venerdì 18 novembre 2011

L’ULTIMO SETTEMBRE DI ELIZABETH BOWEN (NERI POZZA)


















           
Irlanda, Contea di Cork, 1920. Quando Hugo e Francie Montmorency giungono a Danielstown, ospiti nella dimora di Sir Richard Naylor e di sua moglie Myra, l'impressione è che non siano passati ben dodici anni dalla loro ultima visita. Certo, Myra è un po' invecchiata e Francie è più che mai cagionevole di salute, ma l'illusione che nella grande casa con il suo immenso giardino il tempo si sia fermato sembra convincere tutti. Le chiacchiere su conoscenti comuni riprendono come se mai si fossero interrotte, l'invito per una partita a tennis è rivolto agli stessi vicini di sempre, la camera per gli ospiti è confortevole e curata dalla servitù che si conviene a una famiglia della ricca società angloirlandese. In realtà, sia in casa che fuori, il trascorrere del tempo è sotto gli occhi di tutti. Con i Naylor vivono ora la giovane Lois Farquar, graziosa e timida nipote di Sir Richard rimasta orfana e accolta dagli zii allo sbocciare dell'adolescenza e, nel periodo delle vacanze, suo cugino Laurence, studente universitario a Oxford dedito alle letture intellettuali e ai piaceri della buona tavola. Ma, se la dimora di Danielstown accoglie nuovi arrivati pur rimanendo immutabile nella sua solidità, l'Irlanda si sta invece avvicinando a grandi passi alla fine di un'epoca: la guerra per l'indipendenza da Londra è imminente e i soldati britannici di stanza sull'isola si preparano a un conflitto che promette di spazzare via il dominio inglese e, con esso, uno stile di vita che sopravviveva da secoli. Tuttavia, i giovani ufficiali che visitano la tenuta partecipando ai balli e portando il loro vigore sugli affollati campi da tennis vengono accolti dai padroni di casa con la leggerezza di chi rifiuta di intravvedere il pericolo per il proprio chiuso e rassicurante mondo. Solo Lois, grazie alla sua età e al suo sguardo rivolto al futuro, riesce a prendere sul serio lo sconvolgimento che ha di fronte. Se la sua educazione fedele alla corona la induce infatti a instaurare una relazione con il tenente Gerald, pronto a portarla con sé nel natio Surrey, il suo animo è attratto dalla ribellione indipendentista e dal fascino esercitato dall'amica Marda e dal giovane Peter Connor, entrambi sostenitori del nuovo ordine politico. E prima che sia la Storia a risolvere il dilemma interiore di Lois, sarà la sua capacità di capire e giudicare a salvarla dal definitivo tramonto di una società che non le appartiene. Da una delle più grandi scrittrici irlandesi, un romanzo dai contorni autobiografici che ci illumina su un'epoca ammantata allo stesso tempo di splendore e decadenza.

Elizabeth Bowen è una delle più grandi scrittrici irlandesi, nata a Dublino nel 1899. Autrice di numerosi romanzi di successo, tra i quali La casa a Parigi (The House in Paris, 1935), La morte del cuore (The Death of the Heart, 1938, di prossima pubblicazione in questa stessa collana), Nel cuore del giorno (The Heat of the Day, 1949), ricevette la laurea honoris causa in letteratura dal Trinity College di Dublino e dall'Università di Oxford, e nel 1948 fu insignita dell'onorificenza britannica CBE - Commander in the Order of the British Empire. È morta nel 1973.

Traduzione dall'inglese di Katia Bagnoli
Euro 14,50
304 pagine

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