sabato 13 settembre 2008

Dario Giancane dona il suo materiale documentativo al Laboratorio di Ricerca sull'Arte Contemporanea di Paola Scialpi




















Ringrazio Dario Giancane per aver inviato il suo materiale documentativo nella sede del Laboratorio di ricerca sull'Arte Contemporanea in via Caracciolo 19 a Lecce, da me diretto. Una produzione, quella di Giancane, sicuramente densa di ricerca non solo negli accostamenti cromatici e nella selezione dei materiali (vedasi l'opera Le sbarre della democrazia qui presentata), ma anche nella tensione verso una denuncia sociale forte e ironica (vedasi Nei bagni del G8 presentata in questa sede).
Auguro a Giancane di credere nell'Arte e nel suo messaggio.

Paola Scialpi

Dario Giancane

Nasce a Lecce il 18/05/1982 e tuttora nella provincia (Arnesano) lavora alle sue creazioni in ferro. Si laurea col massimo dei voti in decorazione, sotto la guida dello stimato prof. Giuseppe lisi, presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce nell’autunno del 2006. Sin da bambino si forma e lavora, con precoce e sicura vocazione per l’arte accanto al padre, maestro artigiano del ferro battuto, dal quale acquisisce i segreti di un mestiere e di una tradizione antica. Dal 2003 intraprende la sua carriera artistica riscuotendo entusiastici consensi e partecipa a numerose collettive e concorsi collaborando con artisti affermati. L’intuizione creativa e il temperamento passionale hanno portato l’artista a volersi scontrare con la durezza del ferro, materiale così difficile da domare, plasmando tutti i tipi di leghe metalliche e soffermandosi con maggior estro sulla tecnica dell’ageminatura. L’impatto con la superficie dura delle lastre di ferro che incide e la forza creativa del fuoco ci induce a pensare che è la difficoltà del mezzo espressivo che contribuisce alla buona qualità delle sue opere.

Web: www.dariogiancane.it

1 commento:

scrittrice75 ha detto...

ciao c'è un premio per te. passa dal mioblog. non ho dimenticato la novella. la sto scrivendo, ho poco tempo. Te la invio appena finita. ciao angela