venerdì 9 dicembre 2011

SIMONA MUCI CONSIGLIA: LA FORTEZZA DI Meša Selimović























Scritto nel 1970, La fortezza è un potente affresco della città di Sarajevo nel diciottesimo secolo al tempo delle guerre turco-russe, quando ormai l’impero ottomano iniziava la sua decadenza. Il giovane mussulmano Ahmet Sabo, dopo otto anni di guerra combattuta sul Dnestr, torna nella sua Sarajevo con la morte nel cuore. Il ritorno a casa rappresenta un controcampo della guerra: la famiglia di Ahmet è stata sterminata, altra gente è stata uccisa dalla peste e dalle malattie. La città inoltre è preda, dall’esterno, della violenza dei briganti, mentre all’interno è dominata da uomini crudeli, arricchiti di ogni specie, potenti commercianti che hanno approfittato della guerra, detentori del potere che hanno in mano i destini della gente. Un lugubre edificio è testimone del dominio e della corruzione, la fortezza appunto, luogo da incubo in cui questi notabili si riuniscono e decidono della vita e della morte di chi si oppone loro.

Nato in Bosnia nel 1910, autore di un romanzo classico ingiustamente dimenticato in patria, Il derviscio e la morte (1960), Meša Selimović contende a Ivo Andrić la palma del piu importante scrittore della ex Jugoslavia. Il romanzo La fortezza, scritto dieci anni dopo, è considerato come un altro capolavoro della letteratura serbo-croata. Scrittore di grande impegno civile, durante la seconda guerra mondiale partecipò alla lotta di liberazione e fu uno degli intellettuali più importanti della vita culturale nella Iugoslavia di Tito.

Nessun commento: