giovedì 20 ottobre 2016

Storia sociale dell'acqua - riti e culture del prof. Paolo Sorcinelli (Per Odoya dal 27 ottobre 2016)
























In Storia sociale dell’acqua, Paolo Sorcinelli ci fornisce una prova concreta della ricchezza e del fascino di un modo di fare storia come storia delle culture. L’acqua, elemento primario della vita, entrando in contatto con l’uomo assume mille facce e si impregna di mille significati. Diventa lo specchio delle paure e delle speranze, della ricchezza, della salute e delle malattie, del divertimento e del dolore degli essere umani. Il pregio di una storia sociale alla Les Annales, ma tutta italiana, sta nel fatto che vengono attribuiti meriti anche agli studiosi del Belpaese. Per esempio possiamo constatare che fu Paolo Mantegazza (1831-1910), nel suo trattato Igiene dell’amore, a fugare ogni dubbio in merito ai benefici della pulizia, quindi dell’utilizzo dell’acqua, durante il periodo mestruale. Oppure si pensi a uno dei primi studi che si occupa in maniera scientifica delle costruzioni idrauliche fluviali e dei principi di idrometria: Della natura dei fiumi, 1697 del bolognese Domenico Guglielmini, che costituirà la “grammatica” dell’architettura e dei periti d’acque del secolo seguente. Ricostruendo questo rapporto millenario (attraverso fonti documentarie spesso marginali, opere letterarie, quadri e illustrazioni) si ricompone la storia delle culture e dell’immaginario collettivo dell’Occidente. Il saggio non è solo una storia sociale dell’acqua, ma anche della pulizia, della sessualità, del pudore e dei tabù che hanno caratterizzato la società nel corso dei secoli. Tra convinzioni mediche, pregiudizi e superstizioni, uomini e donne hanno cambiato più volte il loro atteggiamento nei confronti dell’acqua, fra paura e diffidenza, sospetto e fiducia. Dal capitolo dedicato alle Ninfe e alle divinità marine, all’utilizzo dell’acqua per gli esorcismi fino alla grande paura del mare, un libro ricco anche di poesia e di spiritualità. Sorcinelli ci riporta indietro nel tempo, risalendo dai bagni medievali alle abluzioni del secolo dei Lumi e infine alle città termali e alla villeggiatura in riva al mare, marcando così le varie tappe che hanno caratterizzato la progressiva e difficile conquista di un elemento che rimane sfuggente e ostile e al contempo rasserenante e indispensabile. 

Paolo Sorcinelli, già professore presso l’Università di Bologna, ha insegnato Storia sociale, Storia del Risorgimento, Storia moderna, Storia contemporanea, nella stessa Bologna e nelle sedi decentrate di Ravenna e Rimini. Preside del corso di laurea in Culture e Tecniche del Costume e della Moda nei primi sei anni della sua istituzione, ha pubblicato una trentina di libri (fra monografie e curatele) con diverse case editrici tra cui Franco Angeli, Bruno Mondadori, Laterza, Donzelli, Utet e altre. Oltre all’insegnamento e alla ricerca, ha partecipato a trasmissioni nazionali tv e radio. Fra il 1999 e il 2009 ha ricoperto il ruolo di assessore ai Beni e alle Attività culturali presso l’Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino. Per Odoya ha pubblicato anche La follia della guerra. Storie dal manicomio 1940-1950 (2016).

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