mercoledì 13 ottobre 2010

Grumo e la sua gente di Angela Santacroce (Minuto d'Arco editore)





















Non è soltanto una raccolta di ricordi. Vi si respira l’ansia di un amore perduto che non si fa, però, nostalgia. L’autrice, ha saputo costruire l’immagine di sé attingendo all’esperienza della sua vita, ma, mischiando
quell’acqua con altra diversa che ha sgorgato da ben altre cannelle; ha fatto l’esperienza di una vita, sviluppatasi all’ombra di altre case e di altre chiese di ben altri meandri del mondo. Si troverà la prima acqua. Se ne disseti chi vuol farlo, nella coscienza che il miglior futuro non è edificabile se non c’è memoria del passato, nella convinzione che gli errori della storia devono emendare un presente, padre del futuro.

Angela Santacroce nasce a Grumo Appula, in provincia di Bari. Dimostra sin dall’adolescenza un precoce spirito di indipendenza e un forte bisogno di conoscenza. Si trasferisce a Milano dove, col lavoro, si crea un’autonomia economica. Fa frequenti viaggi in Europa. Il desiderio di conoscere altre culture la spinge ad affrontare l’esperienza dell’emigrazione in America Latina da dove ritorna col desiderio più accentuato della conoscenza e dell’affermazione dei diritti umani. Autodidatta, consegue la maturità magistrale e studia Psicologia Clinica all’Università di Torino. Il bisogno di indagare i comportamenti e i condizionamenti
sociali l’ha portata a sviluppare una specifica attenzione e sensibilità per la cultura contadina e per il ruolo femminile.

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