lunedì 3 aprile 2017

La generosità del popolo sardo. Intervento di Paola Scialpi



Alcuni anni fa, spinta dalla curiosità e dall'invito di alcuni amici, mi sono recata in Sardegna . Volevo verificare quanto di vero c'era nella gara di bellezza del loro mare nei confronti del nostro, quello salentino e pugliese. Ho scoperto un mare splendido che specchiandoti dentro, per la diversa natura della sabbia, sembra possa farti cogliere una miriade di diamanti,  tanto è il luccichio dell'acqua. Il paesaggio è naturalmente diverso dal nostro ma la bellezza è uguale.  Ero a San Teodoro nella Gallura. Ho scoperto spiagge di un colore indescrivibile e poi quella dei confetti: un'infinita distesa di pietre bianche simili ai confetti della sposa.  Poi i murales di Orgosolo che ti accompagnano in una zona certo più riservata e più silenziosa rispetto alla grande vivacità della costa. Ma quello che mi ha conquistata, non è stato solo il paesaggio ma il carattere della gente. Ospitali, grande rispetto dell'amicizia, concetto profondo della riconoscenza, grandi lavoratori ed anche il loro accento nel parlare simboleggia la loro forza, la loro tenacia. Per non parlare della cucina ( formaggi, dolci, carne e tanto altro). Ieri ho avuto la conferma della generosità di questa gente.  Alcuni pastori sardi hanno regalato mille pecore agli allevatori di Cascia che hanno perso molti capi di bestiame sia per la neve che per il crollo delle loro stalle dopo il terremoto. Questi sono i gesti da cui imparare per  chi vuole erigere muri, per chi fa distinzione tra Nord e Sud . L'Italia è una sola dal 1861 e chi non lo ricorda vuol dire che anche quando andava a scuola si è perso le lezioni sull'Unità d'Italia forse perchè era assente o perennemente in bagno.

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