giovedì 17 gennaio 2019

Il Manifesto della CreAttività : Introduzione di Anna Antolisei (I Quaderni d'Arte del Bardo a cura di Donato Di Poce )


























Conosco Donato Di Poce da quel dì. Un ‘dì’ misurato più in termini di libri che di tempo, e infatti furono i suoi “Aforismi satanici” ad attirare la mia attenzione. Non tanto perché risultassero trasgressivi quanto s’insinuava, ma perché mi trovai di fronte ad un pregevolissimo esempio di aforisma poetico, uno stile ancora assai poco praticato e - Alda Merini, Alberto Casiraghy e pochissime altre eccezioni a parte - espresso perlopiù confusamente, tanto da non avere né i tratti dell’aforisma, né quelli della poesia. Di Poce, invece, grazie al suo stile raffinato, così musicalmente sintetico, m’indusse a scoprire sia la sua importante dimensione di poeta, sia quella dell’aforista: del virtuoso della ‘forma breve’ che, più tardi, sarebbe diventato il rappresentante per eccellenza del ‘Poesisma’. Da allora ad oggi sono passati molti e molti libri, nessuno dei quali mi è parso distante o alieno da quell’impronta tipicamente ‘dipociana” che rappresenta una firma inequivocabile. Un esempio? È facile. La siglatura di Donato si trova abbondante anche in questo libro-manifesto dove l’aforisma non è fine a se stesso, ma diventa veicolo per illustrare un’idea. (Prefazione “Scintille di CreAttività” di Donato di Poce, di Anna Antolisei)

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