giovedì 11 ottobre 2018

Facciamo che io ero di Federico Pacifici (I Libri di Icaro)
























Un uomo ipotizza cosa sarebbe stata la sua vita se fosse stato diverso da sé. Se avesse fatto un lavoro diverso dal suo di ingegnere. Se fosse stato di classi sociali diverse dalla sua. Formula cinque ipotesi, cinque variazioni e le intreccia. Forse anche quella che lui crede essere la sua vita reale è invece solo un'ipotesi come le altre. Chi sia Italo, non lo sa. Facciamo che io ero. Un percorso in cinque variazioni sulla coppia, oggi, in Italia, in questo disastro politico, economico e morale. Lo sforzo dei protagonisti, in particolare degli Italo, i cinque Italo, che vedono riflessa, forse proiettata accanto a sé, la propria "adeguata" Fernanda, di volta in volta diversa, è quello di sopravvivere in un paese a rotoli, in crisi totale di ideali, valori e prospettive. L'egoismo invece, è quello di lasciare ad altri la battaglia per cambiare, magistrati, poliziotti, carabinieri o bambini, comunque altri da sé. Loro, risolvono il problema nel semplice privato. Cinque drammatici ed anche sarcastici percorsi che spaziano dal profondamente concreto e attuale, all'onirico. L'autore prova a raccontare due solitudini incolmabili. Incolmabili ed incolmate anche dall'affetto degli animali che ciascuno si è scelto. L'ambiente è il Nomentano, villa Paganini sebbene piccola e triste, autunnale anche d’estate, e non Villa Torlonia più grande e quasi maestosa, perché il mondo dei protagonisti, piccolo e circoscritto, volge con disincanto al tramonto

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