domenica 4 settembre 2011

CINZIA LUIGIA CAVALLARO













Vivo in Brianza dal 1987, anno del mio ritorno definitivo da Londra, città nella quale ho frequentato corsi universitari di lingua e letteratura inglese. Sono nata a Milano e lì ho lavorato, principalmente come traduttrice-interprete, da quando tornai in Italia fino al 1998. Anno di svolta, nel quale decisi di tuffarmi nel lavoro traduttivo libero professionale e riprendere in mano seriamente la mia scrittura, alternando testi in inglese – soprattutto racconti e poesie – a testi in lingua madre. Ma anche e soprattutto la lettura non mi ha mai abbandonato. Presenza necessaria e quotidiana da sempre, tanto da dedicarmi in qualità di presidente, alla gestione della Biblioteca Civica di Bernareggio, dove vivevo, nel 1983. Intanto, già dall’infanzia ho sempre scritto molto, soprattutto poesia e più in là nell’età, anche prosa, recensioni, prefazioni, brevi saggi; ho sempre letto moltissimo, una lettrice onnivora e nel contempo traducevo dall’inglese mentre negli anni ’80, partecipavo attivamente, per iscritto e con iniziative culturali, al dibattito in corso in quel periodo ricco di spunti e fermenti. Da allora ad oggi, dopo tante parole in movimento, ho deciso di provare seriamente a pubblicare nel 2008 e ho all’attivo due raccolte di poesia e un romanzo. E un altro è al momento in gestazione. E’ importante per me segnalare che io credo sinceramente nella collaborazione culturale tra scrittori e poeti, nonché artisti in generale; amo profondamente la scrittura altrui, soprattutto se non si tratta di una penna famosa e conosciuta. Oggi (inizi del 2011) continuo a scrivere incessantemente con pause di riposo e riflessione proprio perché amo la parola in ogni sua forma: scritta, letta, orale, creativa, saggistica, epistolare. La potenza della parola e la sua necessità, mia e altrui. Così come amo da sempre l’arte, la natura, la fotografia, il cinema e il teatro. Infine, è fondamentale per me sondare l’animo mio e altrui e curare il lato spirituale che ci connota esseri umani e grandi, l’infinitamente grande e lontano, l’invisibile reso visibile, così come l’infinitamente piccolo e prossimo. Parola intima che si fa carne e carne che diventa grande parola. La nostra anima che parla e si espande. Anima mundi fino all’ultimo giorno sondata e riversata su carta fino a raggiungere il cuore, i pensieri e l’animo proprio e altrui.

IL SITO

Nessun commento: