giovedì 27 settembre 2018

Cosa ho imparato dalla libertà di Serena Gatto






















Il grappolo di palloncini ondeggiava nella carezza lieve del vento di una bella giornata di primavera. La luce intensa del sole faceva brillare i loro colori vivaci, rendendoli simile ai frutti di un magico giardino di fate. Il venditore si era fermato a riposare su una panchina e socchiudeva pigramente gli occhi, con un’espressione beata che lo rendeva simile a un vecchio gatto un po’ spelacchiato. L’aria tiepida e il silenzio del parco, ancora deserto, gli procuravano una piacevole sonnolenza. Non si accorse che non aveva legato con la solita cura i fili dei palloncini, e che il nodo che li assicurava al paletto della sua bancarella andava lentamente sciogliendosi, con la complicità del vento di marzo che, come si sa, si diverte a fare scherzi: a volte finge di essere delicato come una piuma e poi, inaspettatamente, diventa forte e impetuoso e travolge e trascina tutto ciò che trova sul suo cammino. (Continua …)

Serena Gatto è un'insegnante di diritto ed economa politica presso un Istituto Superiore della Provincia di Lecce. Da sempre appassionata di lettura e di scrittura, con una speciale predilezione per il genere giallo e noir, ha partecipato a vari laboratori di scrittura creativa: "Non trovo le parole" (edizioni 2015, 2016 e 2017), organizzati dall'Associazione Culturale Grifondoro, "I diari" (edizioni 2016 e 2017), organizzati dall'Associazione Culturale Flusso. Da queste esperienze sono scaturite le sue pubblicazioni, in collaborazione con altri autori: AAVV, "Non trovo le parole" (Edizione lulu.com 2015), AAVV, "Scritti col cuore" (Edizione lulu.com 2016), AAVV, "Onirika" (Edizione lulu.com 2017). Con Eugenio Rollo ha pubblicato nel 2017 "I racconti del Malladrone" (Edizione lulu.com). Ha collaborato all'organizzazione di diversi eventi culturali con le Associazioni Flusso, Grifondoro, Lecce Bene Comune (Progetto "Il pane e le rose") e Arteverso (Lecce Festival Letteratura) ed è attiva nel gruppo di lettura "Orti di guerra".

Photo by Andrew Bui on Unsplash
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