lunedì 10 gennaio 2011

Medusa di Chiara Cordella (Lupo editore)













Incontrarla è sciagura. Quel suo sguardo fisso ferma il sangue degli uomini e quasi in pietra li tramuta. (Goethe, Faust)

…gli occhi mi facevano pensare a quelli di una creatura sacrilega della foresta o di una dea animalesca troppo antica per poter essere del tutto umana. C’è qualcosa di fatale, di ultraterrestre in lei: per me evoca una folla d’ombre che salgono da abissi perduti…

( Lovercraft H. P., L’abbraccio di Medusa)

Dal mito classico alla psicanalisi moderna, la terrificante immagine di Medusa ha sempre rappresentato la pericolosità e l’angoscia del “femminino”, la cui insondabile e ambigua forza distruttiva – di qualsiasi abito si vesta – disarma l’uomo e lo fa soccombere. Questi racconti, spesso sottilmente surreali, ci portano in storie inquietanti le cui protagoniste mietono vittime impreparate e inermi a volte consumando una loro crudele privata vendetta, a volte per calcolo spietato, altre rivendicando semplicemente il diritto ad esistere.

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