venerdì 29 luglio 2011

Racconti della pelle di Daphne Cazalet














Racconti della pelle si inaugura giovedì 11 agosto ore 18.00 al Castello Carlo V di Lecce con l’introduzione di Rossella Piccino. La mostra rimarrà aperta fino al 10 settembre.

L'esperienza migrante nella mostra “Racconti della Pelle”- Rappresento donne in momenti di forte transizione emotiva che stanno affrontando dei cambiamenti nella loro vita e attraversano diverse fasi del proprio sviluppo personale. La fonte di queste immagini sta nel mio bisogno di venire a patti con il percorso emotivo della mia esperienza di migrante: un’esperienza iniziata con un’infanzia trascorsa in India, in un percorso che mi ha portato a scuola in Inghilterra, a fare esperienze di teatro a Londra e che è proseguito in Australia dove ho lavorato professionalmente come artista e attrice/regista con donne aborigene e migranti. Il corpo femminile si presta ad una forte espressività emotiva e lirica ed è un potente simbolo politico. Ho scelto di rappresentare la figura femminile usando gli stridenti colori della mia cultura. La mia conoscenza delle potenzialità del corpo femminile come mezzo espressivo è stata aiutata dal teatro. Il teatro, infatti, incoraggia l'osservazione del movimento di una persona e un’attenta analisi di ogni gesto quotidiano, anche dei gesti silenziosi. I gesti silenziosi mostrano spesso la parte più importante dell'espressione interiore della psiche femminile. L'impatto emotivo che hanno avuto su di me le storie di altre donne migranti mi ha ispirato a catturare nella pittura le mie sensazioni di isolamento, di conflitto, e ad esprimere la paura, l'esclusione, il dolore, la gioia, la frustrazione, la frammentazione e la libertà. Per me questi sono intensi e drammatici momenti del linguaggio corporeo, gesti spontanei che rivelano i pensieri imprigionati nel corpo. Queste sono emozioni che tutti noi, per motivi diversi, esprimiamo e comprendiamo in qualche momento della nostra vita. L'esperienza migrante ha quindi una risonanza profonda per tutti noi - in particolare per le donne - nella società contemporanea. La mia passione è quella di continuare a sviluppare l'immediatezza del mio linguaggio visivo che, credo, può aggiungere compassione, comprensione e potenziale alla percezione dei migranti qui e ovunque. (Daphne Cazalet)

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