martedì 24 gennaio 2017

Lecce, città del barocco. Bellissima … ma … Intervento di Paola Scialpi



Una mattina qualunque con tanta pioggia nella notte , anche un pò al mattino e poi finalmente il sole. Faccio la mia quotidiana passeggiata. Percorro via Leuca in direzione Porta San Biagio. Un pò di slalom tra le auto parcheggiate sui nuovi marciapiedi addirittura nelle vicinanze di un istituto scolastico e continuo la mia passeggiata chiedendomi come mai a Lecce accettiamo tutto senza farci domande ma cosa ancora più grave senza farle a chi di competenza. Per fortuna ,camminando, contemplo le bellezze leccesi che l'arte ci ha regalato.(purtroppo spesso ingabbiate nei periodi di maggiore affluenza turistica).Al ritorno dalla mia passeggiata passo sotto Porta San Biagio e mi avvicino,mantenendo la destra, al semaforo nell'incrocio tra viale Otranto e via Leuca. Dinanzi a me una giovane signora con il suo bambino nella carrozzina. Il semaforo ci da il verde ed io lascio passare la signora e qui scatta il bello. Una volta attraversato la signora ha tre possibilità: strisciare lungo il muro alla sua destra, ritornare in strada alla sua sinistra o "guadare " con la carrozzina la grande aiuola che con la pioggia è diventata fango . Già perchè l'enorme aiuola è posizionata proprio in corrispondenza delle strisce pedonali , inoltre è enorme come se dovesse accogfliere tutte le specie di piante esotiche e nostrane che comunque non sono state ancora  piantate. Mi chiedo c'è stato un errore di misurazione o l'addetto all'urbanistica forse sentendosi un pò Bernini abbia una predilezione per il cerchio e l'ellisse? Non solo le rotatorie adesso anche le enormi aiuole. Che Dio ce la mandi buona. Non vorrei che soffrissimo di capogiri a furia di girare intorno ai cerchi.

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