lunedì 30 agosto 2010

Dai gradini del Persephoneion di Marisa Pelle (Besa editrice, La Vallisa)














S’impiglia nel rovo del silenzio il volo

guizza si dibatte nella rete

indi cede all’ala del pensiero

come Zefiro lo mena altrove

su quell’antica faglia

nell’andito segreto

che slarga l’orizzonte

e ricomincia senza fine il viaggio

sul trentottesimo parallelo

dagli antichi gradini

del Persephoneion di Locri Epizephyrii

all’Ellade sovrana

come la Torre di Leandro

l’antico faro di Istanbul

irradia tutto l’Occidente.


Marisa Pelle, calabrese di origine, è nata ad Ardore (R.C.). Ordinaria di Lettere classiche nelle scuole superiori, ha insegnato per un trentennio al Liceo classico “G. La Farina” di Messina. Ha pubblicato le seguenti sillogi di poesie: Fiore di cactus (Messina 1987), Scagliosi silenzi (Messina 1991), Fatamorgana (Messina 1996), Sulla cifra del tempo (Messina 2004), Sul crinale del giorno (Nardò 2008) che hanno riscosso il consenso dei critici e sono risultate finaliste in occasione di varie rassegne letterarie.
Sue poesie, edite e inedite, sono presenti in diverse antologie e in alcune riviste letterarie. È inserita, in particolare, nell’antologia a cura di Carmelo Aliberti Poeti siciliani del secondo Novecento (2003), nella Letteratura italiana - Poesia e narrativa dal secondo Novecento ad oggi a cura di Lia Bronzi - vol. II (Studio critico e testi) (2007-2008) e nell’antologia internazionale Poeti della nuova frontiera “Segnali 2008-2009” a cura di Paolo Borruto.

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