martedì 14 febbraio 2017

Terremoto e burocrazia. BASTA PAROLE!!!! Intervento di Paola Scialpi



Sono passati quasi sei mesi da quel terribile 24 agosto quando un devastante terremoto rase al suolo Amatrice e altri paesi della zona. Poi il terremoto non ha dato più tregua. Le macerie sono ancora là. La neve ha fatto il resto. Stalle crollate, bestiame morto o ammalato, moltissime persone non hanno più nulla. Non hanno casa, non hanno lavoro, molti hanno perduto i loro cari. Poi la tragedia dell'hotel Rigopiano, poi l'elicottero precipitato con altri sei morti che si sono aggiunti ai 29 dell'hotel. Nessuno di noi che dorme la notte nel suo letto caldo e che si siede alla sua ben fornita tavola, nessuno di noi che sa che tornando dal lavoro verrà accolto dai suoi affetti nella sua dolce casa, nessuno di noi con un pò di cuore può non provare rabbia. Tanta rabbia dinanzi alle continue promesse fatte in favore dei terremotati, sentire giornalmente che si cercherà di rendere più snella la burocrazia. BASTA PAROLE ora vogliamo le azioni, noi italiani anche se non siamo terremotati siamo stanchi e sentiamo vergogna come se fosse ognuno di noi a fare promesse che non mantiene. Siamo stanchi di sentire parlare ogni giorno dalla sindaca di Roma, di questo o di quell'altro assessore che non sa se andrà via o rimarrà, delle polizze assicurative giunte per “vie celesti”, oppure dei vari partiti impegnati sulle alte questioni del congresso, ovvero se neccesse est  di andare al voto se  prima o dopo settembre, perchè altrimenti qualcuno perderà il vitalizio o perchè quello che ha detto un partito non va bene per l'altro. I nostri parlamentari pensano di distrarci con queste cose in modo che non pensiamo ai bisogni di chi sta soffrendo. Noi non ci distraiamo nè ci dimentichiamo. Forse dovremmo fare qualcosa di più incisivo, di rivoluzionario, di anticostituzionale?: decidere tutti di non andare più a votare allora si che si preoccuperebbero davvero.

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