venerdì 1 ottobre 2010

Firenze di Pratolini - un documentario di Cecilia Mangini (Kurumuny)





















Il libro ripropone in dvd un rarissimo documentario a colori girato a Firenze nel 1956: La Firenze di Pratolini della regista romana Cecilia Mangini che scrive la sceneggiatura, cura la regia e arricchisce le immagini con un testo composto direttamente da Vasco Pratolini. È un documentario che per struttura, tensione interna, compostezza delle immagini, si iscrive perfettamente nella documentaristica degli anni Cinquanta: il taglio narrativo, le immagini che corrispondono al testo letto da un attore, la durata sono tutti aspetti tipici di questo genere cinematografico. Il documentario è girato principalmente nel quartiere di San Frediano ed è uno spaccato sulla vita quotidiana della Firenze del tempo, attraverso i luoghi privilegiati dallo scrittore fiorentino. Parallelamente alla riprese, Cecilia Mangini realizza un rilevante corpus fotografico: foto in bianco e nero che ritraggono una Firenze ormai sparita, fatta di piccole botteghe artigiane diretta espressione della società del tempo. Cecilia Mangini è una fotografa professionista, e numerosi scatti della sua carriera sono stati inclusi, tra l’altro, nella Storia fotografica d’Italia per Einaudi. Kurumuny edizioni pubblica questi eccezionali documenti e dall’archivio personale di Cecilia Mangini una sceneggiatura inedita di Vasco Pratolini per un documentario su Firenze che non è stato mai realizzato. Il volume, arricchito da saggi critici sul documentario e da un’intervista alla regista, è curato da Andrea Vannini e Mirko Grasso. INFORMAZIONI SUGLI AUTORI Andrea Vannini: Critico e studioso di storia del cinema, ideatore-animatore di centri di cultura cinematografica a Firenze: Kino Spazio, Spazio Uno, La bottega del cinema e cineteca di Firenze. Ha scritto per vari giornali tra cui «Paese Sera» e «Il Nuovo Corriere», dal 1975 agli anni ’80. Ha ideato e diretto la rivista cinematografica «Cult movie» (1980-1984). Ha pubblicato: Sogni Proibiti (1979), l’aggiornamento de Il cinema di Geoges Sadoul (1981), 1975/1985: Le strane occasioni del cinema italiano, Vasco Pratolini e il cinema (1987/1989), Firenze nel cinema (1990), Lorenzo il Magnifico e la dinastia dei Medici al cinema (1992). Nel 2003 ha realizzato il video montaggio Pratolini al cienema. Mirko Grasso (1977) è originario di Galatone (Lecce). Si occupa di cinema documentaristico e inchieste sociali. Scrive per le riviste «Aprile», «Lo straniero», «Quaderni di Cinemasud». Ha pubblicato – sempre per Kurumuny Edizioni – Stendalì, canti e immagini della morte nella Grecìa Salentina (2005). Insegna materie letterarie. INFORMAZIONI SULLA REGISTA: Cecilia Mangini, nata a Mola di Bari nel 1927, regista, fotografa, critica cinematografica. Ha realizzato numerosi documentari sulle realtà popolari e periferiche, contadine, industriali, unendo la passione per il cinema all’impegno civile. Dopo un intenso apprendistato artistico, tra circoli di cinema e la collaborazione alle riviste «Cinema Nuovo» di Guido Aristarco e «L’Eco del Cinema» di Umberto Barbaro, passa direttamente alla regia. Per leggere correttamente la storia cinematografica e sociale che la regista scrive è utile soffermarsi sui primi quattro lavori che forniscono alcune chiavi interpretative importanti. Ignoti alla città (1958), Firenze di Pratolini (1959), Stendalì (1960) e La canta delle marane (1962) condensano le peculiarità del cinema di Cecilia Mangini. I testi scritti da Pier Paolo Pasolini per Ignoti alla città, Stendalì e La canta delle marane e i documentari si inseriscono in quel clima di scoperta e narrazione della realtà italiana, quella vera, misera e sottoproletaria. Una scoperta che, unita a una forte passione civile, diviene una proposta di analisi e di lotta concreta, un contributo fondamentale nel dibattito della sinistra di quegli anni. Il percorso cinematografico di Cecilia Mangini, che si unisce a quello di Lino Del Fra, suo compagno di vita e grande documentarista, attraversa anche numerosi e principali nodi politici e storiografici: Stalin (1963), non firmato per dissenso verticale con le richieste di modifica del produttore, il celebre film di montaggio All’armi siam fascisti! (1962), Antonio Gramsci. I giorni del carcere (1977), propongono momenti di riflessione e dibattito su figure chiave della politica internazionale e una netta posizione di lotta a ogni tipo di fascismo. La regista continuerà una costante indagine sulla società con documentari come Essere donne (1964), Felice Natale (1960), Tommaso (1965), La briglia sul collo (1971), Mi chiamo Claudio Rossi (1972) e molti altri, oltre all’inchiesta in due puntate per la Rai Domani vincerò (1969). Firenze di Pratolini, che riproponiamo in dvd accompagnato da preziosi documenti e materiali fotografici, si avvale del commento alle immagini realizzato da Vasco Pratolini. La sua Firenze, quella popolare, altamente dignitosa nelle sua quotidianità e povertà, viene sapientemente filmata dalla regista. È un viaggio all’interno di un mondo, di una realtà, di un sistema sociale ormai scomparso e che rivela, con queste immagini, tutta la forza, la consapevolezza e la voglia di riscatto di quelle che erano la classi più umili e popolari. Il cinema di Cecilia Mangini è un lungo viaggio attraverso l’Italia: Firenze di Pratolini è una straordinaria partenza.

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