venerdì 21 gennaio 2011

IL MARTIRE E IL DISERTORE. Gli scrittori e la guerra dall'Ottocento al Novecento di Lavinia Spalanca (Pensa MultiMedia)









Se nel corso di una secolare tradizione risalente all’antichità la guerra si configura come fondamentale esperienza di senso, a partire dai primi decenni del XX secolo lo scenario muta radicalmente, e la realtà del conflitto diventa l’emblema stesso dell’insensatezza. E nel XIX secolo? Permane inalterata la sacralità del conflitto o se ne pone già in discussione, per la prima volta, il valore formativo? L’indagine dei rapporti fra esperienza bellica e narrazione letteraria dall’Ottocento al Novecento è oggetto di questo studio. Un’analisi circoscritta ad un ambito temporale ben definito, ma sufficientemente ampio per comprendere i mutamenti occorsi alla mentalità individuale e collettiva e, soprattutto, per saggiare le possibilità inventive della scrittura di guerra, viatico morale alla modernità letteraria e all’assunzione di responsabilità.

Nessun commento: