giovedì 10 febbraio 2011

DIRE L'INDICIBILE. Primo Levi tra testimonianza e racconto di Vanna Zaccaro (Pensa MultiMedia)














Questo volume ha come destinatari lettori che vogliano avvicinarsi in maniera consapevole alla vicenda umana e alle opere di Primo Levi (1919-1987), scrittore ebreo, il quale ha vissuto, prigioniero in un campo di sterminio nazista, l’annichilimento della dignità e della ragione dell’uomo.
Primo Levi, di professione chimico, tale orrore vuole ricordare, descrivere, testimoniare, raccontare e dunque capire, perché non accada più. È un impegno alla memoria, sostenuto da una intelligenza lucida, ‘illuminista’, da una sostanziale fiducia nell’homo faber, nel lavoro, nell’impegno. A ciò corrisponde una scrittura sorvegliata, chiara, di timbro ironico, di stampo classico e nello stesso tempo vibrante e intensa. L’impegno etico quindi non fa rinunciare alla ricerca dello stile, alle esigenze della ‘rappresentazione’ dei fatti narrati. Anzi proprio questa ricerca “guarisce e matura” l’urgenza memoriale.
Il profilo che qui si traccia dello scrittore e l’analisi delle sue opere documentano l’impegno di Levi e vorrebbero corrispondere alla sua tremenda esigenza di “capire e far capire”.

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