lunedì 20 agosto 2012

Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (Kurumuny e Affaritaliani.it) a Taurisano


Un nuovo appuntamento per Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (Kurumuny/Affaritaliani.it) è previsto a Taurisano il 21 agosto alle ore 20.30 presso la Casa Natale di Giulio Cesare Vanini (Via Roma). Interverranno: Claudio Scordella, assessore alla Cultura, Istruzione e Sport del Comune di Taurisano e Antonio Sanfrancesco giornalista di "Famiglia Cristiana" che dialogherà con l'autore Pierfrancesco Pacoda

Da oltre un decennio il Salento ha espresso una straordinaria  vivacità culturale promuovendo creatività di artisti, metissage di stili, nuove tendenze della ricerca musicale. Lo si può definire "rinascimento salentino" a tutti gli effetti, una  colorata e spumeggiante ondata di creatività che attira ogni anno folle di turisti sulle spiagge, nei ristoranti "tipici" e nelle piazze dei paesi illuminati dalla purezza dei muretti a secco.  La terra del rimorso -  come la definì Ernesto De Martino - si è trasformata nella terra più cool d'Italia, una zona che eccelle rispetto al meridione, perché riesce a creare economia conquistando l'immaginario giovanile e la cultura pop con le proprie radici, la cultura popolare, quella che fa battere un  tamburello e fa intonare un canto senza tempo. Pierfrancesco Pacoda è uno dei pionieri di questo ‘nuovo’ Salento, che negli ultimi decenni anni  ha percorso chilometro dopo chilometro, studiando gli accadimenti della sua splendida superficie ma anche entrando nei meandri più intimi di questa terra. Chi lo avrebbe mai detto che ‘la rotta del rave’ avrebbe incrociato le melodie della taranta? A cinquant'anni dal viaggio di Ernesto De Martino, Pierfrancesco Pacoda torna a parlare di Salento, da un'altra prospettiva, un punto di vista centrale rispetto alla storia.  Autentico fenomeno “pop” capace di attrarre musicisti colti e raffinati, star della musica internazionale, cantanti affermati e giovanissime promesse della musica. Pacoda nelle pagine di questo suo nuovo lavoro, scrive che non esiste altro posto al mondo dove gli adolescenti ballano freneticamente insieme agli anziani, dove famiglie intere aspettano l’alba insieme a giovani vacanzieri di tutto il mondo, contagiati dal ritmo ipnotico, seducente, fisico, ma fortemente intriso di spiritualità della pizzica.

Questo luogo è Melpignano, Sud profondo, Salento, un’area chiamata Grecìa Salentina, dove sono ancora forti le influenze dei colonizzatori greci.  Melpignano è il modello di città virtuosa, dove l’arte e l’economia si intrecciano producendo un risultato entusiasmante, accattivante e allo stesso tempo funzionale allo sviluppo del territorio, un modello da approfondire, studiare e, perché no, da diffondere per dare un’opportunità a chi sa cogliere cosa si nasconde dietro quella magia che non dura un giorno, ma va avanti da quasi quindici anni. All’inizio erano concerti seminati come chicchi di grano nei solchi della Grecìa, a volte sembravano estemporanei, c’era chi addirittura - nelle prime edizioni - suonava senza palco, con l’amplificazione ‘a terra’. E c’erano una piazza, quella di Melpignano, dove il primo maestro concertatore, Daniele Sepe, dirigeva i musicisti davanti a un pubblico entusiasta. Pierfrancesco Pacoda, giornalista esperto di musica e di tutto ciò che ruota attorno a essa, oltre che acuto osservatore e abile scrittore, è forse la persona che meglio può descrivere questa evoluzione.

Perché la Notte della Taranta, come i tanti ‘festival’ estivi che nascono per scomparire, è divenuta una realtà? Qual è il ruolo di Melpignano, della sua comunità, della centralità di questo luogo così antico e moderno, che ha saputo inventarsi e reinventarsi anno dopo anno?

A Melpignano, in agosto, va in scena il concertone finale della Notte della Taranta, celebrazione dionisiaca della vita e dell’intensità di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è il battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che accompagnano le invocazioni a Santu Paulu, il santo guaritore che aveva il potere di salvare le donne dagli effetti del morso della taranta. Il ragno che oggi, con il suo ‘pizzicare’ ha contagiato le folle che arrivano nel Salento per diventare, per una notte, protagoniste di un rito che questo libro racconta, ricostruendo la storia della Notte della Taranta dalla prima edizione a oggi. Un racconto a più voci, proprio come i meravigliosi canti delle donne di questa terra, un inno d’amore dedicato a uno dei luoghi più magici del nostro Paese.

Pierfrancesco Pacoda - Critico musicale e saggista, si occupa di culture giovanili e stili di vita, temi dei quali scrive sul «Resto del Carlino», «l’Espresso», «La Stampa» e «Affaritaliani.it». Alterna l’attività di formatore a quella di autore di numerosi saggi. Ricordiamo Io DJ (Einaudi), Sulle rotte del Rave (Feltrinelli), Un viaggio a… Ibiza (Touring Editore), La rivolta dello stile (Alet), Identicity (Giunti). Ha scritto la voce ‘Techno’ per l’Enciclopedia Generale Einaudi della Musica. Un suo saggio è contenuto nel libro I libri che ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento capolavori (Longanesi). Vive a Bologna ed è profondamente legato al Salento, dove è nato e al quale ha dedicato il suo libro, best seller nell’estate 2011, Salento, Amore Mio (Kowalski).

Affaritaliani.it – Affaritaliani.it è il primo quotidiano online nato in Italia, nel 1996, e attualmente il terzo per numero di visitatori, con una media di 600mila utenti unici al giorno diretto da Angelo Maria Perrino



 Autore – Pierfrancesco Pacoda

Titolo – Tarantapatia

pp. - 136 PAGINE

Costo - € 12,00

Ebook - € 5,99

Editore – Affaritaliani.it e Kurumuny Edizioni



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