venerdì 20 agosto 2010

Maria Urtica di Maricla Boggio (Besa editrice)












Maria Urtica, sfollata in un paese del Canavese per sfuggire ai bombardamenti, vive dai nonni con la mamma mentre il padre va e viene in bicicletta dalla città dove lavora. In un mondo straziato dalla guerra la realtà le si manifesta come un universo misterioso; il suo aquilone si trasforma in pavone, una trota guizzando dal torrente canta l'impresa dei partigiani che hanno bloccato i tedeschi minando un ponte sulla Dora, le vecchiette nella notte si riuniscono in volo, una collina si dischiude rivelando una casa gentilizia, gli esseri più miseri risplendono di bellezza, il divino si incarna in una decrepita lavandaia, gli angeli custodi si riuniscono in chiesa per discutere dei loro protetti, mentre i partigiani guidati dal leggendario Piero Piero lottano contro il nemico. L'elemento religioso è vissuto dalla gente come difesa dalla morte attraverso la Madonna, gli Angeli, il Pesce della vetrata della chiesa. Momento culminante, la rappresaglia dei tedeschi a seguito di un attacco partigiano, scongiurata dopo faticose trattative a cui prendono parte il parroco, i nobili della Villa e l'intera popolazione. Nel dialetto usato in alcuni momenti le parole acquistano risonanze più forti che in italiano. Alcuni episodi sono veri, come parecchi personaggi, pur trasfigurati dalla mente di Urtica. Quando tutti finalmente festeggiano la liberazione, Maria Urtica - lei sola - vede scorrere nel cielo una processione trionfante, a cui prendono parte figure antiche del paese, i santi patroni e i ragazzi uccisi, insieme a San Giorgio e al Drago divenuto mansueto.


Maricla Boggio è autrice prevalentemente teatrale; tra i suoi testi, fra mito, storia e attualità, Schegge - vite di quartiere; Gardenia - sette giornate e un tramonto; Caracciolo - dramma in commedia; La stagione dei disinganni - Alfieri a Parigi incontra Goldoni e sogna Gobetti; Spax, su pace, guerra e responsabilità personale.

Docente di drammaturgia all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, si è diplomata in regia con Orazio Costa di cui prosegue il metodo mimico: suo

Il corpo creativo - la parola e il gesto in Orazio Costa. Fra i libri di saggistica e narrativa, Ragazza madre, La monaca portoghese, Storie e luoghi segreti del Piemonte, La Nara - una donna dentro la storia, Il volto dell'altro - aids e immaginario con Luigi M. Lombardi Satriani e Francisco Mele, e Come una ladra a lampo con Giuseppe Bucaro e Luigi M. Lombardi Satriani, Farsi male.

Per Besa dirige la Collana "Passato e presente teatro" in cui sono usciti a sua firma Il volto velato su Teresa di Lisieux e Le Isabelle - dal teatro della Maddalena alla Isabella Andreini, due volumi che documentano il teatro femminista in Italia a cui ha dedicato anni di attività.

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