, come curatore insieme a Thomas R. Metcalf, Perceptions of South Asia’s Visual Past (1994).

Cynthia Talbot è professore associato di Storia e Studi Asiatici all’Università del Texas ad Austin. Ha pubblicato Precolonial India in Practice: Society, Religion, and Identità in Medieval Andhra (2001).

mercoledì 29 settembre 2010

Io, Sofia alias Caterina II di Maria Vittoria Morokowski (Edizioni Controluce)








Pagine di storia e di vita si intrecciano nei diari di Sofia Augusta Federica salita al trono di Russia come Caterina II e ci conducono alla scoperta di un ’700 più o meno illuminato e di un personaggio, quello di Caterina, tra i più affascinanti, controversi ed enigmatici del passato.
Tra intrighi di corte e abili giochi politici, rivalità e gelosie, c’è lei, Caterina, la Grande, “illuminata”, colta, riformatrice e al contempo capace di spaventosi rigurgiti oscurantisti. Moglie, madre e sovrana ma anche amante ingorda e donna viziosa, condusse nel suo letto non poca della sua politica. La Morokovski traccia un ritratto della sovrana completo e documentato, il lettore ne resta affascinato, ne apprezza le virtù e ne assolve i vizi.

Maria Vittoria Morokovski, scrittrice di origine russa nata a Roma da genitori apolidi, vive in provincia di Padova dove, oltre che di attività letterarie, si occupa di traduzioni dal francese e dal russo. Il suo primo romanzo, La cosa più bella della nostra vita, è del 2004.

martedì 28 settembre 2010

Il Segreto di Rivera Garza Cristina (Voland edizioni)













La vita di un uomo, medico in un ricovero per malati terminali, viene sconvolta dall’arrivo dell’ex amante, tradita e abbandonata, e da una giovane che dichiara di essere la scrittrice Amparo Dávila. Le due donne, arrivate a poche ore di distanza, iniziano a parlare tra loro utilizzando un linguaggio misterioso e sembrano stabilire un’intesa contro di lui. Entrambe conoscono forse l’unico, terribile segreto che nasconde. E la loro comparsa costringerà il medico a fare i conti con un passato irrisolto. Quale strano legame unisce le due donne? E soprattutto cosa tormenta il medico? Un libro intenso sul potere del linguaggio e sul trionfo dell’irrazionale.

La Repubblica Cinese di Diana Lary (Edizioni Controluce)












Nel Ventunesimo secolo, la Cina sta emergendo da decenni di guerra e rivoluzioni per entrare in una nuova era. Ma il passato ossessiona ancora il presente. Gli ideali della Repubblica Cinese, fondata quasi un secolo fa dopo 2.000 anni di dominazione imperiale, ancora oggi sono le basi della Cina moderna tesa verso l’apertura e la modernizzazione. Attraverso una vivida descrizione dell’era della Repubblica, Diana Lary ne traccia la storia dalle origini, nel 1912, alla caduta di Nanchino, dall’era dei signori della guerra alla guerra civile con l’Armata di liberazione popolare terminata in sconfitta nel 1949. Il libro, arricchito da biografie di personaggi illustri, proverbi cinesi, storie d’amore, poesie e numerose illustrazioni, è la lettura ideale per capire finalmente un Paese ricco di fascino, ma assurto alle cronache internazionali di oggi per le sue numerose contraddizioni e zone d’ombra.

Traduzione di Daniela Ingrosso.

Diana Lary è docente di storia al Centro di Ricerca Cinese della University of British Columbia.

lunedì 27 settembre 2010

Il segreto nella letteratura moderna a cura di Patrizia Guida, e Giovanna Scianatico (Pensa Multimedia)







Il volume si propone, nello spirito della collana Filigrane di cui inaugura una nuova serie, come uno spazio di confronto comparatistico, di apertura interdisciplinare. Studiosi del Rinascimento e contemporaneisti, critici e teorici, italianisti e germanisti offrono i loro contributi intorno ad una tematica fondante della letteratura a partire dalle sue origini mitiche, disposti a correre il rischio di una apparente dispersività, per puntare sull’incrocio delle traiettorie critiche. Si va da Petrarca, Ariosto e Tasso a Dostoevskij, a Borges, da Pirandello a D’Annunzio, a Sbarbaro, a Ungaretti e Montale, alla narrativa del postmoderno. È questo l’obiettivo della nostra per altro modesta e provvisoria proposta: far scattare la scintilla dell’interpretazione dall’attrito di nuovi sguardi, di angolazioni critiche inedite. L’arte della poesia si basa su un paradosso: essa è depositaria di un segreto che è costitutivamente votata a rivelare. Paradossalmente, proprio di fronte all’incomunicabilità dello strumento poetico emerge prepotentemente la necessità di rappresentare la condizione esistenziale dell’uomo contemporaneo, la sua precarietà, il dissolversi della sua humanitas, ma soprattutto gli esiti della ricerca infinita di quel segreto significato dell’esistere.

Via con te di Liu Ruoying (Edizioni Controluce)













Il mondo della musica brulica di pop star dal passato spesso oscuro e travagliato. I loro fan sono affascinati dal successo, dagli eccessi, dal denaro che scorre a fiumi sui conti in banca di queste nuove divinità. Ma come si arriva al successo, cosa si è disposti a perdere per entrare nel mito? Una cantante di successo come Liu Ruoying consegna senza veli la sua vita al lettore, inì questo romanzo autobiografico in cui racconta per episodi le sue esperienze più intime, fatte di esperienze al limite, teneri ricordi, laceranti cadute, umiliazioni e successi. Mai una star è stata messa a nudo come in questo libro.

Liu Ruoying, nata a Taipei (Taiwan), è un’affermata cantante e attrice. Nel 1994 ha inciso il suo primo disco, che è stato il primo di una serie di successi . Ha interpretato svariati film, ottenendo premi in diversi festival cinematografici come miglior attrice. Come scrittrice, ha pubblicato Il KTV di una persona (2001) e Innamorarsi sotto casa (2004).

domenica 26 settembre 2010

Costretta al silenzio di Linda Castillo (Fanucci)












Painter’s Creek, nell’Ohio, è una cittadina rurale silenziosa in cui coabitano una comunità amish e una inglese; ma è anche il luogo in cui, sedici anni prima, si è consumata una serie di brutali omicidi. Kate Burkholder, che all’epoca era solo una ragazzina, è scampata in extremis dall’essere uccisa; ma quell’esperienza le ha lasciatoun senso di terribile fragilità, di perdita di innocenza, e la sensazione di non appartenere più alla comunità in cui viveva. E, da quel giorno, il killer si è misteriosamente fermato.

Sono passati molti anni, e a Kate, che ormai è una donna, viene chiesto di tornare proprio a Painter’s Creek come capo della polizia. È sicura di poter affrontare l’incarico, per il quale è adatta grazie alle sue origini e alla conoscenza della zona. Ma quando in un campo innevato viene ritrovato il corpo di una ragazza assassinata, di colpo il passato torna nella sua vita. Kate è decisa a fermare il killer prima che possa colpire ancora; ma per dargli un nome e un volto, dovrà tradire il suo legame con gli amish e la sua stessa famiglia... e svelare un oscuro segreto che potrebbe metterla in serio pericolo.


L'oscurità e la luce di Mayumi Hattori (Edizioni Controluce)











Reia è cieca, misura l’ambiente e le poche persone che sono con lei attraverso il suono delle voci e i profumi dei corpi. Dafne, una donna misteriosa, la sorveglia: le ispira paura, la sua voce è minacciosa, il suo profumo insopportabile. Reia ha tre anni quando ha inizio il racconto. Vive isolata dal mondo in un luogo misterioso, chiuso nel tempo dei libri e della musica, circondato da nemici che tengono in loro potere il padre, un re spodestato, che è il suo punto di riferimento e il suo unico tramite con il mondo.

L’oscurità e la luce è un romanzo affascinante che mescola magistralmente fiaba antica e moderna, horror gotico e storie criminali del nostro tempo. Una fiaba vera dove i cattivi, giocando i ruoli fondamentali dell’universo infantile, ne rappresentano le paure e i traumi.


Traduzione di Daniela Guarino.

Mayumi Hattori è nata a Tokio nel 1948. Diplomata presso l’Accademia di Belle Arti, nel 1984 viene premiata nella decima edizione della mostra d’arte nippo-francese. Come ricordo dell’evento scrive Toki no arabesque – Arabeschi del tempo, con cui vince il premio “Yokomizo Seishi”. Da allora ha pubblicato numerose raccolte di racconti mistery. È morta nel 2007.

sabato 25 settembre 2010

Gli angeli vanno a dormire presto di Veronica Tinnirello (Coniglio editore)












Storie sospese fra presente e futuro, con protagonisti che non sono esseri umani ma nemmeno macchine, persi in una realtà disgregata, fredda, distante. Personaggi solitari, condannati alla sconfitta e tristemente consapevoli del proprio destino. Incapaci di amare pur circondati da una perfezione tecnica che si riduce ad apparenza. Le percezioni sono rarefatte, solo la polvere e il dolore sono sempre presenti. Non basta il desiderio per raggiungere qualcosa di migliore quando si è condannati da un destino crudele a cui non si può sfuggire.
“Visto tutto intero sembra un viaggio dentro la storia dell’uomo. Ma se si inciampa sul dettaglio, si capisce che è l’illusione di un attimo”

Veronica Tinnirello è nata a Firenze nel 1980. Si laurea in Lettere con una tesi su Bernard-Marie Koltès. Nel 2006 pubblica con Editoria&Spettacolo Naira Gonzalez, la voce che disegna l’orizzonte (libro di conversazioni teatrali). Con Naira Gonzalez inizia la sua formazione come allieva attrice

La piratessa di Luísa Costa Gomes (Edizioni Controluce)








Ispirato a un personaggio storico realmente esistito, Mary Read, la donna pirata inglese vissuta a cavallo tra XVII e XVIII secolo e che ha terrorizzato in lungo e largo il Mar dei Caraibi, La piratessa racconta la storia di una donna alla quale fu concesso di vivere come tale solo per un brevissimo periodo di tempo.

Calata sin da piccola nei panni del fratello per nascondere una gravidanza indesiderata, Mary cresce come un uomo fino ad arruolarsi come soldato di Sua Maestà. Diventerà una leggenda della pirateria di tutti i tempi.
Più avvincente di un film, più interessante di un fumetto. Questo è La piratessa di Luísa Costa Gomes.

Traduzione di Marcello Sacco.

Nata a Lisbona nel 1954, Luísa Costa Gomes appartiene a quella generazione il cui esordio letterario è avvenuto a distanza di alcuni anni da quello snodo cruciale nella storia del Portogallo che è la caduta della cinquantennale dittatura. Dal 1982, data di pubblicazione del suo primo libro, pratica disinvoltamente diversi generi di scrittura: dal racconto al romanzo, dal testo giornalistico al teatro (incluso un libretto per l’opera Il corvo bianco, con musica di Philip Glass). Autrice del tutto inedita in Italia, un suo racconto è uscito nell’antologia L’anima navigante (Besa 2006).

venerdì 24 settembre 2010

BLOODY RAINBOW di Alda Teodorani (Hacca edizioni)





















Alchimista e induscussa Regina Nera del giallo italiano degli ultimi tempi, ancora una volta con Bloody rainbow, Alda Teodorani ci scuote, narrandoci storie che tingono la quotidianità di un alone spettrale nel nome dell’amore. Tuttavia questo libro è speciale! Non solo infatti è un’antologia che per prima raccoglie alcuni racconti già editi in varie fanzine e webzine dai quali, come nel caso de Il crocefisso nero, ne sono stati tratti fumetti, vedi l’omonimo scritto da Antonio Tentori e vedi la protagonista Norma Cooper immaginata dalla mente del famoso fumettista Giampiero Wallnofer o film come Piccole annotazioni per un amore impossibile di Gianni Catani. Ma è pure un florilegio di alcune preziose riflessioni dell’autrice sull’amore, sull’esperienza tutta femminile di questo sentimento e sull’analisi dei rapporti più complessi tra uomo e donna insieme ad alcune interviste che presentano finalmente Alda come scrittrice e come persona. È un tentativo di colmare quel bisogno, che tutti noi, appassionati lettori della Teodorani, da tempo abbiamo di conoscere la sua voce autentica, ricomponendola dai mille frammenti che hanno segnato la sua lunga e fruttuosa carriera. La scrittura horror di Alda Teodorani, molto radicata alla tradizione horror cinematografica, è sempre un rifugio dalla realtà, dalla tragedia umana, che per efferatezza supera la fantasia di qualsiasi scrittore.Il suo sguardo verso il mondo è alla ricerca di un riscatto nei confronti delle delusioni e delle menzogne e i suoi personaggi non sono mai né buoni né cattivi. E ancora, la sua è una scrittura intermediale. Fonde letteratura, fumetto, cinema, musica, arte ed è questo certamente l’ingrediente magico per comunicare con la realtà, per mettersi in ascolto del lettore e dargli il cuore, come solo lei sa fare.

Sudapest di Irene Leo (Besa editrice)














E non lo afferri, tu che guardi, il
senso dell’aspro limone appeso e
dondolante sul rampo ossuto, e
non lo comprendi il frutto del fico
d’India che cerca vita tra le spine,
e non lo sai perché un gabbiano
per morire si infrange sul mare
anche se pesce non è.

Irene Leo, classe 1980, ha esordito “ufficialmente” nel 2006 con Canto Blues alla deriva (Besa editrice). È presente su “Tabula rasa 05”, rivista di letteratura invisibile, nella sezione Poesia e su alcune antologie, tra cui Verba Agrestia (2008) e Il segreto delle fragole (2009). Nel 2007 ha ricevuto dal Teatro di musica e poesia “L’Arciliuto” di Roma, il riconoscimento in “Kagolokatia”. Collabora con il quotidiano salentino “Il Paese Nuovo”.
Cura un suo blog letterario: http://ireneleo.wordpress.com
Ha sempre preferito all’apparenza, la sostanza della parola, e del dettaglio. Su tutto, la Poesia, la scrittura, emblema di quel niente “ca te inchie lu core”...

giovedì 23 settembre 2010

Accabadora di Michela Murgia (Einaudi)




















Maria e Tzia Bonaria vivono come madre e figlia, ma la loro intesa ha il valore speciale delle cose che si sono scelte. La vecchia sarta ha visto Maria rubacchiare in un negozio, e siccome nessuno la guardava ha pensato di prenderla con sé, perché «le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge». E adesso avrà molto da insegnare a quella bambina cocciuta e sola: come cucire le asole, come armarsi per le guerre che l'aspettano, come imparare l'umiltà di accogliere sia la vita sia la morte.
D'altra parte, «non c'è nessun vivo che arrivi al suo giorno senza aver avuto padri e madri a ogni angolo di strada».

Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno.
Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come «l'ultima». Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. «Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fill'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia».
Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte.
Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
La Sardegna degli anni Cinquanta è un mondo antico sull'orlo del precipizio, ha le sue regole e i suoi divieti, una lingua atavica e taciti patti condivisi. La comunità è come un organismo, conosce le proprie esigenze per istinto e senza troppe parole sa come affrontarle. Sa come unire due solitudini, sa quali vincoli non si possono violare, sa dare una fine a chi la cerca.
Michela Murgia, con una lingua scabra e poetica insieme, usa tutta la forza della letteratura per affrontare un tema così complesso senza semplificarlo. E trova le parole per interrogare il nostro mondo mentre racconta di quell'universo lontano e del suo equilibrio segreto e sostanziale, dove le domande avevano risposte chiare come le tessere di un abbecedario, l'alfabeto elementare di «quando gli oggetti e il loro nome erano misteri non ancora separati dalla violenza sottile dell'analisi logica».

I racconti di nonna Francesca di Francesca Piazzolla (Besa editrice)







Le favole di Francesca Piazzolla hanno il sapore antico di quei dolci fatti in casa che chi oggi ha almeno quarant’anni avrà assaggiato nella sua infanzia grazie all’operosità di nonne e parenti anziane. Erano, quei dolci, fatti con poco. Ingredienti naturali, attrezzatura quasi artigianale, ma si trattava di cose genuine. E proprio per questo non tradivano.

Anche i racconti di Francesca Piazzolla sono stati realizzati utilizzando ingredienti naturali come la simpatia, la bontà, l’ingenuità di uno sguardo sul mondo che forse non lo vede com’è effettivamente, ma che sa disegnare un universo nel quale ciascuno di noi vorrebbe vivere. Si leggono con piacere questi racconti. Con qualche rimpianto da parte dei più anziani, con gli occhi sbarrati dallo stupore per i bambini. Che per una volta possono ritrovare il piacere di un’età alla quale dovrebbe essere sempre concesso il dono più grande, quello di sognare.

mercoledì 22 settembre 2010

Rhésus di Héléna Marienské (Excelsior 1881)


















Amore e desiderio per anziani, nella cosidetta 'quarta età'. Rhesus è un bagno di gioventù in una casa di riposo messa a soqquadro dall'arrivo di uno scimpanzé-bonobo. L'insurrezione degli anziani ospiti, le autorità che sono incapaci di catturarlo, lo scandalo pubblico, il malcontento delle famiglie, e il profumo della gioia che monta.
Nessuno di noi immaginerebbe di seguire con trepidazione le vicende di un gruppo di ottuagenari, eppure ci sbagliamo. L'autrice prova quasi un sottile piacere a legarci alle vicende di Raffaella, Ettore, Celeste e soprattutto Rhesus, lo scimpanzé capace di dimostrarci che c'è molta più vita di quanto si possa immaginare in quelle persone che noi consideriamo finite.

Un eroe dalla parte sbagliata di Chiara Curione (Besa editrice)








Un romanzo in forma dialogica, in cui il presente e il passato si intersecano narrando l’atavico divario tra Nord della penisola e Mezzogiorno. Un bambino conteso tra nonni paterni pugliesi e nonna materna milanese ascolta un racconto di tempi lontani: durante la campagna per l’Unità d’Italia, un romantico antieroe del sud, Pasquale Romano, sacrifica l’amore agli ideali, combattendo tra le fila dei “briganti” la guerra contro i Savoia e l’esercito piemontese. Una causa persa ma combattuta con le ragioni del cuore, a difesa dell’identità borbonica e di un mondo definitivamente spazzato via dal processo di unificazione, imposto al meridione con il fuoco ed il sangue. Un’opera agevole ed intensa, un racconto passionale che mette in discussione falsi miti e luoghi comuni sul presunto debito di gratitudine del Mezzogiorno nullafacente e parassita nei confronti del ricco e laborioso Nord Italia.

CHIARA CURIONE (Bari, 1962) è autrice di racconti e romanzi e collabora con il laboratorio di lettura della biblioteca di Gioia del Colle.
La sua opere principali sono “La sartoria di Matilde” (2000) e una raccolta di fiabe storiche su Federico II, edita nel 2005, che ha offerto lo spunto per alcune rappresentazioni teatrali.

martedì 21 settembre 2010

Bassure di Herta Müller (Feltrinelli)















L’opera è composta da diciannove capitoli, diciannove quadri strettamente correlati. Tutto inizia con l’inquietante tensione de L’orazione funebre, che ci fa entrare nella vita di una bambina sveva che assiste al funerale del padre. Ne Il bagno svevo conosciamo tutta la famiglia: il bambino più piccolo, la madre, il padre, la nonna, il nonno, che approfittano dello stesso bagno caldo, dello stesso sapone, per lavarsi, uno dopo l’altro, per poi tutti insieme sedersi a vedere il film del sabato. Completa il quadro La mia famiglia, dove l’autrice approfondisce ognuno dei personaggi e traccia il loro albero genealogico. Queste tre prime scene sono il preambolo di Bassure, il capitolo più lungo, dominato dalla ricchezza lirica della prosa e l’iridescenza poetica dei pensieri. La natura si fa protagonista, con i fiori, le acacie, le mosche, i maiali, le rane, i gatti e un’infinità di elementi e personaggi che vanno a formare il quadro più colorito dell’opera, per manifestare la sofferenza, l’isolamento e l’abbandono in cui versano la sua famiglia e il villaggio svevo. Per essere ancora più chiara, la bambina racconta il lavoro del padre in Pere marce. La ritroviamo mentre balla in Tango soffocante e, convertita in adolescente, balla anche ne La finestra. Apparirà ne L’uomo con la scatola di fiammiferi. Racconta le vacanze dei genitori al mare, parla della sua solitudine, della successione dei dittatori, degli assassini della mafia, fino a descrivere in un Giorno feriale la sua vita in fabbrica.

Pagine sull'infanzia di Teresa Ciulli (Besa editrice)













La mostra Prima di Leggere, pagine sull'infanzia, è al suo secondo allestimento. Fu presentata la prima volta a Bari nel 2001 a ridosso di un convegno internazionale organizzato dall'Istituto di Francese della locale Università. Fu il professore Matteo Majorano direttore del dipartimento di Lingue e letterature romanze e del Mediterraneo a invitarmi. Quell'anno mi accadde di diventare mamma, e il lavoro già messo in cantiere prima di partire per la Colombia dove adottammo nostra figlia Amalia mi apparve, al ritorno, appartenente a un'altra persona. Dovetti cambiare approccio e tema. Mi concentrai su una immagine fotografica che mi ritraeva piccola in compagnia di mio fratello Pino. La stampai al computer e mi affaccendai intorno ad essa: creando uno spessore una stanza segreta un cassetto subito dietro. Ne nacquero delle pagine tridimensionali che alloggiai poggiate su di un piano. La mostra non va dunque guardata ma prima di tutto sfogliata avvicinata toccata. Va avvicinata piano con cura perché le pagine sono delicate e si rovinano; e perché parla di bambini: credo che non sia mai abbastanza l'attenzione che possiamo metterci.

lunedì 20 settembre 2010

Dove nascono le stelle di Margherita Hack (Sperling e Kupfer)





















Margherita Hack cerca di rispondere, in questo libro, ai numerosi interrogativi che nascono continuamente dallo studio del cielo: siamo soli nell'universo? Quanto può vivere ancora il Sole? Che cosa c'era prima delle stelle e delle galassie? Le tracce d'acqua trovate su Marte testimoniano la presenza di qualche forma di vita? Partendo dai corpi celesti più vicini e più noti, l'autrice ci accompagna in un insolito viaggio a ritroso nel tempo. Dai remoti momenti della nascita delle stelle e dell'"epoca oscura", nella quale nel cosmo non esistevano sorgenti luminose, si arriva al punto più lontano accessibile oggi all'osservazione astronomica, rivoluzionata dallo sviluppo dell'informatica e dell'elettronica e dalle missioni spaziali.

S. Giuseppe da Copertino di Maria Grazia Presicce (Besa editrice)








L'infanzia di Giuseppe Desa, segnata dal dolore e dalla sofferenza, viene narrata in questo libro che ripercorre i primi anni di vita del Santo bambino.
Cresciuto tra la severità di mamma Franceschina e i silenzi di tata Felice, l'affetto della sorellina e i dispetti dei compagni di gioco, Giuseppe seppe trarre dalla famiglia e dall'amore la forza per superare la malattia e decidere di dedicare la sua vita al Signore.
In mezzo al frastuono e alle inquietudini di oggi, la tranquilla beltà del piccolo Santo invita al silenzio e alla riflessione.

MARIA GRAZIA PRESICCE è nata a Nardò. Autrice di libri per ragazzi, ha pubblicato per Besa Sogno e risveglio di Lisa, Crisalide e Lu furone.

domenica 19 settembre 2010

Indesiderata di Kristina Ohlsson (Piemme)














In una piovosa giornata estiva, sul treno carico di passeggeri che va da Göteborg a Stoccolma, viaggiano una mamma e una bambina. Poco prima di giungere a destinazione, il treno si ferma per un problema tecnico e la mamma scende per fare una telefonata, lasciando nella carrozza la sua piccola, addormentata. Un’imprudenza, perché il treno riparte e, all’arrivo, della bambina non c’è più traccia. A quanto pare, nessuno ha visto nulla e, dopo molte ricerche, non c’è che una conclusione: la bambina è stata rapita. Ma da chi? E perché?
Le indagini, affidate all’ispettore Alex Recht, coadiuvato da Fredrika Bergman, una giovane analista investigativa che affianca il lavoro della polizia nei casi più complessi, si orientano, all’inizio, sul padre della bambina, un uomo violento e geloso, da cui la moglie si era separata in modo traumatico. Ma quando il cadavere della piccola viene ritrovato nel parcheggio di un ospedale, il caso si trasforma in un incubo. La bambina ha la testa rasata e, sulla fronte, una scritta: Indesiderata. Alex e Fredrika capiscono di avere a che fare con un pericoloso psicopatico che potrebbe essere già a caccia della prossima vittima.

BETH E DRAGO di Angela Albergo (Besa editrice)









Che pensereste di una bimba curiosa e vivace che per amore di un albero sfida l'ira di un drago, va a caccia della strega cattiva ed è ghiotta di mele? A me piacerebbe conoscerla!

sabato 18 settembre 2010

Il libro del giorno: Notturno di Sole di Rosa Montero (Salani)
















In una Madrid invernale ma avvolta da un caldo inquietante, Matías percorre la città a bordo del suo taxi. Ha sepolto da poco sua moglie, l’amatissima Rita, stroncata da un male incurabile, e prova un dolore opprimente, quasi fisico, implacabile come il sole nel deserto. Cerca sollievo lavorando di notte, per trovare una tregua all’insopportabile solitudine delle ore più buie. E proprio una notte, dopo aver portato un giovane ferito al pronto soccorso, il destino lo mette di fronte all’uomo che, a suo giudizio, è responsabile degli ultimi mesi dell’agonia di Rita: il dottor Ortiz, medico sciatto e disilluso, oppresso dal proprio fallimento come professionista e come uomo. L’ultima umiliazione l’ha consumata rendendosi ridicolo di fronte a Fatma, una splendida giovane prostituta immigrata dalla Sierra Leone, che lavora nel bordello di fronte al ritrovo dei tassisti frequentato da Matías. In quel bar c’è anche l’anziana Cervello, donna elegante e taciturna, alcolizzata e annichilita da un dolore inesprimibile che però, inaspettatamente, trova voce e riflesso in quello di Matías. E in un attimo quelle quattro vite si incrociano, i loro percorsi diventano uno solo, in una danza surreale dove ognuno arricchisce l’altro di un’opportunità insperata, che può portare alla rinascita, alla felicità, all’amore o all’oblio.

venerdì 17 settembre 2010

SOGNO E RISVEGLIO DI LISA di Maria Grazia Presicce (Besa editrice)














L'esperienza di una bambina che ha trascorso l'infanzia nella campagna salentina, in una masseria. Le stagioni e i riti agricoli, l'amicizia e la natura sempre varia e partecipe, la scuola, il mondo degli adulti che irrompe e infrange il sogno. Una storia raccontata con totale adesione personale. Non ricordi bozzettistici, di maniera, ma esperienze vissute e proposte con la semplicità e veracità di una personalità schietta e profonda, qual'è quella dell'autrice di questo racconto. A questo libro è seguita la pubblicazione del secondo romanzo "Crisalide" in cui l'autrice racconta le emozioni della sua adolescenza.

Maria Grazia Presicce si dedica alla pittura e alla lavorazione della cartapesta. Scrive da sempre. Con "Sogno e risveglio di Lisa" l'autrice ha partecipato al Premio Internazionale "Omaggio a Pirandello" (Roma, novembre 1989), classificandosi ai primi posti. Le poesie che qui accompagnano le illustrazioni sono state scritte dall'autrice all'età di 11 anni, l'epoca in cui il racconto è ambientato.

I love mini shopping di Sophie Kinsella (Mondadori)




















"Sono la madre con la bambina più favolosa del mondo. E insieme faremo faville. Lo so." E che faville! Becky Brandon (nata Bloomwood) era convinta che essere madre fosse una passeggiata, ma naturalmente deve ricredersi. Ora che la piccola Minnie ha due anni è a dir poco un uragano, specie quando entra nei negozi afferrando tutto ciò che vede al grido di "Miiiio!", e sembra avere già le idee molto chiare in fatto di shopping. Da qualcuno deve avere pur preso... Becky esclude che sua figlia sia una bambina viziata, anche se in realtà non sa come fare con lei. In fondo il mestiere di mamma non si improvvisa e deve ammettere che forse ha ragione suo marito Luke: c'è proprio bisogno di una supertata come quelle dei reality televisivi. D'altra parte, è un momento un po' delicato per tutti: Becky e Luke vivono ancora a Oxshott nella casa dei genitori di lei, la convivenza forzata alla lunga pesa e la crisi finanziaria si fa sentire, causando ogni genere di preoccupazione in famiglia. Una cosa è certa: Becky si deve dare una regolata con le spese - a modo suo, però -, e lei è animata dalle migliori intenzioni. Questo comunque non le impedisce di organizzare (molto in economia!) una strepitosa festa a sorpresa per il compleanno di Luke. In effetti le sorprese non mancheranno, soprattutto perché mantenere il segreto non si rivelerà affatto facile...

La pelle del lupo di giulia Poli Di Santo (Besa editrice)













Sant’Erasmo è il patrono di Santeramo in Colle, provincia di Bari. Erasmo si sarebbe chiamato il giovane, se il padre non fosse emigrato in America. Ora si chiama Henry e ha diciotto anni. Suo padre è pugliese, sua madre una donna di origine mohicana. Henry è arrivato dall’America per passare un’estate con il vecchio nonno paterno, un rude contadino della Murgia, che non ha mai abbandonato la sua terra, al contrario del figlio che molti anni prima è emigrato in America dove ha fatto fortuna e vive da benestante. Il ragazzo trascorre un’estate intera in quella campagna selvaggia in compagnia del vecchio, cercando di comprendere il fascino di quel mondo «di pietre e vita contadina», spesso paragonandolo alle sterminate pianure americane che gli riportano alla memoria le storie del west al tempo degli indiani, «veri abitatori» di quelle terre inesplorate. Il ragazzo è come sospeso tra due mondi, quello della Big Apple, frenetico e moderno e quello contadino dove la vita scorre lentamente al ritmo delle stagioni. Il vecchio ha un fascino rude, è uomo di poche parole come molti contadini, è rimasto solo dopo la morte della moglie, ma non esita ad aprire il suo cuore al giovane nipote confidandogli i semplici precetti della vita dei campi: l’alternarsi delle stagioni, il volo degli uccelli, il canto dei gufi, l’arrivo della pioggia.

giovedì 16 settembre 2010

Il libro del giorno: La notte ha cambiato rumore di Maria Dueñas (Mondadori)




















Sira Quiroga è una giovane sarta nella Madrid degli anni Trenta, sta per sposarsi e avviarsi a un destino senza imprevisti quando perde la testa per un carismatico imprenditore e, prima che scoppi la Guerra Civile, lascia la Spagna per trasferirsi con lui in Marocco. Ma qui si ritrova presto sola, ingannata e piena di debiti. Raggiunto il protettorato spagnolo di Tetuàn, con l'aiuto di alcuni improbabili amici Sira riesce ad aprire un atelier di alta moda che, grazie al suo gusto e alla sua forza di volontà, diventa il punto di riferimento per le signore più ricche e influenti della città. Una clientela all'apparenza insospettabile, ma che nasconde dei segreti. E qui il destino di Sira subisce una svolta imprevedibile, intrecciandosi con quello di un variegato gruppo di personaggi, alcuni dei quali storicamente esistiti. Saranno loro a dare a Sira la possibilità di riscattarsi, di ricostruire pezzo a pezzo il suo destino. La notte ha cambiato rumore può essere letto come un moderno feuilleton, avvolgente e irresistibile nel disegnare le atmosfere e con uno splendido cast di personaggi, trasportandoci sul filo della storia attraverso una mappa di affascinante ampiezza per intrecciare una storia di fedeltà e tradimento, coraggio e dedizione, amore e ideali, in cui i lettori scopriranno l'arte di narrare di una nuova scrittrice che combina sapientemente i generi e immette una linfa nuova nella grande tradizione del romanzo d'appendice.

L'ultimo della classe di Maria Marcone (Besa editrice)














"L'ultimo della classe" è un libro di racconti per i ragazzi della scuola media concepito come un avvio a una lettura consapevole e insieme gratificante. Pur essendo molto diversi per tematiche e chiave stilistica che va dall'umorismo all'ironia, dalla problematicità all'analisi dei sentimenti e delle situazioni esistenziali, i racconti di questa raccolta costituiscono un unico grande affresco in cui si vanno collocando i vari personaggi con le loro situazioni comiche o drammatiche narrate dalla viva voce dei protagonisti.
Un libro di lettura concepito non come momento di evasione, ma di ripensamento e di educazione etico-sociale; un libro che però nello stesso tempo diverte, appassiona, fa innamorare della lettura.

MARIA MARCONE, nativa di Foggia ma residente da molti anni a Bari, è scrittrice ormai largamente affermata in campo nazionale.
Tra le sue numerose opere sono da ricordare in particolare Analisi in famiglia (Milano, Feltrinelli 1977), da cui è stato tratto uno sceneggiato televisivo, e il romanzo per ragazzi L'astronave di Alek (Milano, Mursia 1970).

mercoledì 15 settembre 2010

Vita sentimentale di un camionista di Alicia Bartlett Cimenez (Sellerio)



















"La gente non si muove mai, rimane sempre allo stesso posto, appiccicata a quel che vede dalle finestre di casa, tante volte il muro del vicino, un palo della luce. Lui non ce la faceva. Come camionista lavorava di più, ma ogni giorno vedeva una città diversa." Il ritratto di un uomo ossessionato dal cambiamento, che non riesce a concepire la vita se non come un fuggire e un tornare, accanto a corpi immobili: corpi di case, di città, di alberi. O corpi di donne: fisicamente immobili, se sono le compagne a pagamento in un motel; psicologicamente immobili, se sono la moglie e l'amante fissa, che diventano insopportabili non appena manifestano un moto autonomo del sentimento. Ma tutto invece si muove intorno a lui, tutti i corpi resistono al suo dominio.

Il golfo delle ore assenti di Paola Marino (Besa editrice)














Queste miniature geografiche sono in realtà ricognizioni interiori. O meglio, rispondenze del paesaggio nelle corde personali dell’autrice, che trova così una sua struttura compositiva pressoché irripetibile. Paola Marino sceglie infatti di muoversi lungo una partitura dalla sintesi della poesia, ma dalla compiutezza della prosa. I suoi luoghi sono occasioni per proiettarvi la sua musica in prosa.
Del resto, è l’unico modo rimasto di visitare la geografia in un’epoca di migrazioni disperate e viaggi edonistici. Fra questi due meccanismi contrapposti di spaesamento e spostamento, Paola Marino interviene con le sue note, nel senso armonico,
che divengono anche notazioni, nel senso narrativo. In fase di lettura, si ritrovano sulla pagina le mappe di un unico continente impalpabile, quello sospeso nell’intimo dell’autrice.
Musicalità, descrizione e introspezione, dunque, per costruire, con la scrittura, una nuova modalità di esplorazione del reale e di ciò che vi è sottinteso.

Paola Marino è nata a San Severo, in provincia di Foggia. Nasce come poetessa. La poesia è la colonna sonora del suo viaggio, lei spera non finisca mai di esserlo, per questo scrive racconti a ritmo di prosa e sogna di scriverne ancora. Ha pubblicato due opere di poesie, All’improvviso il mare (2006) e Cuore altrove (2006), e un volume di racconti, Oltre l’ombra (2007).

martedì 14 settembre 2010

Aspettando te di Antonella Clerici (Rizzoli)




















Tutto inizia con un incontro improvviso a Marrakech, di quelli che cambiano la vita. È amore e, insieme, nasce il desiderio di maternità, inaspettato e travolgente. La felicità sembra a portata di mano. Ma non è così. Per Antonella Clerici - ce lo racconta lei stessa in questo libro intimo - il confronto con la realtà è una doccia gelida. "Avrebbe dovuto pensarci prima", si sente rispondere dalla gran parte dei medici a cui si rivolge. L'orologio biologico è spietato. Tuttavia, Antonella non si arrende. La gravidanza, un traguardo naturale e quasi scontato per tante, si trasforma per lei in una ricerca necessaria, inevitabile, una lotta contro il tempo, un percorso tra specialisti e cure costellato di delusioni, rischi, fallimenti. La sua determinazione, però, è incrollabile, così come l'ottimismo che la caratterizza. Nonostante le difficoltà, nel profondo del cuore lei non dubita per un istante che, prima o poi, riuscirà a stringere il suo piccolo fra le braccia. Oggi le donne tendono a posticipare il momento in cui diventare madri. Perciò si trovano spesso a fare i conti con le incognite della maternità dopo i quarant'anni, come è successo ad Antonella che, in questo libro, svela la sua storia personale, scandaglia senza reticenze paure e difficoltà, e descrive quella sensazione che nessun uomo potrà mai comprendere, quel misto di potere e fragilità, di grazia e commozione, di onnipotenza e terrore che prova una donna nel momento in cui ha un figlio.

Sul crinale del giorno di Marisa Pelle (Besa editrice)








S’increspa l’attesa sul crinale

del giorno che richiude le ali

mancata crisalide

prigioniera nel bozzolo

Di quel verde così aulente

non rimane foglia su foglia.

Marisa Pelle, calabrese di origine, è nata ad Ardore (RC). Ha pubblicato le seguenti sillogi di poesie: Fiore di cactus (Messina 1987), Scagliosi silenzi (Messina 1991), Fatamorgana (Messina 1996), Sulla cifra del Tempo (Messina 2004), che hanno riscosso il consenso dei critici e sono risultate finaliste in occasione di varie rassegne letterarie.

lunedì 13 settembre 2010

La passione di Artemisia di Susan Vreeland (Beat)




















"La passione di Artemisia" narra dell'incessante lotta della prima grande pittrice celebrata e riconosciuta nella storia dell'arte: Artemisia Gentileschi, la donna che, in un mondo ostile alle donne, riuscì a imporre la sua arte e a difendere strenuamente la sua visione dell'amore e dell'esistenza. Violentata dal suo maestro, Artemisia subì, nel corso della sua vita, non soltanto l'onta di un processo pubblico nella Roma papalina, e l'umiliazione di un matrimonio riparatore con Pietro Stiattesi, artista mediocre, ma anche un duro, terribile confronto con il suo avversario più temibile: il grande pittore Orazio Gentileschi, suo padre.

Ancor ci si imbaRAZZA di Sabrina Brancato (Besa editrice)













Salaci, sferzanti, divertenti nonostante la punta d’amaro: così sono i ventidue brevi racconti che compongono il libro di Sabrina Brancato Ancor ci si imbaRAZZA.
Un carosello di storie che raccontano episodi di ordinaria xenofobia, e ciò che sconcerta non è tanto la xenofobia quanto l’ordinarietà. Sono infatti vicende di tutti i giorni, vissute con la massima disinvoltura da parte dei protagonisti, che spesso peccano, se non proprio di razzismo, di quell’impostazione culturale più subdola che è il preconcetto razzista.

Sabrina Brancato, partenopea di nascita e migrante per vocazione, insegna letterature postcoloniali, culture diasporiche e Black Studies all’università di Francoforte sul Meno. Autrice della monografia Mother and Motherland in Jamaica Kincaid (2005), ha pubblicato racconti, poesie, recensioni e numerosi saggi in riviste internazionali.

domenica 12 settembre 2010

La vergine azzurra di Tracy Chevalier (Neri Pozza)




















XVI secolo, Francia: Isabelle du Moulin è una splendida ragazza dai capelli color rame, chiamata da tutti nel villaggio con lo stesso nome della statuetta della Vergine che il duca de l'Aigle ha portato un giorno in paese: la Rossa. Dall'arrivo di Monsieur Marcel, coi suoi sermoni contro la Vergine, quel nome è diventato un tormento. Non è più un affettuoso nomignolo ma il nome di una strega, il sinonimo stesso di una malvagia creatura in un villaggio accecato dal fanatismo della Riforma. Quando resta incinta del giovane Tournier, a Isabelle non resta altro che abbracciare, dopo le persecuzioni seguite al Massacro di San Bartolomeo, fino in fondo la sorte dei Tournier: l'emigrazione nel villaggio svizzero di Moutier e un destino sconvolgente e inaspettato...

La cassaforte di Maria Grazia Gemelli (Besa editrice)








La cassaforte narra di una truffa ereditaria ai danni di Mara, transfuga da Napoli e quindi ritenuta una “traditrice”. Simbolicamente le tre sorelle di Mara sono simili ad altrettante maschere tipiche di Napoli.
Miranda rappresenta la seduzione, Martina la vanagloria, Massimina l’indolenza. La madre Giulia è insieme complice, in balìa delle tre donne, e soprattutto non riesce ad ascoltare la sete di giustizia di Mara. Sullo sfondo, l’attesa di una catastrofe e il percorso della camorra intrecciato indissolubilmente con quello della Campania. Su tutta la storia aleggia il fantasma di Leo, il padre morto, venuto a Napoli da un profondo Sud poverissimo, violento.
Uomo difficile ma caldo, ricco di speranze, rappresenta un pezzo del passato dell’Italia rurale e combattiva che mostra la scarsità e la freddezza di alcuni soggetti delle generazioni cresciute nel benessere economico.

Maria Grazia Gemelli vive e lavora a Roma. Sociologa, esperta in psicologia del lavoro e nella conduzione di gruppi di crescita e di formazione, secondo l’approccio della complessità e nella prospettiva dell’integrazione corpo-mente, ha pubblicato i romanzi Nessuna traccia d’uomo (1977), Vuoto a rendere (1982), Astronave terra (1986), Rogaska (1990), Dai fatti alle parole (1993), Io lavoro (1994) e i saggi Donna e lavoro (1989), Il lavoro nella scuola elementare (1989), Lavorare in ospedale (1990), Il senso del futuro, sentimenti politici dei giovani (1994), «Il lavoro nella narrativa italiana» in La metamorfosi del lavoro (1995) a cura del professore Francesco Avallone e «Ridefinizione del sentire politico di destra e di sinistra» in Disaggregazioni e riaggregazioni psicopolitiche a cura del professore Giancarlo Trentin (2004).

sabato 11 settembre 2010

L'innocenza di Tracy Chevalier (Neri Pozza)




















È il 1792 a Londra, e il traffico è intenso in Hercules Buildings: ventidue case a schiera di mattoni con un piccolo giardino sul davanti e un pub a ciascuna estremità della strada. Nel trambusto di carrozze, cavalli e barrocci, grida di pescivendoli, venditori di scope e fiammiferi, lustrascarpe e calderai, Jem Kellaway, un ragazzo col viso allungato, gli occhi azzurri infossati e i capelli biondo-rossicci, trasporta all'interno del numero 12 una sedia Windsor dopo l'altra. È il mese di marzo e il caldo e il rumore sono insopportabili. Jem esploderebbe certamente di rabbia e stanchezza se d'improvviso non calasse una strana pausa di silenzio sulla strada e la signorina Pelham non si zittisse e Maggie non smettesse di fissarlo. Seguendo il suo sguardo, il ragazzo scorge un uomo attraversare la via. Robusto, la faccia larga, la fronte spaziosa, gli occhi grigi e la carnagione pallida, vestito semplicemente, camicia bianca, brache, calze e giacca nere, e un bizzarro berretto in testa, un bonnet rouge, il copricapo con la coccarda blu, bianca e rossa della Rivoluzione francese. È uno degli abitanti più noti degli Hercules Buildings: William Blake, l'artista, il poeta che stampa "strani libretti" e inneggia alle idee che incendiano il paese dall'altra parte della Manica.

Cunicoli di vento di Caterina Stasi (Besa editrice)








La raccolta proposta all’attenzione dei lettori rappresenta lo sforzo di sfiorare il magma che smuove la mente, il corpo e i sentimenti umani. Cardine dell’opera è il desiderio, che assume diverse direzioni sfociando nel medesimo mare, sempre agitato, dove l’immobilità non esiste.
Cupi, torbidi, limacciosi, i versi si alternano a parole acquose e cristalline; è difficile descrivere l’efficacia e la riuscita di queste poesie in quanto esse stesse si propongono di descrivere l’efficacia e la riuscita di un impegno costante

Caterina Stasi è nata a Gallipoli nel 1981 e ora vive a Siena. Questa è la sua prima raccolta poetica.

venerdì 10 settembre 2010

Strane creature di Tracy Chevalier (Neri Pozza)





















È il 1811 a Lyme, un piccolo villaggio del Sussex. Un giorno sbarcano nel villaggio le sorelle Philpot. Vengono da Londra, sono eleganti, vestite alla moda, sono bizzarre creature per gli abitanti di quella costa spazzata dal vento. Margaret, diciotto anni, riccioli neri e braccia ben tornite, sorprende costantemente tutti coi suoi turbanti verdolini sconosciuti alle ragazze di Lyme, che se ne vanno in giro ancora con grevi vestiti stile impero. Louise, meravigliosi occhi grigi e grandi mani, coltiva una passione per la botanica che è incomprensibile in quel piccolo mondo dove alle donne è dato solo di maritarsi e accudire i figli. Ma è soprattutto Elizabeth, la più grande delle Philpot, a costituire un'eccentrica figura in quel paesino sperduto sulla costa. Ha venticinque anni. Dovrebbe comportarsi come una sfortunata zitella per l'età che ha e l'aspetto severo che si ritrova, ma se ne va in giro come una persona orgogliosamente libera e istruita che non si cura affatto di civettare con gli uomini. In paese ha stretto amicizia con Mary Anning, la figlia dell'ebanista. Quand'era poco più che una poppante, Mary è stata colpita da un fulmine. La donna che la teneva fra le braccia e le due ragazze accanto a lei morirono, ma lei la scampò. Prima dell'incidente era una bimba quieta e malaticcia. Ora è una ragazzina vivace e sveglia che passa il suo tempo sulla spiaggia di Lyme, dove dice di aver scoperto strane creature dalle ossa gigantesche, coccodrilli enormi vissuti migliaia di anni fa.

In segno di gratitudine di Gertrude Goetz (Besa editrice)








In questo toccante memoriale, l'autrice racconta le sue esperienze di bambina ebrea rifugiata e cresciuta nell'Italia occupata dai nazisti. Gertrude Goetz nasce a Vienna dove vive i primi anni spensierati dell'infanzia. Con l'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938 e la deportazione di suo padre nel campo di concentramento di Dachau, lei e tutta la sua famiglia sono costretti a cercare rifugio in Italia. Il viaggio di Gertrude e dei suoi genitori dal Brennero all'estremo lembo meridionale della Puglia si compie in più tappe ed è segnato da incontri con diverse persone che, spesso incuarnti delle concezioni politiche dominanti o del loro coinvolgimento con il governo, prestano l'aiuto necessario a chi ne ha bisogno. Finché di fronte all'azzurro mare del Salento Gertrude riscopre la libertà. Dal libro emerge una visione estremamente variegata di un periodo travagliato della storia d'Italia, ricca di riflessioni sui valori più profondi della vita umana e del suo senso effettivo.

Gertrude Goetz nasce a Vienna e trascorre la maggior parte dei suoi anni formativi nell'Italia della II Guerra Mondiale. Nel 1949 l'autrice viene ammessa negli Stati Uniti d'America. Dopo essersi stabilita a Los Angeles, intraprende la sua formazione universitari consgeuendo diverse lauree e un dottorato in Lingue Germaniche e lavora come bibliotecaria e insegnante in un liceo. Ritiratasi in pensione, vive ora con la sua famiglia a Los Angeles.

giovedì 9 settembre 2010

Quando cadono gli angeli di Tracy Chevalier (Neri Pozza)




















Gennaio 1901, il giorno dopo la morte della regina Vittoria i Watherhouse e i Coleman, due famiglie londinesi, si incontrano al cimitero, dove confinano le rispettive tombe di famiglia. Lavinia Watherhouse e Maud Coleman hanno entrambe cinque anni e diventano subito amiche. È attraverso i loro differenti sguardi che apprenderemo gli eventi dei dieci anni successivi, fino all'avvento al trono di Edoardo VII: l'adulterio del marito di Kitty Coleman, la distruttiva relazione di Kitty con il signor Jackson, il suo impegno nel movimento delle suffragette, le tragedie che si abbattono sulle due famiglie, le speranze, i sogni, le delusioni del mondo nuovo.

Il temerario asino di cartapesta di Maria Alessandra Lanzilotti (Besa editrice)













Una raccolta di poesie che si assapora come una pièce teatrale, con una trama da intuire ove con il suo coraggio e la sua fragilità il temerario asino di cartapesta lentamente ma inesorabilmente ci
trasporta sulla sua groppa in un insidioso viaggio tra i baratri dell’anima; giovandosi di un linguaggio scarno e visionario, dove la parola dà corpo a pensieri e suggestioni, dove l’identità si perde e si ritrova in un continuo errare alla ricerca di un senso, di un segno cifrato che dia peso al corpo e alla sua storia.

Maria Alessandra Lanzilotti è nata a Bari nel 1977. Esperta in progettazione culturale, si occupa di cooperazione internazionale e progetti di teatro in zone di conflitto; attualmente lavora come educatrice penitenziaria.

mercoledì 8 settembre 2010

La dama e l'unicorno di Tracy Chevalier (Neri Pozza)




















È un giorno della Quaresima del 1490 a Parigi, un giorno davvero particolare per Nicolas des Innocents, pittore di insegne e miniaturista conosciuto a corte per la sua mano ferma nel dipingere volti grandi come un'unghia, e al Coq d'Or e nelle altre taverne al di qua della Senna per la sua mano lesta con le servette di bell'aspetto. Jean Le Viste, il signore dagli occhi come lame di coltello, il gentiluomo le cui insegne sono ovunque tra i campi e gli acquitrini di Saint-Germain-des-Prés, proprio come lo sterco dei cavalli, l'ha invitato nella Grande Salle della sua casa al di là della Senna e in quella sala disadorna, nonostante il soffitto a cassettoni finemente intagliato, gli ha commissionato non stemmi imponenti o vetrate colorate o miniature delicate ma arazzi per coprire tutte le pareti. Arazzi immensi che raffigurino la battaglia di Nancy, con cavalli intrecciati a braccia e gambe umane, picche, spade, scudi e sangue a profusione. Una commissione da parte di Jean Le Viste significa cibo sulla tavola per settimane e notti di bagordi al Coq d'Or, e Nicolas, che può resistere a tutto fuorché alle delizie della vita, non ha esitato un istante ad accettare. Non ha esitato, però, nemmeno ad annuire davanti alla proposta di Geneviève de Nanterre, moglie di Jean Le Viste e signora di quella casa.