giovedì 25 dicembre 2008

Stefania Scateni e le Finestre sul cortile ... un pò di storia dell'editoria!

Il 2005 è stato un anno ricchissimo da un punto di vista editoriale, di antologie. Si può fare tranquillamente riferimento a volumi, forse più numerosi quelli a carattere poetico rispetto alle pubblicazioni maggiormente incentrate sulla narrativa contemporanea, come quello curato da Maurizio Cucchi e Antonio Riccardi per i tipi di Mondadori dal titolo “Nuovissima Poesia Italiana”, o alla “Nuova Poesia Italiana” a cura di Franco Loi per i tipi di Einaudi, per non parlare delle due antologie (a uscita periodica) che si possono trovare in libreria tra gli scaffali però dedicati alle riviste, come “Best off 2005” a cura di Antonio Pascale per i tipi della Minimum Fax o ancora “Nuovi Argomenti” per i tipi di Mondadori. Naturalmente solo per citare qualche sparuto esempio. Nel maggio 2005, per i tipi di Quiritta (la casa editrice con cui stava per uscire “Con le peggiori intenzioni” di Alessandro Piperno) di Roma, è uscita una singolare raccolta di visioni narrative sull’Italia di oggi, a cui hanno partecipato alcuni tra i nomi più rappresentativi dell’attuale panorama letterario italiano. Come spiega Stefania Scateni, la curatrice del volume, a pag. 11 : “ La “finestra sul cortile” è nata per gioco. Gioco letterario elementare, come un compito di scuola ( “descrivi cosa vedi dalla tua finestra”). Volevo che a rispondere fossero gli scrittori italiani, accusati a più riprese di non essere in grado di raccontare la realtà. Allora mi sono detta: cominciamo da capo, chiediamo loro di descrivere, raccontare qualcosa di semplice, familiare, banale, come il rettangolo di mondo che quotidianamente entra dentro la propria casa da una finestra. E’ nata così una rubrica settimanale che ho pubblicato ogni giovedì su Orizzonti – le pagine culturali dell’Unità che curo dal 2001 – nell’arco di un anno e mezzo. Avevo lasciato agli scrittori la libertà di interpretare la domanda: potevano rispondere in senso letterale o metaforico. Potevano descrivere il loro orizzonte, la loro finestra reale, oppure lasciare libera e aperta la fantasia alla suggestione, l’evocazione, l’introspezione. Come vedrete leggendo questo libro, hanno quasi tutti preso “il tema” alla lettera.” Ma un’ulteriore precisazione d’intenti, circa le linee programmatico-editoriali di un volume come quello di cui ci stiamo occupando in questa sede, viene data a pag. 15, da Giulio Ferroni, che si è occupato dell’introduzione : “ Strumento ed emblema del rapporto tra l’interno e l’esterno, la finestra può avere un valore tutto particolare per gli scrittori, almeno per quelli (e sono inevitabilmente i più numerosi) che passano gran parte del loro tempo scrivendo o leggendo (anche soltanto per le necessarie pause visive) al riquadro della finestra, grande o piccolo che esso sia, spiraglio, abbaino, vetrata, sfiorando le poche tracce, certo ridotte e limitate, del mondo esterno che vi si disegna: mondo parziale, campo visivo fisso, che fa da specchio alle tracce del mondo vasto e illimitato che la scrittura cerca di catturare dentro di sé”.

Le Finestre sul cortile, frammenti d’Italia in 49 racconti,AA.VV., a cura di Stefania Scateni, Roma, Quiritta, 2005, pp.152

rec. di Stefano Donno

fonti www.booksblog.it
www.musicaos.wordpress.com

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