martedì 16 dicembre 2008

Sul filo dell'ombra


Cosa c'è di più strano ed inquietante di un’ombra? Le ombre sono i messaggeri delle tenebre, sono fenomeni bizzarri, sono attaccate al corpo ma impossibili da catturare, crescono, diminuiscono scompaiono e ricompaiono e dopo il lungo girovagare nel giorno si ricongiungono alla notte. Lottando con l'ombra e usando immaginazione e creatività personaggi noti ci hanno insegnato a convivere con questa compagna che da sempre nei racconti, nella letteratura e nel mito viene trattata “ingiustamente” con sospetto.
Con l'ombra ci si può giocare, vedere come le forme prendono e assorbono dalla realtà la vitalità luminosa. E sebbene l'ombra sia privazione di luce o scambio/scontro ombra-luce tra oggetti-soggetti, l'ombra diviene abito inscindibile nella vita di ognuno di noi, di ogni attimo nella realtà e fisicità degli oggetti di uso quotidiano sospesi anche nella dimensione di una performance della durata di uno scatto, in uno sguardo, in dei ritratti, da una finestra. E il gioco ti permette di avere delle sfumature nello "sguardo" dell'obiettivo anche vicino, uno scrutare malizioso perché anche la malizia è un gioco. E' una libidine giocosa di vero appetito, volta a vedere quello che c'è sotto, dietro ogni velo, ogni sguardo, sotto un vestito, dietro ad un palco. E queste foto sono sul palco al quale fa da cornice una meravigliosa scenografia: la Realtà... tra luce ed ombra... sul filo dell'ombra!

La presentazione che ho qui riportato è la stessa che ho scritto in occasione della rassegna fotografica realizzata da Hi Foto dal titolo "Sul filo dell'ombra". Le opere presentate per l'occasione, dopo aver girato l'Italia, fanno ora parte dell'Archivio del Centro Italiano per la Fotografia D'Autore

Paola Scialpi

l'opera qui proposta ha per titolo
I cinque momenti della vita

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