giovedì 6 aprile 2017

Integrazione è anche rispetto. Intervento di Paola Scialpi



L' Italia è in Europa il paese che maggiormente si è distinto per l'accoglienza e la generosità affrontando spesso situazioni a limite delle capacità umane. Le persone che giungono qui vengono da situazioni drammatiche nel loro paese e non possiamo continuare a dire che molti arrivano  solo perchè sperano in una vita migliore. Nessuno abbandona le proprie radici se non è costretto. Lo vediamo anche per i nostri terremotati che a qualunque rischio, non vogliono abbandonare le proprie terre. I profughi devono affrontare anche da noi situazioni difficili di accoglienza, di integrazione e di pregiudizio. Ovviamente non parlo di chi sul mare affronta gli sbarchi, parlo della gente comune, della strada, del cittadino della porta accanto, della casalinga che fa la spesa accanto ad una donna con il velo. I pregiudizi sono tanti . Chi viene accolto però nella nostra terra deve in qualche modo riconoscere il vantaggio di un luogo ospitale dove il vivere è più sereno, i figli frequentano le scuole, sono a contatto con i ragazzi della loro età, giocano si divertono e naturalmente vogliono imitare chi è stato più fortunato di loro. Non c'è niente di male anzi è naturale che ciò avvenga. I problemi nascono quando i ragazzi vivono una doppia esistenza combattuti tra le tradizioni della famiglia ancorata a comportamenti non certo da terzo millennio e quello che loro vedono nella vita di ogni giorno fuori dall'ambito familiare. Il rispetto del popolo che accoglie non vuol dire rinunciare ai propri ideali religiosi al proprio credo anzi la diversità è proprio l'aspetto di ricchezza dell'integrazione. Forse la società dovrebbe aprire un maggiore dialogo con l'aiuto di esperti ,di mediatori culturali, di insegnanti più aperti verso le famiglie di altre religioni. La scuola dovrebbe organizzare più incontri tra le varie famiglie. Un dialogo di confronto porterebbe portare tutti a sentirsi meno isolati e forse ci potrebbe essere una maggiore apertura all'occidente per chi ancora non lo è. Certo i casi delle minorenni marocchine picchiate appartengono purtroppo a situazioni a limite della ragionevolezza e chi di competenza deciderà sul da farsi. Per fortuna molte persone venute nel nostro paese anche di altre religioni si sono ben integrate. Io personalmente ho amiche di vari paesi del mondo che se non fosse per la lingua o per il colore della pelle non mi ricorderei neanche da dove sono venute tanto sono uguali a me nel mio modo di vivere.


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